Da sempre, quando muore una persona, la gente tende a elogiarla, anche se in realtà non era poi questo granché. Oggi viviamo in un'epoca in cui tutti possono esprimere liberamente ciò che sentono e pensano. Viviamo nell'era del politicamente corretto. Quindi ho diritto a esprimere il mio pensiero su Alain Delon. La prima volta che l’ho incontrato ero molto piccola. Eravamo a Parigi, in Francia, sul set di Un Amour de Swan. Uno dei più bei film che ha fatto mia madre in costume ispirato al libro di Marcel Proust sotto la regia magistrale di Volker Schlöndorff. Ho avuto la fortuna di frequentare quel set quasi tutti i giorni. Esperienza incredibile. Ancora ricordo i dettagli e la scenografia impeccabili. Mi divertivo quando c’era sul set Jeremy Irons, un personaggio incredibile, umile, dolce, molto educato e simpaticissimo. Ricordo che, invece, quando veniva sul set Alain Delon eravamo un po’ tutti impauriti.
Era un grande divo, una vera star, e si comportava come tale. Nella mia esperienza come osservatrice e frequentatrice assidua dei set più prestigiosi al mondo, ho notato che questo atteggiamento può variare a seconda della persona. Purtroppo, le star egocentriche sono molto più comuni di quelle umili e educate. Questo ve lo posso mettere per iscritto. Ricordo ancora che Alain scatenò un dramma perché mia mamma, Ornella Muti, fece le foto prima con Jeremy Irons sul calesse che con lui. Una scenata! Ma questo è carattere e non si può dire che fu mai famoso per averne uno gioviale. Detto questo vorrei tornare al suo funerale e al suo povero cane. Un funerale nazionale è una cosa bella, perché offre al popolo la possibilità di partecipare e piangere da vicino, insieme ai familiari, il loro attore preferito. Sì, ognuno è libero di fare ciò che vuole, assolutamente. Ma la classe non è Evian e neanche Perrier. La classe è classe. Di Alain Delon, oltre i tanti meravigliosi film con interpretazioni eccezionali che ormai conosco a memoria, rimarrà il ricordo di un uomo solo e incattivito, che da ciò che ho sentito dire io, non è mai stato favoloso con le sue donne, anzi. Rimane come ultimo ricordo l’egoismo folle di qualcuno che fa la cacca come tutti noi, no credo sia più bella della nostra, ma che quando muore chiede di far sopprimere il proprio cane, nella totale illusione che possa non sopravvivere senza di lui. Mamma mia, il Re dell'Ego. Oltre che il più bello direi il più egotico, di certo come pochi al mondo. Almeno Lagerfeld ha lasciato tutto a Choupette (il suo gatto) senza richiedere eutanasia.