Xenofobia nei contesti sociali e profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine e un dibattito politico “dai toni ostili nei confronti dei migranti”. Sono alcuni dei temi emersi dall’ultimo rapporto dell’Ecri, la commissione antirazzismo del Consiglio d’Europa, che ha denunciato alcune dinamiche istituzionali e amministrative del nostro Paese. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “stupore”, confermando la sua “vicinanza e stima” alle forze dell’ordine italiane. A replicare al rapporto è anche la premier Giorgia Meloni su X: “Le nostre forze dell’ordine lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”. E a rispondere a quanto emerso dal rapporto è anche il ministro Matteo Salvini, che sempre su X ha scritto: “‘Polizia italiana razzista nei confronti delle comunità roma e delle persone di origine africana". Donne e uomini in divisa attaccati vergognosamente dall’Ecri, un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani. Come Lega proporremo di risparmiare questi soldi per destinarli alla sanità anziché infangare le nostre forze dell’Ordine. Se a questi signori piacciono tanto rom e clandestini, se li portino tutti a casa loro a Strasburgo”. Sul tema abbiamo intervistato Santino Spinelli, in arte «Alexian», Rom italiano, musicista, compositore (il primo assieme al figlio ad eseguire sue composizioni al Teatro alla Scala di Milano e a eseguire in mondovisione musiche per Papa Francesco e Benedetto XVI), poeta, saggista, docente universitario. Inoltre, è presidente dell'Associazione Them Romano e tra i fondatori di UCRI.
Il rapporto della Commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) nei confronti dell’Italia parla di “testimonianze di frequenti fermi e controlli basati sull’origine etnica” e si sofferma sulla mancanza di consapevolezza da parte delle autorità. Quindi, esiste un problema ma non viene percepito? Secondo lei come mai?
Perché il razzismo e la segregazione razziale in Italia vengono “nascosti” dall’informazione selettiva e a senso unico. I Rom devono essere percepiti come “alterità minacciosa e pericolosa” come al tempo del fascismo. Un retaggio fascista mai realmente superato. Il mondo rom è presentato sempre e solo come “problema sociale” e mai per la grande ricchezza artistica e culturale o come grande ricchezza linguistica e antropologica. Questo sguardo “strabico” incide molto sulla considerazione dei rom, che non possono difendersi in nessun modo. I campi nomadi, creti per fare business sulla pelle di donne, bambini e persone inermi come Mafia Capitale ha dimostrato sono presentati come “espressione culturale” dai medi e certi politici. Non vengono quindi rappresentati per ciò che sono: una vergognosa e disumana forma di segregazione razziale indegna di un Paese civile e democratico. Tutto è diretto a mistificare la realtà e a ingannare l’opinione pubblica.
E all’estero la situazione è diversa?
Vedono le cose nella loro realtà. I rom non sono nomadi per cultura e il 65% della popolazione romanì in Italia è costituita da rom italiani di antico insediamento che sono presenti nella penisola dal XV secolo, che vivono in casa ma sono trattati ancora come stranieri e “inferiori”, togliendo la dignità pubblica a un popolo intero. Questo è il razzismo che in Italia si tende a “nascondere” e che in Europa invece vedono perfettamente.
Nel rapporto sono citate una serie di accuse di “cattiva condotta della polizia nei confronti di persone appartenenti a minoranze etniche”. per questo specifico punto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “stupore”. Ma c’è davvero da stupirsi? O Mattarella riconferma che c’è un problema, ma non viene percepito o più “semplicemente” non si ha conoscenza effettiva della sua portata?
C’è stupore perché c’è ignoranza e cattiva informazione. Occorre conoscere per capire e comprendere. Dopo oltre sei secoli di presenza dei rom non si sa nulla da un punto di vista storico, linguistico, culturale e antropologico. Sono diffusi solo stereotipi e retaggi di stampo fascista. Da qui nasce lo “stupore”. A tutti sembra “normale” trattare i rom come esseri “inferiori, brutti, sporchi e cattivi”. Per questo stesso tipo di considerazioni sono stati massacrati almeno cinquecentomila rom e sinti durante il nazifascismo. E, guarda caso, nessuno conosce il samudaripen come concetto di sterminio. Questo perché i rom e i sinti in Italia, come in Europa non sono stati risarciti moralmente, economicamente (venivano depredati prima di essere deportati e annientati) e storicamente. I rom e i sinti in Italia e in Europa sono stati eroici partigiani e si sono immolati per liberarci dai disvalori del nazifascismo. Cosa hanno trovato i loro discendenti? Gli stessi disvalori, tanto che oggi l’86% degli italiani odiano rom e sinti. Un triste primato europeo. Sono io che mi stupisco di chi si “stupisce”.
L’Ecri ha anche ricevuto segnalazioni di vari tipi di abusi da parte della polizia nei confronti dei rom, compresi i bambini, con insulti e violenze, anche durante le operazioni nei loro insediamenti. Come diceva l’86% degli italiani odi i rom. Secondo lei perché?
Sempre a causa di una informazione manipolata e funzionale a chi discrimina su base etnica. In altri Paesi il razzismo viene punito con quattro anni di reclusione (in Spagna, ad esempio). In Italia invece dà visibilità mediatica e consensi elettorali. Per questo i politici possono usare tranquillamente il razzismo per accreditarsi. Questo è normale in un sistema democratico e civile? Di cosa ci si stupisce?
“Se a questi signori piacciono tanto rom e clandestini, se li portino tutti a casa loro a Strasburgo" ha scritto il ministro Matteo Salvini su X. Con queste parole non fa altro che affermare che quello che dice il rapporto non è del tutto lontano della realtà, o no?
Infatti. Questi sono i politici che purtroppo dobbiamo tenerci, espressione di un’Italia malata che però si “stupisce” se gli altri gli fanno aprire gli occhi, socchiusi per non vedere la realtà, e così facendo cerca di autoassolversi. L’Italia si assuma le responsabilità che gli competono nei riguardi dei cittadini italiani di etnia rom, cittadini non di serie Z ma cittadini come tutti. Le leggi razziali sono state abrogate nella legislazione ma non nella cultura italiana e a riguardo occorre fare ancora tanta strada altro che "stupirsi" e "autoassolversi".