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Quello di Beatrice Venezi a La Fenice è un caso fondato sul nulla: la sua nomina è regolare e l’orchestra non è poi così importante

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

  • Foto: Ansa

3 novembre 2025

Quello di Beatrice Venezi a La Fenice è un caso fondato sul nulla: la sua nomina è regolare e l’orchestra non è poi così importante
Il caso Beatrice Venezi è una non notizia e a vincere è il solito moralismo. La sua nomina è politica? Lo sono tutte, anche quelle di sinistra, ma nessuno ne parla. Come direttrice musicale sarebbe troppo scarsa per l’orchestra del Teatro La Fenice? Forse stiamo esagerando. E soprattutto, davvero c’è qualcosa di illecito nel suo incarico? No, l’orchestra lo sa benissimo, ma chi commenta sta creando un caso basato sul nulla. Se davvero vogliamo indignarci per le nomine illecite o controverse forse dovremmo guardare a un altro teatro, il San Carlo di Napoli. Noi lo facciamo da sette mesi e abbiamo scoperto un “sistema” su cui ora sta indagando la Procura

Foto: Ansa

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Il caso Beatrice Venezi è una non notizia in cui a vincere è il moralismo. Tre punti per capirlo.

Uno: la nomina di Beatrice Venezi è perfettamente legittima. Il Decreto legge n. 367 del 1996 è molto chiaro: “Il sovrintendente è scelto tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell'organizzazione musicale e della gestione di enti consimili; può nominare collaboratori, tra cui il direttore musicale, ferme restando le competenze del direttore artistico, della cui attività risponde direttamente. L'incarico di sovrintendente può essere conferito a soggetti che non abbiano compiuto il settantesimo anno di età.” È il sovrintendente che “dirige e coordina in autonomia, nel rispetto dei programmi approvati e del vincolo di bilancio, l'attività di produzione artistica della fondazione e le attività connesse e strumentale”. L’orchestra può essere ascoltata per un parere e di solito viene fatto per garantire una buona collaborazione tra musicisti e futuro direttore musicale, ma si tratta di una “prassi consolidata”, cioè una convenzione, un’abitudine. Niente di più. Quelli che criticano Beatrice Venezi si impuntano su una questione di costume, su un’abitudine. Quindi non si possono fare critiche di natura legale.

 Beatrice Venezi
Beatrice Venezi Ansa

Due: quella di Beatrice Venezi è una nomina politica? Probabilmente sì, ma questo succede sempre, è la norma e la stessa orchestra del teatro La Fenice di Venezia lo sa, tant’è che anche in passato, con vecchi sovrintendenti, ha inviato lettere di protesta denunciando le dinamiche politiche e di potere all’interno della Fondazione. La nostra inchiesta sul San Carlo di Napoli lo dimostra chiaramente. Sono almeno sette le nomine controverse, alcune forse illecite, che sono diventate un problema per il Ministero dell’Economia e forse anche per la Procura di Napoli e per la Corte dei conti, che ora indagano su quello che abbiamo scoperto. Insomma, nomine così sono la norma. Allora bisogna chiedersi come mai la cosa venga fuori solo ora che la figura scelta è dichiaratamente di destra. Quindi manca l’elemento di eccezionalità che rende così interessante questo caso. Forse l’unica vera eccezione è che stavolta la nomina arriva da destra e non da sinistra, cosa verso cui evidentemente tutti sono più tolleranti.

Tre: chi critica la nomina di Beatrice Venezi sostiene che lei non sia all’altezza dell’orchestra, ma è davvero così? Mentre il Teatro La Fenice è una realtà importante e storica a livello sia europeo che italiano, l’orchestra del teatro non viene considerata da nessun la crème de la crème o un’orchestra di rilievo internazionale, mondiale o europeo. Non è neanche la più importante orchestra italiana, cosa che potrebbe giustificare tutto lo scandalo provato in questi mesi. Praticamente nessuna classifica la considera. Tra le italiane le più note e importanti ci sono sicuramente quella dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma e quella del Teatro alla Scala di Milano, la prima delle quali compare spesso anche tra le migliori del mondo. Dell’orchestra La Fenice, considerata comunque di buon livello, non c’è traccia. Quindi considerare oltraggiosa la scelta di una direttrice d’orchestra come Beatrice Venezi forse è eccessivo e decisamente sproporzionato.

Eccolo il moralismo, ingigantire per motivi politici e di esclusione notizie che sono più piccole di quello che sembra. Mentre al San Carlo le nomine comportano reati e hanno un impatto, inevitabilmente, anche sulla proposta artistica della Fondazione, al teatro La Fenice le barricate ci son state prima che Venezi provasse il suo valore con un’orchestra che forse non è così “inarrivabile”.

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