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Ma davvero Sally Rooney RISCHIA IL CARCERE per terrorismo? Quello che guadagna da libri e serie tv va a Palestine Action, che il governo inglese paragona all'Isis. Si può essere arrestati se aiuti Gaza?

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

  • Foto: IG

20 agosto 2025

Ma davvero Sally Rooney RISCHIA IL CARCERE per terrorismo? Quello che guadagna da libri e serie tv va a Palestine Action, che il governo inglese paragona all'Isis. Si può essere arrestati se aiuti Gaza?
Sally Rooney sotto indagine in UK: i suoi libri finanzierebbero Palestine Action, ora gruppo terroristico secondo Londra. La scrittrice rivendica il diritto alla protesta civile, tra libertà di parola e rischi penali

Foto: IG

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Sally Rooney: dai tentativi di essere una sorta di Dostoevskijna contemporanea a nuova Antonio Gramsci? Le lettere dal carcere sono un'ipotesi concreta, secondo quanto trapela dalla stampa britannica. La scrittrice irlandese rischia di essere incriminata in base al Terrorism Act inglese per aver dichiarato la propria intenzione di destinare i proventi delle sue opere al sostegno di Palestine Action, movimento recentemente inserito dal governo del Regno Unito nella lista delle organizzazioni terroristiche. Un autorevole giurista, riportato dal Guardiano, ha avvertito che tale scelta potrebbe tradursi in un arresto senza mandato, con conseguenze penali di grande rilievo. Downing Street, interpellato sulla vicenda, ha ribadito che qualsiasi forma di sostegno a un gruppo proscritto costituisce reato ai sensi della legge antiterrorismo, precisando tuttavia che esiste una distinzione fra l’adesione a un’organizzazione vietata e l’esercizio legittimo del diritto di protesta in favore di una causa politica. Protestare sì, ma senza mettere a rischio la pace politica e civile. Il filosofo John Locke sarebbe d'accordo.

Libri di Sally Rooney
Libri di Sally Rooney Ansa
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Rooney, sulle colonne dell’Irish Times, ha rivendicato la volontà di impiegare i diritti d’autore derivanti dai suoi romanzi - fra i quali Normal People e Conversations with Friends, entrambi trasposti in fortunate produzioni televisive della Bbc - per continuare a sostenere Palestine Action e, più in generale, forme di resistenza attiva contro quello che definisce “genocidio”. La scrittrice ha osservato come i suoi libri siano ancora ampiamente diffusi in Gran Bretagna, e come la stessa emittente pubblica le versi regolarmente compensi residui che Rooney intende mettere al servizio di chi va a sverniciare gli aeromobili da guerra della Raf. Insomma, la causa propal rischia di essere per lei rilevante anche in senso penale, oltre che morale. L’organizzazione da lei difesa è stata dichiarata terroristica dopo un’azione diretta che ha visto alcuni militanti introdursi in una base della Raf nell’Oxfordshire, imbrattando con vernice spray due velivoli. Certo, definire terrorismo un atto del genere è a sua volta terrorismo. In precedenza, sulle pagine del Guardian, Rooney aveva collocato quell’atto all’interno di una tradizione di disobbedienza civile che, dalle suffragette ai movimenti per i diritti civili e contro l’apartheid, ha fatto della violazione consapevole della legge uno strumento di lotta politica. Tocca i santi, ma lascia stare i fanti o, nel caso, gli aviatori.

Sally Rooney
Sally Rooney IG

Secondo l’avvocato Sadakat Kadri, la posizione assunta dal governo - e in particolare la decisione del ministro degli Interni Yvette Cooper di equiparare Palestine Action a realtà come lo Stato Islamico - conduce a paradossi giuridici: Rooney rischierebbe di essere perseguita persino qualora esprimesse in pubblico le sue opinioni, ad esempio in occasione di un festival letterario, e la stessa Bbc potrebbe essere ritenuta penalmente responsabile per il pagamento dei diritti d’autore alla scrittrice, dato il fine da lei dichiarato. Kadri ha definito tale misura un “attacco vergognoso” alla libertà di parola e un esempio lampante di sproporzione legislativa. Un ulteriore monito è giunto dall’avvocato Mike Schwarz, secondo cui chiunque fornisca denaro o manifesti sostegno a un’organizzazione bandita rischia concretamente di incorrere in severe accuse di terrorismo, soprattutto nell’attuale clima politico, caratterizzato da forti tensioni attorno alla questione di Palestine Action.

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Cos'è Palestine Action

Palestine Action è un movimento attivista britannico pro-palestinese, fondato nel 2020 da Huda Ammori e Richard Barnard. Il gruppo si è distinto per azioni dirette finalizzate a ostacolare le esportazioni d’armi verso Israele, mirando in particolare a installazioni dell’industria bellica come gli stabilimenti di Elbit Systems nel Regno Unito, usando metodi quali occupazioni, sabotaggi e atti vandalici. Il tratto distintivo è la convinzione che tali attività, seppure illegali, rappresentino una forma di resistenza civile nei confronti delle politiche militari considerate compiacenti con una realtà definita genocida da numerose organizzazioni internazionali, oltre che da Ghali. Le azioni compiute includono irruzioni e imbrattature, come quella del 20 giugno 2025 alla base aerea RAF Brize Norton, dove due aerei di rifornimento Airbus A330 Mrtt furono danneggiati con vernice spray, evento che avrebbe causato circa 7 milioni di sterline di danno. Il 23 giugno 2025, la Home Secretary Yvette Cooper annunciò l’intenzione di inserire Palestine Action nella lista delle organizzazioni terroristiche, invocando come motivazione principale le azioni considerate violente e di grave danno economico. Il 2 luglio, la Camera dei Comuni approvò la proscrizione con un ampio margine (385 voti favorevoli contro 26 contrari), movimento confermato subito dopo dalla Camera dei Lord. Dopodiché Huda Ammori tentò di bloccare temporaneamente l’operazione con una richiesta di "interim relief" in sede giudiziaria, ma sia l’Alta Corte che la Corte d’Appello rigettarono l’istanza poche ore prima dell’entrata in vigore del provvedimento. Così, a partire dalla mezzanotte del 4-5 luglio 2025, la designazione entrò in vigore: a norma del Terrorism Act 2000, l’appartenenza, il sostegno, la promozione o la mera esposizione visiva dell’organizzazione, come indossare un capo a essa riferito, diventano reati punibili fino a 14 anni di carcere; anche un semplice gesto visivo può comportare fino a 6 mesi di reclusione. La misura è senza precedenti: per la prima volta nella storia britannica, una formazione nota per condotta non violenta e legata alla protesta politica diretta viene classificata come terroristica.

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