Ogni anno Masterchef deve rinnovarsi: lo fa con nuovi ospiti, nuove prove e location. Deve, però, cambiare anche gli ingredienti dei piatti. Mai prima d’ora, però, c’erano stati prodotti a base di insetti. È Joe Bastianich che nella puntata numero 300 dell’edizione italiana del talent lancia la sfida ai concorrenti: “Il mondo sta cambiando e anche il cibo sta cambiando. Vi presento il futuro”. A molti, possiamo immaginare, la farina da grillo può fare schifo. Troppo legati, noi italiani, alla nostra tradizione culinaria, ai prodotti e alle materie prime. Tra questi “aficionados”, ovviamente, c’è Matteo Salvini: il ministro ha ripreso sul suo profilo Instagram il reel in cui Bastianich parla, ma ha aggiunto nella descrizione: “Farina di grilli, il futuro? Non il mio”. Un messaggio chiaro da parte di chi, nel corso di questi anni, ci ha abituati a sponsorizzazioni di sagre, di cibo tipico, di vino italianissimo. Non a caso, nel governo attualmente in carica è stato aggiunto al ministero delle imprese quello del Made in Italy. Insomma, il cibo, almeno quello, non deve cambiare. Poco tempo fa, visitando un pastificio Rummo, Salvini aveva detto: “Alla faccia di quelli che vogliono la farina d'insetti, i vermi, i grilli e le cavallette, insomma a quelli che a Bruxelles combattono la dieta mediterranea. Viva la nostra pasta. Qui fanno 800mila confezioni di pasta al giorno, una cosa straordinaria. Viva l'Italia e viva la nostra qualità”. L’Europa, in qualche modo ce la deve buttare dentro nel discorso. Peccato, però, che Joe Bastianich sia americano: anche lui è servo dei burocrati di Bruxelles? Ma sono state diverse le uscite del ministro delle infrastrutture contro le innovazioni culinarie. A Novembre del 2023, la Lega aveva vinto uno delle sue storiche battaglie contro la carne coltivata in nome della “tutela della salute e della filiera agroalimentare”. Anche su questo punto, Salvini era stato sempre molto deciso: “Voglio che i nostri figli mangino i prodotti della nostra terra, non la carne sintetica e il latte senza vacche”, aveva dichiarato in occasione di un incontro con la Coldiretti.
Salute, tradizione e qualità, questi i cardini della “politica gastronomica” di Matteo Salvini: “Ci sono multinazionali che investono miliardi di euro in ricerca chimica: in Danimarca ci sono fabbriche che producono finto latte: qui non si parla di agroalimentare ma di industria”. La strategia è piuttosto chiara: da una parte si punta a descrivere le nuove tecnologie e i nuovi tipi di prodotto come conseguenza di un’industrializzazione fuori controllo, mentre dall’altro si tende salvare l’idea della filiera italiana come un residuo bucolico di un passato incontaminato. Ma basterà questo a fermare l’impiego di insetti in cucina? La farina di grillo le proteine le possiede: addirittura tre volte più della carne. Sarà buona? Dipende da chi cucina. Fa impressione? Sì, ma le cose cambiano e non basterà un elogio del Made in Italy a fermarle.