La semifinale di Masterchef 13 è quel momento in cui, definitivamente, tutti son bravi e tutti son buoni, persino uno chef tre stelle Michelin come Uliassi. I cinque semifinalisti, Sara, Antonio, Michela, Eleonora e Niccolò dimostrano ulteriormente la loro bravura, né più né meno, e smascherano la grande debolezza del cooking show (come di altri programmi). Il finale. Sogniamo un’edizione perenne, una sorta di Grande Fratello di sei mesi, ma di diciotto mesi. Una sorta di Hunger Games, ecco, sì, dove vince chi resiste. Altrimenti, quando tutti come ora non sbagliano più un colpo, rischiamo di annoiarci. Andiamo.
Barbieri 9
Barbieri danzerino, fatina dei denti, scheggia impazzista che sognava “El Ei”, Los Angeles, la vita mondana il pop hipster dei Red Hot (hipster oggi, nota bene). Sì, ha ragione Michela, Barbieri ragiona fuori dagli schemi ma, soprattutto, si diverte.
Cannavacciuolo 8
Bravo eh, ma Barbieri. Anche i giudici, come i concorrenti, si appiattiscono su uno standard buono ma che non scalda più. Per rimanere su Hunger Games, manca lo stratega.
Locatelli 8
Come Cannavacciuolo, ma non come Barbieri. Ergo...
Uliassi 6
Il re del pesce, il tritone padrone dei sette mari (da Senigallia) che diventa Flounder, il pescetto che aiuta i concorrenti. Peccato, abbiamo sperato tutto il tempo in qualche bestiale rimprovero, qualcosa che alzasse la temperatura in una delle cucine migliori d'Italia.
Mory Sacko 4
Una parola: meteora.
Antonio 6,5
Arriva in finale, se la conquista senza grandi picchi ma anche senza grandi cadute di stile. La teoria è sempre la stessa, dalla prima puntata: chi è Antonio? Un fantasma che, ogni tanto, fa sentire un tonfo su in soffitta, altre volta batte su un muro, altre volte fischi alla fine di un corridoio. Fa pendant con lo spettacolo, ma può vincere?
Eleonora: voto 7
Vincitrice annunciata grazie a dei lampi di genio, poi torna il sereno, a volte noioso.
Michela: voto 6
Michela rock, MIchela punk, Michela che fa paura, prepara gli straccetti di pollo con il riso. Simbolo di una decadenza che, nonostante la finale, è tanto evidente quanto, ormai, fastidiosa, perché ha giocato tra alti e bassi, dove i bassi erano totalmente arbitrari.
Niccolò: voto 7
Onore all'ultimo eliminato di Masterchef 13 prima della finale. Forse il grande personaggio positivo di questa edizione, contraltare ai due personaggi più cattivelli, Michela e Kassandra. Inutile parlare dei suoi piatti, non sono mai stati loro i protagonisti.
Sara: voto 9
Non la faranno vincere mai, quindi la facciamo vincere noi. Manca il graffio, dicono, anche stavolta quel po' che serve per fare la differenza. Se manca sempre le cose son due: o non ce l'ha o quel poco che manca non manca. Per noi non manca, solo che Sara è vittima del fraintendimento generale, che tende ad associare il talento con la sregolatezza e la spettinatura, e non con un rigoroso volo all'altezza giusta, quella che la natura impone. Sara rispetta le leggi della fisica e della bellezza culinaria.