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Meglio l'ego di Roger Waters o lo strazio di Tommaso Paradiso? E Angelina Mango “napoletana”, Max Gazzè e...

  • di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

8 ottobre 2023

Meglio l'ego di Roger Waters o lo strazio di Tommaso Paradiso? E Angelina Mango “napoletana”, Max Gazzè e...
Il caso della settimana è la versione rivisitata del capolavoro dei Pink Floyd, “The Dark Side Of The Moon”, per mano del divisivo Roger Waters, che reclama la paternità dell'opera in eterna lotta col rivale David Gilmour. Passando al mercato discografico italiano e all'accanimento terapeutico di Tommaso Paradiso: tutt’altro che sensazione stupenda! Notevole invece l'esordio di Drusilla Foer e Angelina Mango che gioca con la napoletanità. Poco da dire sull'ottimo duetto Fabri Fibra-Ex-Otago. Chicca della settimana: quel visionario di Gazzè

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Settimana pinkfloydiana: in pochi non hanno detto la loro sulla versione redux - rivisitata, riscritta, risuonata, ripensata da Roger Waters di The Dark Side Of The Moon, uno degli album più famosi ed acclamati della storia del rock. Scissione scontata: c'è chi malgrado tutto apprezza l'operazione e chi grida al requiem del capolavoro. Per quel che riguarda il mercato discografico italiano, Tommaso Paradiso torna a raccontarci il suo classico mondo in cui Venditti e Carboni non hanno mai smesso di suonare alla radio. Ma alla fine ogni cosa viene Paradisizzata: perché s’accanisce? La buona notizia è invece l'elegantissimo primo disco di Drusilla Foer, orgogliosamente fuori tempo. In zona singoli poi Angelina Mango che valica il muro della napoletanità e l'ottimo duetto tra Fabri Fibra e Ex-Otago. Chicca della settimana: il visionario Max Gazzè. A voi le recensioni alle nuove uscite musicali del weekend.

Roger Waters
Roger Waters

Roger Waters

The Dark Side Of The Moon Redux

L'ottantenne compositore britannico, perennemente in lotta col proprio genio (non sempre uscendone vincitore) è un artista libero e fortemente divisivo, tant'è che all'inizio dei suoi recenti concerti ha accolto gli spettatori con la sua voce che recita: “se siete di quelli che ‘amo i Pink Floyd, ma non sopporto la politica di Roger’, fareste meglio in questo momento ad andare affanculo al bar”. Insomma, uno a cui non piace vincere facile, altrimenti non avrebbe proposto questa rilettura personale del capolavoro della band, cinquant’anni dopo. Già in tanti hanno scritto su quanto la versione personalizzata (coverizzata) sia peggiore dell'originale (in cui snellisce la parte musicale e inserisce parti parlate, quasi un recital cantato) e quasi spinta unicamente dal desiderio di fare un dispetto all'eterno rivale David Gilmour. Quindi una pazza idea di cancellare la presenza degli ex compagni e riappropriarsi dell'opera; da questa sfida affiora infatti chi da decenni imprigionato nelle proprie ossessioni, fa ancora i conti col suo ego. Ciononostante, e al di là delle dovute comparazioni, sarebbe opportuno soffermarsi su quanto siano ancora attuali certi contenuti testuali. Che in fondo... ci vediamo nel lato oscuro della luna.

Tommaso Paradiso

Sensazione Stupenda

Eccoci qua, dopo mille singoli, a parlare del secondo disco da solita dell'ex Thegiornalisti. Una parte di noi, quella più sprovveduta e ottimista, sperava di essere almeno sorpresa o smentita e ritrovarci qualcosa alla Promiscuità, per capirci. Purtroppo alla fine, togliendoci la solita estetica anni Ottanta, l'omaggio a Vasco e il suono da Venditti dei poveri, restano solo (e ancora) canzoncine orecchiabili, pronte per le radio e autoradio, ma in cui tutto, ma proprio tutto suona di già sentito. Sotto il profilo dei testi poi, c'è poco da dire. Un esempio: “Foglie sdraiate/Che aspettano il vento/ Rimesse di barche/Asciugate a metà/Transenne che bloccano il centro/ Per qualche ragione/ Io ti aspetto fumando/ Sui gradini di un bar/” (Trieste). Immaginiamo recuperati dal diario del liceo; è così: in 13 tracce non c'è un guizzo che sia uno, malgrado Francesco Bianconi in feat e il pezzo strumentale che chiude. Non dimentichiamolo, perché chi dimentica è complice.

Drusilla Foer

Dru

Dopo Sanremo, Eleganzissima, l'Almanacco, la scalata di Gianluca Gori, pardon Drusilla Foer, continua assieme a una squadra di autori in gran forma, fra cui Pino Donaggio, Maurizio Piccoli, Pacifico, Vittorio Cosma, Mariella Nava, Giovanni Caccamo, Mogol, Donida, Tricarico, Luca Rossetti, ma anche Ditonellapiaga e Fabio Ilacqua. Un album d'esordio realizzato per mano di un autore, arrangiatore, produttore di lungo corso come Franco Godi, con dentro temi come la violenza sulle donne, una discreta dose di dolore e pregiudizio e tanto amore perduto, cercato, rifiutato, e poi due perle: Buonanotte Rossana, brano di Lelio Luttazzi dedicato alla sua compagna, con un’esecuzione originale al piano del Maestro scomparso nel 2010, e Giorno ad Urlapicchio, poesia di Fosco Maraini dal libro Gnòsi delle Fànfole. “Non pensavo di meritarlo, esattamente come non si pensa di meritare un grande amore”, dice la Signora. Per fortuna (nostra) l'ha buttato fuori, in barba ai diktat dei radiofonici.

Angelina Mango

Che t'o dico a fa'

Quella che è nettamente l'unica cantante credibile della scorsa edizione di Amici propone un singolo sbanca classifiche in cui gioca ancora con la napoletanità, fatto che non le è di nascita, ma con cui si trova proprio a suo agio. Non sarà una canzone che ci cambia la vita, ma chi ama il genere ne rimarrà soddisfatto.

Ex-Otago, Fabri Fibra

Mondo panico

L’icona del rap e il cantante della band Maurizio Carucci si riuniscono dopo Stelle, il brano contenuto in Caos – ultimo disco del primo – e stavolta la loro unione coinvolge la band genovese al completo. Il pezzo, che è una riflessione sulla società contemporanea nuda e cruda, non a caso il titolo, senza mezzi termini, è Mondo panico, è aperto da un nitrito di un cavallo, e si muove tra un ossessivo riff di una chitarra e un sax finale. “Siamo navi fuori dal porto / troppo fragili per questo mondo / ingranaggi di un motore rotto”. Brano dall'enorme potenziale.

Max Gazzè

Che c’è di male

L'aristocratico nomade sperimentatore del cantautorato italiano torna alla sua poetica visionaria e a quella leggerezza pop che sazia con soddisfazione (anche le radio). “Che c’è di male/Se mi innamoro con frequenza innaturale?/ E non è vero che ora devo dare un taglio a questo amore/ Se ti voglio ancora bene come dal primo vocale/A quanto pare/ È solo un fatto di retaggio culturale/ Se metto un limite al mio cuore/Mi domando cosa fare/E lasciartelo capire in un secondo/Che non c’è niente di male...”. Canta così nell'assaggio del nuovo album che vede la rinnovata collaborazione (nel testo) col fratello Francesco. Come se oltre questo non ci fosse nient'altro.

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