Siamo arrivati alla fine di Masterchef 14, un programma che ogni anno invecchia tre volte più del dovuto e stavolta è quasi morto. Nonostante la buona presenza dei giudici e qualche bravo concorrente, nonostante qualche presenza sufficientemente cattiva (come Iginio Massari e Davide Scabin) e nuovi personaggi che potrebbero tornare e avere più spazio nelle prossime stagioni (soprattutto Chiara Pavan, la cosa migliore della stagione le sue brevi incursioni), parliamo di un programma finito e ridondante, a tratti noioso, sempre politicamente corretto (forse la cosa meno precisina di questa edizione è stata un teschio di coniglio in una teca...). Detto questo: chi ha vinto?
I menù dei finalisti
Anna, Jack e Simone hanno a disposizione 2 ore e 45 minuti per creare i loro menù degustazione, un'esperienza completa in quattro portate che rispecchiano la loro personalità e i loro obiettivi. Simone presenta "Un giro nelle Langhe", un menù che celebra famiglia, tradizione e innovazione, ispirato ai sapori della sua terra d'origine. Jack propone "Ci vediamo dall'altra parte", un messaggio di speranza per un incontro futuro dopo un percorso che ha lasciato il segno, con un viaggio culinario che attraversa il mondo per accompagnare la conclusione di questa esperienza. Infine, Anna propone "L'Eden di Yi Lan", che unisce i suoi nomi cinese e italiano, un invito ad accogliere gli altri in un'oasi dove poter scoprire le proprie radici.
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Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli 7
Voto complessivo e forse definitivo: difficilmente potrebbero ottenere di più nelle prossime stagioni (se resteranno). Ormai i giudici sono una presenza collaudata e familiare, fa sempre piacere ritrovarli; ma fanno l'effetto di quei pranzi sotto le feste che funzionano per tradizione e abitudine più che per la natura stessa dell'evento.

Anna 8
Avrebbero potuto farla vincere già alla prima puntata. Oggettivamente la migliore e inarrivabile per gli altri concorrenti, eccezion fatta per Jack. Naturalmente, però, troppo preparata per risultare accattivante.
Jack 7
Secondo è sempre stato e secondo, ai nostri occhi, continuerà sempre a essere. Non tanto perché meno bravo di Anna, ma perché rispetto a lei, che in qualche modo pare le venga naturale cucinare, a lui viene facile ragionare, fabulare, pensare. Il suo talento forse è proprio l'intelligenza (che comunque anche per diventare chef non deve mancare).
Mary 4
Eliminata in semifinale all'ultimo Invention Test, era destino. Come abbiamo già detto ha fatto un percorso catartico, più degli altri, passando dall'arroganza totale (quella che ti fa dire ai provini che i tuoi piatti sono migliori di quelli di Massimo Bottura) alla commozione e fragilità (l'umiltà... no, quella no). È stata brava rispetto allo standard di questa edizione ma niente di più. Sicuramente è ancora lontana da ciò che crede di essere.
Simone 5
È il primo a diventare finalista, da buon tignoso quale è. Non ha mai fatto il piatto e continua a non farne. La finale è ormai tempo di conferme più che di grandi stanco. E in effetti lui conferma di essere, almeno per chi vede senza poter assaggiare, poco interessante.
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