A volte era scorbutico, permaloso e non le mandava certo a dire, ma era anche un uomo generoso, fedele, severo, certo, soprattutto con se stesso. E con un amore assoluto verso la sua famiglia. All’ultimo Festival di Sanremo avevo invitato anche Daniela Bongiorno a ritirare il premio Novella 2000 con Valeria Marini per celebrare i cento anni dalla nascita di Mike Bongiorno (Valeria aveva presentato accanto a lui il mitico Festival con Piero Chiambretti nel 1997). Mi disse, declinando con la sua solita gentilezza, che preferiva aspettare il giorno esatto: “Ci saranno mille eventi quest’anno. Ti inviterò io”. È stata di parola e il primo evento sarà una sua lunga intervista, proprio il 26 maggio, giorno della nascita di Mike che cade di domenica, da Mara Venier, ovviamente a Domenica In e direi che è il mondo migliore per celebrare la data di nascita di un uomo che ha fatto molto bene all’Italia. Ma questo è solo il primo evento, intanto si sta girando una fiction sulla sua vita.
“La Rai sta girando, a Torino, sulla vita di Mike: bambino, partigiano, il carcere, l’America, i matrimoni sbagliati, Rischiatutto. E l’incontro nel 1971 con me, interpretata da Valentina Romani (la bella attrice che ha dato il volto a Naditza, in Mare fuori), quando ci siamo innamorati”, racconta Daniela in una lunga intervista alla bravissima Maria Volpe sul Corriere della sera, “Protagonista Claudio Gioè, truccato da Mike, gli assomiglia in modo pazzesco. Stare lì vicino a lui mi ha procurato una grande emozione. Mi sembrava di avere lì Mike giovane, come se io fossi sua mamma. Un moto di affetto incredibile. Rivivo tante sensazioni”. Poi, a settembre, gli sarà dedicata una mostra a Palazzo Reale a Milano: “Perché gli viene riconosciuto un ruolo nell’aver aiutato l’Italia. Verrà inaugurata il 16 settembre. Mike ha lavorato 29 anni in Rai e 29 in Mediaset. Entrambe sponsorizzeranno la mostra”. “Ha unificato la lingua”, riconosce oggi Aldo Grasso, il più grande e temibile critico televisivo. Un riconoscimento che fu anche di Umberto Eco che su Mike, o contro Mike, scrisse anche un libro un po’ acido. Perché Mike poteva anche essere difficile, ma aveva un rigore assoluto nel lavoro e in casa, con i tre figli, e con Daniela.
Ci ha lasciati nel 2009, sembra ieri anche perché in tv lo continuiamo a vedere, ricordare (compreso Fiorello, che lo adora), commentare. La prima volta che gli ho telefonato mi annientò. Ero ancora un ragazzo emozionato, ero cresciuto vedendolo in tv e dovevo intervistarlo alla vigilia di un suo programma. Mi ricordò che anche lui era giornalista. “Non lo sapevo”, risposi, anche perché era ormai anche una star della pubblicità e noi giornalisti non possiamo fare i testimonial (“Sempre più in alto, Grappa Bocchino sigillo nero”, diceva in tv). “E si prepara così per un’intervista?”. “Mi dia tempo, non mi ero ancora preparato, era una telefonata per un appuntamento”. Mollai il colpo, era furente. Da allora sono andato da lui cento volte, a casa, quasi sempre, in via Giovanni da Procida, una casa immensa (c’era anche la sala palestra), scelta perché era vicina alla Rai, forse, e qualche tempo dopo sarebbe andato da Silvio Berlusconi. “Il miglior investimento della mia vita”, mi diceva il Cavaliere. “Con Berlusconi sono diventato ricco”, ammetteva lui.
Avevo guadagnato la sua fiducia, ma quando penso a Mike penso a tutte le volte che mi ha caz*iato, secondo me un po’ si divertiva. Oggi ci rido, ma allora tremavo. Una volta ero ospite di Simonetta Ravizza al ristorante di Milano Santa Lucia, dopo una sua sfilata, Mike era seduto in una sala. Eravamo in tanti, stava parlando. Prima di allora l’ultima volta che l’avevo disturbato mi disse “Non vedi che sto parlando?”. Aspettai a salutarlo. E lui davanti a tutti: “Vedi Alessi, una volta quando eri alle prime armi mi salutavi, ora ti sei montato la testa” e lo disse a voce alta. E io imbarazzato: “Mike, ma come puoi pensare che io mi sia montato la testa? Aspettavo che tu finissi di parlare”. Daniela abbozzava accanto a lui, paziente come sempre. Era così. Ma era anche onesto, trasparente, magari a volte antipatico, ma diretto, sincero, una dote rarissima in tv. E in Tv era un genio assoluto, ma non se la tirava, mai. Anche se era il più severo, sempre. Però con me è sempre stato generoso, mi mandava con Daniela perfino un regalo di Natale a casa.
Una sera a casa sua mi parlò della bontà delle minestre Knorr. Se le faceva mandare a casa e lui le mangiava in famiglia, non certo per avarizia. “Perché lui anche quando fa gli spazi pubblicitari nei suoi programmi è onesto, non parla a vanvera, assaggia prima i prodotti, non consiglia a contratto, vuole conoscere il prodotto”, dicevano. “La mia preferita è quella agli spinaci”, mi diceva, ed era vero. “Pensa che una volta è tornato a casa uno dei nostri figli con una multa perché aveva preso l’autobus senza biglietto e l’avevano beccato”, mi ha raccontato Daniela, “Mike era disperato, “Ma come è possibile che abbia fatto una cosa così grave", si domandava. “Ma non è gravissimo”, la rincuoravo io. “Per lui sì, Mike ha fatto del rigore la sua vita”. Mike e Daniela hanno avuto anche momenti difficili, una volta erano addirittura arrivati a dividere la casa con una parete, lui da una parte lui dall’altra. Risultato: stavano tutti e due dalla stessa parte della casa. Che ridere, furono costretti dopo pochi giorni a richiamare l’impresa per abbatterla. Oggi Mike e Daniela sono divisi da qualcosa di ben più invalicabile di un muro. “Eppure”, confessa Daniela, “Lui non mi ha mai lasciata, lo sento, è comunque accanto a me”. Buon compleanno, Mike, e grazie. Tutti, io per primo, ti dobbiamo tanto.