“Io sto con Salvini” dicono ora tutti i patrioti. Bene, ma in nome di che cosa? Citano quasi sempre l'articolo 52 della costituzione italiana: “La difesa della patria è sacro dovere del cittadino”. Santissimo Iddio! Sacro dovere del cittadino! Casomai ci fossimo dimenticati quanto è retorica, pletorica, statalista e cattocomunista la costituzione italiana... A me i doveri piacciono poco, non so a voi, la parola “cittadino” mi fa venire in mente la rivoluzione francese, Robespierre, la ghigliottina, e il sacro è qualcosa di troppo importante per lasciarlo nelle mani dello Stato. Io, dunque, sto innanzitutto con San Giovanni, con San Giovanni Evangelista, l'autore del quarto vangelo e dell'Apocalisse, e di tre lettere anch'esse contenute nel Nuovo Testamento.
Nella seconda lettera c'è un versetto che fa al caso nostro e al caso di Salvini. È il decimo versetto del primo capitolo: “Se qualcuno viene a voi e non porta l'insegnamento di Cristo, non ricevetelo in casa e non salutatelo”. Avete capito bene: non salutatelo nemmeno! Altro che accoglienza, altro che apertura indiscriminata: San Giovanni ci esorta alla discriminazione. Secondo questo grande Santo, fra parentesi il discepolo che Gesù maggiormente amava, quando qualcuno si presenta alla porta, o in un porto, bisogna verificare se è cristiano. Se è cristiano lo si può ricevere, se non è cristiano lo si deve respingere. Che ci possiamo fare: è la parola di Dio.