Curate ut valeatis, usavano scrivere i latini, per chiudere una missiva. Fate in modo di stare bene: il significato è questo. Decisamente di tutt'altra pasta, rispetto a un algido cordiali saluti messo in fondo a una mail, magari in automatico, dal proprio programma di posta. Un bel commiato, che altrettanto bellamente Edoardo Prati ha ripreso per chiudere i suoi post sui social. Edoardo ha 20 anni, e non sappiamo se come Paul Nizan anche lui non permetterà a nessuno di dire che è la più bella età della vita, però di certo non se la sta passando male, riaperto ad altri coetanei, e il merito di tutto questo è la letteratura. Prati è un latinista, ma è anche un influencer. Un classicista innamorato, o semplicemente un appassionato di letteratura, come dice lui nelle sue bio di Tik Tok e Instagram. Ha un viso da ragazzino di prima, seconda superiore, e una voce da baritono. Un efebo posseduto da Tom Waits che si esprime con la competenza di Alessandro Barbero. Detta così, potrebbe sembrare anche un mostro, ma non lo è. In realtà è semplicemente uno studente universitario, frequenta la facoltà di Lettere Classiche a Bologna, che ha un'attitudine per i video. In un'intervista rilasciata nella trasmissione di Alessandro Cattelan, ha raccontato di aver iniziato a fare video per prepararsi alle interrogazioni, e che poi il successo è arrivato con i primi video in cui leggeva Virgilio in metrica cantata, con una musichetta in sottofondo.
Nel contesto di un social fatto di intrattenimento basilare, di balletti, scenette comiche o meme animati, l'idea di Edoardo è qualcosa di rivoluzionario, e la cosa che stupisce di più è il fatto che abbia attecchito. Perché i video di Edoardo piacciono, sono popolari, ed è questa è la cosa strana. Chi viene pasciuto a forza di roba simile, non può avere buon gusto, diceva Petronio nel Satyricon, e meno male che c'è qualche Edoardo Prati, in mezzo al marasma dell'intrattenimento monouso dei social. Edoardo è uno di quei pochi che riesce a fare intrattenimento e divulgazione insieme. Sul fatto che non siano in molti, poi, la spiegazione può anche essere strutturale, per carità. Al supermercato trovi quello che viene venduto, il resto te lo devi andare a cercare altrove, e il fatto di avere comunque un Edoardo a disposizione, così come un Alessandro Barbero o un Vittorio Sgarbi, senza doverlo per forza andare a recuperare chissà dove, è cosa buona e giusta. Ma come diceva Orazio nelle Satire, non esiste uomo che sia senza difetti: il migliore è colui che ne ha meno. Non che Prati abbia qualche difetto palese, era soltanto per attutire un po' la lode, come consigliavano spesso i latini.
Anche perché Prati non soffre di hybris: ce lo ha ben chiaro il suo posto nel mondo. È stato ospite da Alessandro Cattelan, il quale lo ha presentato come un Alessandro Barbero delle prossime generazioni, ma lui ha subito smorzato i toni, dicendo la verità dei fatti. Barbero è uno studioso, lui uno studente. Poi, nel corso dell'intervista, preconizza un nuovo umanesimo, perché dice che la sua generazione è affamata di conoscenza psicologica, di educazione sentimentale, di lettura emozionale, ed è la più adatta a soddisfare il precetto Delfico: conosci te stesso. In questo, la letteratura non può che essere di aiuto, ed è per questo motivo che i suoi video piacciono anche ai ragazzi della gen Z, che non sono soltanto quelli che vengono mostrati in altri canali televisivi, che comprano i machete al Brico e che chiamano tutti zio, e la letteratura che piace ai ragazzi non può essere soltanto il romanzetto in stile messaggistica istantanea. Annales Volusi, cacata carta, diceva Catullo, autore di alcuni giambi decisamente truci, di fronte ai quali i rapper possono soltanto impallidire. Prati, sul suo profilo, tocca argomenti molto vicini ai ragazzi della sua età. In uno degli ultimi video sul suo Instagram, riprende il commento di un professore disilluso sotto a un suo post, il quale gli dice che lui ormai insegna per lo stipendio, e soltanto per quello. Edoardo gli risponde con Dante, sostenendo la tesi per cui l'insegnante deve trasmettere agli studenti, avanti a tutto, la passione per ciò che insegna. Perché è tutto qui, il segreto che svela il fare divulgazione. Curate ut valeatis.