Per una rete che è ancora in cerca di identità, ce n'è una che l'identità l'ha trovata, ma forse le inizia a stare un po' stretta. Se infatti da un lato c'è Nove, che punta alla generalista ma non ha ancora strutturato un palinsesto degno di questo nome, dall'altro La7 che, pur nascendo come generalista, di fatto è diventata ormai una all news. Ed ecco allora che si spiega una rete dedicata al cinema.

Da mattina a sera infatti, la rete di Urbano Cairo è un continuo di programmi d'informazione: dai contenitori del mattino fino ai talk politici serali che, quando non sono in onda, lasciano comunque spazio a programmi di approfondimento come quelli di Nicola Gratteri, Alessandro Barbero o, ancora, a un prodotto come Propaganda Live, che pure affonda la telecamera nel mondo dell'informazione, in una sorta di gonzo journalism all'amatriciana. Ora, giusto per rinforzare il concetto, lo scorso settembre si è aggiunta Ignoto X, trasmissione dedicata alla cronaca nera: così, con il programma condotto da Pino Rinaldi, si va a coprire l'ultima casella dell'informazione rimasta sguarnita.
Due reti che provano nello stesso tempo ad allargare la platea: Nove lanciando un talk show in prima serata, Circo Massimo di Massimo Giannini, così da darsi l'informazione che finora non ha mai avuto; La7 lanciando invece un canale dedicato al cinema, dandosi invece l'intrattenimento che non ha. Perché se di film e serie su La7 se ne sono viste, sono sempre state una rarità nella narrazione generale della rete. Più un riempitivo, che un effettivo tassello del puzzle.

Nata nel 2001 sulle ceneri della vecchia TeleMontecarlo, è la rete “impegnata” del telecomando: la maratona Mentana, i talk show di Corrado Formigli e Giovanni Floris, il tavolo di Lilli Gruber all' ora di cena. La rete dove Giorgia Meloni non va, per intenderci.
Lontani i tempi di Italialand di Maurizio Crozza, passato nel 2017 a Nove, per non parlare di quelli di Markette con Piero Chiambretti o delle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi, a La7 aria di intrattenimento negli ultimi anni se n'è respirata poca. Per tutto quello che non era talk&compagnia infatti, bisognava spostarsi sul canale 29 del digitale terrestre: su La7d, laddove “d” stava per “donna”. Un canale cioè dedicato al pubblico femminile: dichiarazione di intenti che si è tradotta nelle ricette di Benedetta Parodi, programmi di cucina e serie come Desperate Housewives e Grey's Anatomy.

È proprio cul canale che si è spenta La7d per lasciare spazio a La7 Cinema: a partire dal 1º ottobre si è accesa la rete dedicata al cinema, i grandi film internazionali e italiani in chiaro. Finora molti titoli d'antan, ma le trasmissioni sono appena iniziate.
Quel che invece appare chiaro, è il tentativo di La7 di sondare terreni che vadano oltre l'informazione e, soprattutto, allargare il target di riferimento. Quando lo ha fatto sulla rete principale, i risultati sono stati deludenti: dal game show Lingo-Parole in gioco con Caterina Balivo a Famiglie d'Italia con Flavio Insinna, pensato per il preserale. In entrambi i casi, l'esito è stato il medesimo: il rientro dei conduttori su Rai 1. La Balivo nel primo pomeriggio a parlare di diete e chirugia estetica, Flavio Insinna in prima serata come concorrente di Tale e Quale Show.
Del resto, in una rete così caratterizzata come La7, ogni contenuto che esuli dalle news, risulta dissonante. La soluzione dunque, può essere proprio appaltare il tutto altrove: in un'altra rete, ad esempio. Se poi davvero Cairo sta corteggiando Sigfrido Ranucci, appare chiaro che la volontà della rete principale è puntare ancora di più sull'informazione. La questione ora è: quanto riuscirà ad essere attrattiva La7 cinema per un pubblico che, senza scomodare le piattaforme, ha già Rai Movie?
