Leggeri anzi leggerissimi. Se fossero stati un prodotto acquistato in un marketplace in rete io li avrei resi immediatamente, con pessima recensione ma sopratutto con la motivazione “il prodotto non corrisponde all’immagine pubblicizzata”. Ora, non sono certamente gli unici, perché ne ho visto altri di prodotti simili. E ho provato, vi giuro, ho speso almeno mezz’ora del mio tempo a cercare il nome. A cercare il nome del fotografo o della fotografa che ha confezionato quella immagine. Ma niente non l’ho trovato. In ogni caso, la sostanza non cambia: sto parlando di un duo. Un duo maschile. Renganek. Renga era un mio mito, lo devo ammettere. Soltanto chi non sa, riesce a perdonargli l’uscita da quella mitica band che erano i Timoria, soltanto chi non sa cosa era prima, credo sia capace di apprezzare a pieno il suo stile da solista. Nei suoi brani recenti c’è sempre e solo un pianoforte a dare l’impronta principale, lasciando gli altri strumenti quasi di contorno. Eppure la sua voce è così unica e inconfondibile e così capace di emozionare, che non posso che valutarla “sprecata”. Perfino Emma (che non è una grunge rock punk) è da considerarsi rock rispetto a tutto questo. altro non l’ho mai saputo apprezzare invece. Ma oggi lo rivaluto. Sopratutto perché in questo confronto ha indubbiamente maggior carattere, musicalmente parlando, meno melanso del primo, con ritmi a volte incalzanti con un mix di suoni dove è la batteria ad emergere un pochino e qualche chitarra. Ma siamo lì. Due “big” della musica italiana che si sono fusi in un duo. Ho sempre pensato che in questi casi “uno più uno” deve essere “uguale a tre”. Perchè la collaborazione, la fusione, la contaminazione, la sperimentazione, portano valore aggiunto, portando a qualcosa di Migliore... ma Se una regola c’è c’è anche una eccezione. Ed è questa. Nei brani del loro Renganek io trovo “Inspiegabile” l’assenza di valore aggiunto. Non si muovono da dove erano prima di formare il duo. Insomma, decisamente Il solito lido. Anzi forse Nek ci perde. Ma siccome sono un brand e muovono il pubblico e celebrano le loro carriere, non posso che pensarli come un mero prodotto commerciale, la cui filosofia è stata forse “il massimo risultato con il minino forzo”. Che non aggiunge assolutamente niente alla musica italiana.
Fermo restando che si è ancora liberi di vestirsi come si preferisce, purché si accettino le critiche e le reazioni del pubblico, a mio avviso, l’immagine che non corrisponde al prodotto è quella serie di fotografie del 2023 in cui Renga e Nek appaiono con lo sguardo serio e il chiodo addosso (la giacca in pelle nera con le cerniere e con le borchie, per intenderci), seduti su un vecchio e consunto divano in pelle marron anni Ottanta o in piedi con una chitarra Gibson Es335 semy hollow in primo piano (la stessa suonata ad esempio da Chuck Berry, Eric Clapton e BB King, per intenderci). Perchè vendere fumo? Trovo siano immagini molto fasulle e assolutamente fuorvianti perchè appartengono all’universo rock. Universo al quale Renga e Nek assolutamente non appartengono perché fanno musica pop. Perché fanno musica leggera italiana. Anzi leggerissima. Ma non trovo appropriata nemmeno l’immagine in abito nero e grigio più sobria, più o meno elegante ... perchè mi fa pensare a un lavoro di qualità di due cantautori di qualità. L’immagine più consona allo stile musicale Renganek che ho trovato, essendo la celebrazione delle loro carriere più un business che altro, è un immagine alla moda: quella del video Il solito lido con Renga in beige e bianco e Nek in celeste e marron per la regia di Luca Mark e dove anche il testo parla chiarissimo: “Non ho neanche più voglia di cantare sotto la doccia”, “Mi sento stanco, amareggiato e cammino a passo lento verso la fine del mondo, con la camicia e l'infradito”, “Ma sono fuori forma e l'umore che tocca per terra, malgrado tutto io voglio soltanto un ghiacciolo alla menta, Che prendere fiato è una scelta”. Beh, prendetevene anche due o tre di ghiaccioli alla menta e anche tutto il fiato che vi serve, perché non c’è fretta per un vostro prossimo album, se lo stile è questo...