Eurovision è tra gli appuntamenti più attesi dell'anno soprattutto da chi, tendenzialmente, ama la musica, ma anche le "baracconate" e un pizzico di trash. Gli ingredienti del festival non sono quelli di un contest musicale di paese, certo, ma è anche vero che guardando le due semifinali e la finale, ogni anno, spesso ci si concentra più sulle coreografie e la scenografia che sulla musica. Quest'anno, tra regolamenti imposti per evitare messaggi politici e atteggiamenti discriminatori nei confronti dei partecipanti, c'è anche chi ha deciso di violare il regolamento sul palco: il nostro Lucio Corsi. Lui non ha solo cantato, ma ha anche suonato l'armonica e questo, incredibilmente, potrebbe costargli la squalifica. Sì, non stiamo scherzando, avete capito bene: a Eurovision suonare dal vivo è vietato dal regolamento. Nello specifico, il regolamento stabilisce che tutti gli strumenti musicali devono essere preregistrati. Non ha totalmente senso, visto che parliamo di un festival musicale, ma è così. L'armonica di Lucio Corsi, per chi lo segue, non sarà stata una sorpresa. Il motivo? Il cantante aveva già annunciato in precedenza che l'avrebbe portata sul palco di Eurovision. Tutto bellissimo, ma la violazione del regolamento rimane.
Lucio Corsi è diventato una sorta di simbolo della "resistenza musicale". Non solo di quella che va contro i regolamenti (folli), ma soprattutto di quella che sul palco vuole suonare davvero, esibirsi dimostrando l'amore per la propria arte senza, magari, prendere parte a un grande evento dove più che la musica quello che deve funzionare sembra essere lo show. E per carità, nessuno vuole stare due ore davanti alla televisione annoiandosi, ma ci sono diverse vie di mezzo. Lucio Corsi ha portato nel tempio della perfezione artificiale un po' di imperfezione umana, dimostrando che si può fare davvero musica aggirando un regolamento assurdo. E se dovessero squalificarlo ce ne faremo una ragione. Per noi a Eurovision ha già vinto così.
