Svaniti nella notte, remake dell’argentino Septimo, è un successo mondiale. Il film di Renato De Maria è infatti primo nella classifica Netflix dei film non in lingua inglese più visti al mondo. Riccardo Scamarcio, che interpreta il protagonista, può esserne orgoglioso. O almeno se guardiamo solo i dati (quasi 15 milioni di visualizzazioni). Perché sui social, e su X in particolare, nessuno sembra aver apprezzato Svaniti nella notte. Andiamo con ordine e partiamo dalla trama. Una famiglia che ha tutto per essere felice. Eppure non lo è. I genitori sono Elena (Annabelle Wallis), una psichiatra americana che ha deciso di venire in Italia per Pietro (Scamarcio, appunto), con cui ha avuto due figli. La coppia decide di comprare una masseria per renderla un albergo. Ora che il matrimonio è finito, però, Pietro vive lì. Da solo. Una notte i figli lo vanno a trovare: hanno paura del buio, dei mostri. Le solite, insomma. Ma sono gli incubi del padre a materializzarsi quando i due piccoli scompaiono. Pietro è costretto a chiamare Elena, che ovviamente lo attacca e gli addossa tutta la colpa dell’accaduto. Dopo poco arriva una telefonata. E una richiesta di riscatto: 150mila euro entro 36 ore. Ogni sospetto cade sugli strozzini con cui Pietro si è indebitato per comprare la masseria. Come trovare i soldi? Ovviamente, con la droga. Il padre quindi parte con Nicola (Massimiliano Gallo), un amico con dei legami nella criminalità. L’obiettivo è una partita di droga da ritirare in un’isola in Grecia, da riportare poi a Bari. Una sola notte di avventura, che si rivela quasi mortale per Pietro. Al suo ritorno, però, l'atmosfera è cambiata. Un solo pensiero però è nella mente del protagonista: i suoi due figli. Una volta arrivato a casa scoprirà la verità sulla reale identità dei rapitori. Tutto qui. Una storia lineare e senza eccessivi colpi di scena. Scamarcio comunque ce la mette tutta e con la sua interpretazione (oltre alla buona prova di Massimiliano Gallo) riesce a tenere in piedi tutto il film. Anche perché del passato della coppia e dei motivi che li hanno portati alla rottura sappiamo ben poco. Come mai tutto quell’astio nei confronti di Pietro da parte di Elena? E quella contesa così dura per i figli non capiamo su cosa effettivamente si fondi (d’accordo i debiti, come sempre, ma poi?). Ma cosa si dice sui social di Svaniti nella notte?
“È uno spreco e un furto del mio tempo”, “Dio punirà tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di Svaniti nella notte”, “addormentarsi con un sonnifero è più piacevole”: e non sono nemmeno i commenti più cattivi. E la critica? Su molti siti le stelle sono poche. “Manca qualcosa ed è troppo scontato”, è la sintesi delle recensioni negative. Insomma, davvero Svaniti nella notte non è piaciuto a nessuno? Non siamo certamente di fronte a un capolavoro. E nemmeno a un bel film. Ma parlarne come di uno “spreco” sembra decisamente eccessivo, specie se consideriamo quanta roba dimenticabile passa in streaming. Né meglio, né peggio di molti altri (questa mediocrità, forse, è il vero problema, ma questo è un altro discorso). I dati, però, premiano Renato De Maria e Riccardo Scamarcio. E in un’epoca fatta di numeri e algoritmi questo non è un elemento trascurabile.