Questo libro brucia.
Brucia come i nostri cuori, le nostre menti.
Di fronte al genocidio che Francesca Albanese ci racconta, testimone assurta a eroica portavoce mondiale di una strage che si vuole nascondere contro ogni quotidiana evidenza. Questo libro sfida l’ottusità feroce di un potere che non è altro che il volto del nuovo nazismo. Più torbido, viscido e potente di quello hitleriano perché esercitato in nome del popolo che del nazismo storico è stato vittima.
Ho procrastinato la stesura di queste poche parole per giorni. Perché Quando il mondo dorme è un libro diverso da tutti gli altri, è di una caratura inestimabile. È un libro sacro in un’epoca che il sacro lo sta debellando, in nome di un mostruoso potere finanziario globale. “Chi tocca la verità muore”, disse qualcuno. Francesca Albanese la tocca, la Verità, la plasma in forma di romanzo mozzafiato. Che non è solo romanzo. È innanzitutto testimonianza di Umanità, con la maiuscola mai come in questo caso necessaria.
Figura eroica, quella di Francesca Albanese, eppure semplicemente donna, e grandiosa scrittrice, ed eroe.
Eroe.

Posso dire fin da subito che in un mondo in cui rinascessero senso e giustizia, Quando il mondo dorme verrebbe letto in tutte le scuole. Tra le pagine di questo libro trovate l’odissea disperata e che mai si sarebbe dovuta ripetere di Se questo è un uomo di Primo Levi, ma revisionata per i nostri giorni. Gli orrori che hanno vissuto gli ebrei durante il nazismo lo stanno vivendo oggi i Palestinesi.
“Anatomia di un genocidio era stato il primo rapporto a fornire alle Nazioni unite un’articolata denuncia del fatto che le operazioni militari israeliane nella Striscia rivelassero l’intenzione di annientare Gaza in quanto tale, di distruggere tutto”, ci racconta Francesca nell’introduzione a Quando il mondo dorme (Rizzoli, 2025). Era il maggio del 2024. Più avanti, Francesca ci ricorda che “escludendo il procedimento pendente avviato dal governo sudafricano presso la Corte internazionale di giustizia nel dicembre 2023, con l’accusa che Israele stesse commettendo atti di genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza, non c’era praticamente altra letteratura in proposito”. Subito dopo ci ricorda che nessuno, a parte lei e pochissimi altri, all’interno dell’ONU osava pronunciare quella parola, genocidio.
La repressione nei confronti di chiunque volesse svegliare il mondo sulla carneficina tutt’ora in atto venne violentemente attuata. Di nuovo, il gioco che criminale non è chi commette i crimini, ma chi li denuncia. Alla faccia della signora Segre e dei governi complici di uno sterminio negato.
Anche se di fronte agli occhi di tutti.
Troppo grosso l’orrore per essere denunciato. All’ONU, poi.

Così, pagina dopo pagina, scopriamo la simultaneità del boicottaggio sempre più violento della verità denunciata da Francesca e la negazione brutale della stessa.
Conferenze annullate.
Parlare di pace come nuovo crimine…
“Ho avuto modo di leggere molte volte di cariche della polizia nei confronti di studenti e di chi manifesta insieme a loro, e talvolta di assistere a queste scene con i miei occhi. Le forze dell’ordine picchiano, bastonano, incarcerano persone di ogni età e nazionalità: in primis, palestinesi e ebrei antisionisti”. E poi affonda ancora più precisa: “In cosa consiste la democrazia se non ci può essere spazio per il dibattito?”. Le minacce di arresto, le violenze subite. La Germania che già fu nazista hitleriana che diventa nazista sionista, con la scusa o, meglio, con la beffa fatale dell’antisemitismo. E lei, Relatrice delle Nazioni Unite, in possesso dell’immunità diplomatica, minacciata di arresto.
Parole come pietre, quelle di Francesca Albanese, eppure balsami per l’anima di chi un’anima ancora ce l’ha. Oggi che “è il sistema che decide al posto nostro su questioni determinanti della vita di tutti noi, senza necessariamente ascoltarci” c’è assoluto bisogno di libri come Quando il mondo dorme.
Una discesa nell’inferno dantesco, quella narrata, con sorprendente abilità, e godibilità, stilistica, in queste pagine. Ma non è dato Inferno senza Purgatorio e poi Paradiso. L’orrore principale che Francesca Albanese ci racconta è che invece a un inferno ne consegua un altro. Dall’inferno nazista a quello sionista. Dall’omino con i baffetti salito al potere in Germania nel 1933 e gli esseri umani da lui sterminati, a un nuovo sterminio perpetuato dalla stirpe di chi quello sterminio ha subito.
Ma si tratta solo di prendere coscienza.
E Francesca Albanese ti obbliga a farlo.
Post scriptum: questa non è una “recensione”. Del resto, chi scrive non è un giornalista. Si tratta piuttosto di una preghiera. Comprate, leggete, regalate Quando il mondo dorme.
