Giacca azzurra, voce ferma: Drake Bell racconta che era lui il ragazzo di Nickelodeon che aveva denunciato Brian Peck, ex attore che all'epoca si occupava dei dialoghi sul set. Era il 2004. Oggi, anno 2024, lo ritroviamo adulto nel documentario Quiet on Set: The Dark Side of Kids Tv, trasmesso negli Usa a partire dal 18 marzo e disponibili su Amazon Prime, ma al momento solo oltreoceano. Il lato oscuro della tv per bambini del titolo si svela in cinque puntate, partendo da un'inchiesta di Business Insider del 2022. Drake Bell era una delle baby star di punta di Nickelodeon, una vera e propria fabbrica televisiva che sfornava una serie dopo l'altra: programmi pensati per un pubblico minorenne, così come minorenni erano i suoi protagonisti. Tutti carini, spigliati, divertenti: e naturalmente invidiatissimi dai loro piccoli spettatori, che quelle vite piene di amici e così colorate avrebbero voluto viverle al posto degli attori. All That, The Amanda Show, Zoey 101, Drake&Josh, Victorious, iCarly, Sam&Cat: Nickelodeon è stata la rete che, insieme a Disney Channel, ha fatto sognare intere generazioni di giovanissimi. Ha lanciato, tra i tanti, Amanda Bynes, Jamie Lynn Spears, Ariana Grande, Miranda Cosgrove; Drake Bell, appunto. Quiet On Set ruota intorno alla figura di Dan Schnider, produttore e show runner di Nickelodeon. Il suo nome era già emerso nel periodo del me too, quando un'autrice di The Amanda Show ne aveva denunciato i comportamenti predatori, con la continua richiesta di massaggi alle sue collaboratrici. Dan Schnider torna in un pezzo di Business Insider nel 2022, quando la testata analizza il suo potere nella tv per ragazzi; il seme per il documentario è gettato. Nel frattempo, Jennette McCurdy, la Sam di iCarly, scrive un memoir: non fa nomi, ma dice che il “creatore” la spingeva a bere, di essersi dovuta mostrare in bikini, che le erano stati offerti soldi per non raccontare cosa succedesse a telecamere spente. A questo punto tocca a Quiet On Set: attraverso le testimonianze di ex baby star e l'analisi di alcune scene degli show, viene ricostruita la storia di Nickelodeon tra gli anni Novanta e i primi del Duemila.
Emergono così prevaricazione, giornate estenuanti di lavoro, un clima di paura. E le tante scene con esplicite allusioni sessuali, le ragazzine in pose sensuali, le inquadrature feticiste dei piedi, il cambio d'abito davanti al capo nelle roulotte-camerino. I rapporti ambigui tra i capi e le giovani star. Persino tre futuri condannati per abusi su minori che lavoravano a stretto contatto con gli attori, nessuno di loro mai allontanato dal set. Attori che, lo ricordiamo, erano proprio bambini e adolescenti; talvolta sotto la supervisione di genitori avidi, talvolta semplicemente ingenui. Drake Bell è la figura chiave di questo documentario, la più tragica. La sua voce è calma, pensosa; il padre invece, scoppia a piangere. Perché lui aveva capito che qualcosa di sinistro aleggiava sul set: le conversazioni inappropriate, gli inviti a feste adulte, le attenzioni che quel coach dei dialoghi, Brian Peck, aveva per il figlio. Ma Brian Peck lo aveva circuito e isolato, convincendo Drake a licenziare il padre dal ruolo di manager, affidandolo così a lui. La situazione è poi degenerata, fino a che, esausto, il ragazzino ha confessato alla madre cosa stava succedendo: ripetute violenze sessuali, “azioni indicibili” le chiama Bell. Abusi estesi e brutali: crimini. All'epoca dei fatti Bell aveva 15 anni, il suo nome non venne diffuso. Peck confessò parlando al telefono: nonostante ciò, in tribunale si presentarono molti volti noti in sua difesa. Oggi il nome di quell'adolescente coraggioso che aveva denunciato è venuto alla luce. Schnider, che quel sistema tossico lo aveva creato, è stato allontanato da Nickelodeon solo nel 2018. E Peck? Sedici mesi di reclusione, per poi tornare a lavorare in tv fino al 2015: cominciando da Disney Channel, per Zack&Cody al Grand Hotel. Alla luce di quanto emerso, che sia arrivato il tempo di un “me too” delle ex baby star? Quiet On Set è una produzione Maxine Production e Sony Pictures Television, in collaborazione con Business Insider. È uscito su Max, la piattaforma streaming di Hbo, e Discovery+.