La grande attrice del cinema italiano e internazionale, Ornella Muti, in una recente intervista è tornata a parlare del suo legame con la Russia, delle sue radici (la madre è la scultrice Ilse Renate Krause) e dei suoi fan che, sottolinea, “non sono patriarchi, ma gente del popolo”. Intervenuta ai microfoni di una televisione georgiana, ha anche spiegato che per lei l'arte è sempre stato qualcosa di puro, di incontaminato, ben lontano dalla sfera politica. “Io non ho smesso di andare in Russia e questo mi ha attirato un sacco di critiche. Io non mi sono mai occupata di politica, ma non solo in questo caso perché voglio essere diplomatica e non ne voglio parlare, ma perché sono una sognatrice, sono un artista. La politica non la sento vicina a me perché non la sento sempre sincera, anzi, spesso credo che a noi vengano dette delle cose e poi ne vengono fatte delle altre”.
Per Ornella Muti andare per lavoro in Russia, in Francia, a Napoli o a Trieste è praticamente lo stesso, ha raccontato. Ciò che la spinge a muoversi è sempre la passione per l'arte, la recitazione e l'infinito amore del suo pubblico che non conosce confini (nazionali e internazionali). “Io non sono andata in Russia a sostenere una politica, ma a lavorare per i miei ammiratori, per la gente che mi ama come vado a Napoli, a Trieste, in Germania e in Francia. Non faccio una distinzione politica. Non la posso fare, l’arte non ha politica, per fortuna. Poi ci sono registi attori politicamente engagé, io no”. La star del cinema ha poi cercato di porre l'attenzione sul tema della guerra e su quanto la televisione, i media e l'interesse pubblico spesso preferiscano raccontare alle persone soltanto alcuni conflitti nel mondo e offuscarne degli altri, che però continuano nell'indifferenza di molti a mietere vittime. “L’Armenia, Azerbaigian, la Siria, il Sudan, l’Ucraina. Poi noi parliamo di certe guerre, quando il mondo è pieno di guerre di cui non parliamo perché a noi non interessano. Ecco questo mi spaventa, perché parliamo di una guerra piuttosto che di un’altra”.