Il Premio Strega continua a creare polemiche. Da quando lo scorso 5 aprile sono stati annunciati i 12 finalisti si è scatenato il putiferio, tra interrogativi su alcuni degli autori candidati che non sono riusciti a vendere nemmeno mille copie e insinuazioni su presunti casi di “amichettismo” con i misteriosi Amici della domenica. Nell'ultima settimana uno dei libri si è trasformato in un vero e proprio caso politico: Dalla stessa parte mi troverai (Sem), secondo romanzo di Valentina Mira che riprende i fatti storici della strage di Acca Larenzia del 1978 e in particolare la vicenda di Mario Scrocca, militante di sinistra arrestato perché accusato di aver commesso gli omicidi politici dei giovani del Fronte della Gioventù, poi morto suicida in carcere.
Il libro ha suscitato qualche critica da alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, e in particolare Tommaso Foti e la sua vice, Augusta Montaruli per cui Mira ha risposto lamentandosi di essere stata attaccata. Nei fatti, come spesso avviene, le polemiche hanno portato fortuna all'autrice: con l’esplosione del caso le vendite del romanzo, che lo scorso 31 marzo erano ferme a poco più di mille copie, sono salite. Vertiginosamente.
Il caso emblematico di Valentina Mira ricorda tuttavia un’altra vicenda in parte speculare: quella del generale Vannacci, che, come molti ricordano, era finito nell’occhio del ciclone per le sue controverse idee sulla condizione delle donne, gli immigrati, la comunità LGBTQ+ eccetera, espresse nel suo libro Il mondo al contrario.
Francesco Borgonovo ha commentato la questione in un recente articolo su La verità, evidenziando il diverso trattamento mediatico dei due casi editoriali. Difatti, se da una parte Vannacci, “è da mesi sulla graticola” e “dovunque vada si organizzano presidi e manifestazioni volte a volte a impedire le sue presentazioni” – fra l’ultimo caso a Medicina, in provincia di Bologna, o quello di Vicenza dello scorso marzo – Valentina Mira, dall’altra parte, viene elogiata come “vestale dell’antifascismo” anche perché sempre più spesso viene dipinta come “vittima della violenza della destra di governo”.
Non è un segreto che le idee del generale Vannacci siano controverse e in alcuni casi anche molto discutibili, ma il fatto che la Mira sia diventata invece praticamente incontestabile dice molto. Commenta Borgonovo: se “anche la destra a volta travalica e sbaglia, a sinistra l’intolleranza per l’alterità politica è teorizzata, praticata e apprezzata. Allo stesso modo è endemica l’ipocrisia: mentre tifano mordacchia fanno i perseguitati. Mentre Vannacci ogni volta ha rogne per le presentazioni, Valentina Mira va in finale allo Strega e sta sulle prime pagine”. Certo è che Valentina Mira, sarà anche una martire della destra, ma da tutta la vicenda, pare, ha solo da guadagnarci.