Nel Salotto del Villaggio del Festival abbiamo intervistato anche Gaia: “I ritmi a Sanremo sono folli, ma sono soddisfatta. La presenza scenica, i ballerini e anche la cover di ieri: sono cose che mi porterò dietro per anni”. Com’è nata l’idea di fare un pezzo con Toquinho? “Volevo portare la mia metà brasiliana sul palco dell’Ariston, c’era l’intenzione di prendere da quella cultura. All’inizio ho pensato anche di cantare in portoghese”. Le contaminazioni tra musica italiana e brasiliana, però, sono molte, e Sanremo è il momento perfetto “per rendere onore alla ricchezza musicale” che ci hanno regalato. Il 21 marzo esce Rosa dei venti, “un disco scritto negli ultimi due anni, che parla della mia lettura dei prima vent’anni di vita. È una playlist emotiva”. Ci saranno canzoni da “pagine di diario”, altre con sonorità particolari, altre ancora per divertire: insomma, una vera colonna sonora, fatta di diverse sfaccettature. “In più è un disco che non vedo l’ora di fare live: a livello di concerto mi darà la possibilità di portare uno show poliedrico”. Il 7 maggio sarà al Fabrique, in una serata evento.
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“Mentre scrivevo sentivo la necessità di visualizzarmi sul palco. Io amo lo studio, la promozione, però i live sono il mio porto sicuro”. Man mano che l’album prendeva forma, si è subito cominciato a pensare alle date. Gaia ci tiene a curare l’aspetto artistico in ogni suo elemento. Dagli abiti, alle copertine degli album, agli shooting: “I creativi con cui stiamo lavorando sono bravissimi e anche molto giovani”. La risposta del pubblico dello scorso anno ha dato sicurezza alla cantante, una confidence che le ha fatto dire: “Ma sì, mandiamo un brano”. Sta girando un tutorial sui social in cui Gaia mostra come replicare la scenografia della sua performance: “Abbiamo deciso di fare una open class di ballo: io sono arrivata alla fine e mi sono presa tutti i meriti”. “L’energia che c’è in una classe di danza è molto particolare, ci dice, “è stato un modo per connettermi con le persone che avevano voglia di sudare un pochino in questi giorni di Festival”. Ma chi l’ha colpita di più? Joan Thiele, Elodie, Lucio Corsi, uno degli “iconici Lucio” della nostra storia. “I Coma cose mi danno sempre belle energie”. E anche Rose Villain. “Noi donne ci siamo rotte l’utero di essere incasellate o messe a paragone tra di noi: perché non ci mettete a confronto con un cantautore come Brunori Sas?”.
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