Puntata del futuro, almeno apparentemente peggiore, quindi, delle puntate del presente. Bistecca in 3d, lievito alimentare disattivato da usare al posto del formaggio, l’olio di cocco, capesante che non sono capesante, alghe che dovrebbero essere della pancetta, il latte di patata, eccetera. Una cucina anti-intuitiva e antiumana, per i cyborg del futuro. Così, durante la settimana di Sanremo, mentre Netflix Italia saluta gli ascoltatori e accetta lo stallo nazionale per via delle serate all’Ariston, Sky avanza con la sua cronologica e indomita serie di puntate registrate. Ma tra la tradizione di Sanremo e il transumanesimo di Masterchef, la traduzione (la democrazia dei morti) vince sempre. Allora queste due puntate meritano una pagella green, elettrica, a idrogeno, disidratata, sintetica, plastica. Che non inquina ma inquina l’uomo. Per fortuna c’è chi si salva e c’è chi ci salva: re aglio, che permette anche di fare pulizia in cucina grazie all’azione di vampiri eletti in grado di togliere ingredienti agli altri. Lo Skill Test all’insegna della cucina ambientale (di estrazione veneta) e sostenibile che non ho capito, ma vorrei assaggiare. Anche grazie al granchio blu.
Barbieri 8
Una strega robot, snella e cyberpunk, una specie di parca che ride come una iena a si muove come un ragno.
Cannavacciuolo 8
Ippocyborg, per via della presenza scenica ingombrante e, almeno in questa edizione, nettamente da protagonista. È il vero conduttore, il metatron della macchina che i giudici vanno a costruire.
Locatelli 8
Stesso voto, perché sono componenti di un’unica maligna entità, lui è il buono, il lato umano, quello che passa il test di Turing. Insieme diventano un Desepticon: Iginio Massari.
Antonio 6
Ultimamente tira belle bordate. È tra i vincitori della Mistery. Cambia motore, un motore a idrogeno. I numeri calano, il progresso salva. Antonio, però, sembra ancora un prototipo, qualcosa che vorrebbe essere nuovo ma appartiene ancora alle file delle macchine che verranno soppiantante, un’antica tecnica virile, imponente, muscolare.
Deborah: voto 4
Completamente sparita. La sua poca simpatia per Michela delle scorse puntate, dopo un iniziale momento commovente in comune, era sintomo della trasformazione. Ma non tutti i progetti riescono e l’ia Deborah, umana, troppo umana, si schianta nella corsa verso la cinquina. Da romana, diremmo, è rimasta imbottigliata nel traffico.
Eleonora: voto 8
Una sola cosa: carne sintetica alla Wellington. Ha preso il futuro e lo ha strozzato nella morsa della tradizione, una di quelle che può risalire fino alla battaglia di Waterloo.
Kassandra: voto 4,5
Una macchina elettrica da guerra. Come tutte le macchine elettriche rischia di essere un bluff. Ma qualcosa dovrà pure avere. Il futuro è per chi spera. Kassandra continua a sperare ma ci sembra ancora un mezzo catorcio.
Michela: voto 4
La bruschetta è la principessa della cucina. Altroché insulti. Viva le bruschette (magari con la carne suina). Criticate Michela non per la scelta. I concorrenti parlano di mancanza di rispetto, di presa in giro. Forse hanno ragione ma non è rilevante. Criticate Michela per la resa. Un crostino così neanche per raccogliere l’insalata al fondo della ciotola.
Niccolò: voto 6
È una presenza costante, un bug. Anzi, un bip.
Sara: voto 9
È l’eroina della storia, l’unico essere umano sul pianeta Terra.
Settimino: voto 4
Come Kassandra, ma Euro 0. E la nuova legge europea lo lascia a casa. Eliminazione prevedibile. Forse anche del passato, a volte, ci si stanca.