Bob Dylan andrebbe immaginato come lo zio (no, non quello un po’ nostalgico che fa il saluto romano) che alle cene di famiglie per le festività guarda tutti con profondo odio e disprezzo. Non vorrebbe, per nessuna ragione al mondo, essere lì. Costretto dalle buone maniere, assolve per una sera la parte del soprammobile. Nel peggiore dei casi, però, potrebbe essere anche lo zio che alle cene proprio non ci viene. Schifa tutti, e basta, e vaffancu*o le buone maniere. Non fa nulla per rendersi simpatico, non si presenta agli eventi canonici, ma la sua presenza si sente comunque. Bob Dylan, ormai è chiaro a tutti, non è un artista che fa quello che lo show business impone. E la sua carriera e la sua importanza glielo permettono. Per questo non è così stupefacente che, ancora una volta, Bob Dylan abbia detto “no” quando gli è stato chiesto di partecipare a un evento. No, non parliamo di un pranzo o una cena di gala, ma degli Oscar 2025.

Sì, perché secondo quanto riportato da Hollywood Reporter, Bob Dylan sarebbe stato invitato dall’Academy per presentare uno dei premi o per esibirsi, ma avrebbe “gentilmente” declinato l’invito. Tutto nella norma, se si pensa che il cantautore, nell’ormai lontanissimo 2016, non è andato neanche a Stoccolma a ritirare il premio Nobel. Riconoscimento che, poi, ha ritirato con tutta calma (e verrebbe da dire anche un po’ per caso) nell’aprile 2017 quando, trovandosi a Stoccolma per un concerto, ha partecipato a una cerimonia di consegna piccola e privata. No giornalisti, no foto, no video. Potrebbe benissimo non essere mai successo, se non fosse che un membro dell’Academy ha commentato l’evento, descrivendo Bob Dylan come “un uomo molto simpatico e gentile”. Ecco, Dylan fa un po’ quello che gli pare, perché è intoccabile e perché, probabilmente, non viene frega neanche un caz*o di quello che gli altri pensano di lui. Andrebbe d’accordo coi fratelli Gallagher, che apprezza come ha raccontato in un’intervista. E anche se Liam Gallagher l’ha definito “un miserabile coglio*e”, Bob Dylan anche questa volta ha interpretato al meglio se stesso, lo zio borioso e geniale che non partecipa alle feste e alle cene, ma è sempre e comunque una presenza “ingombrate”. E, forse, ha fatto persino bene a non presentarsi, visto che A Complete Unknown, film che ripercorre la "svolta elettrica" di Dylan (con protagonista Timothée Chalamet) non ha ricevuto neanche una statuetta.
