Il Re Mida di Sanremo 2025? Per tutti è Davide Simonetta, tra i più prolifici autori del pop italiano contemporaneo, quest’anno al festival con ben cinque brani in gara, firmati per Francesco Gabbani, Achille Lauro, Elodie, Francesca Michielin e Rocco Hunt. Intervistato da Libero, quando gli viene fatto notare che viene chiamato appunto “Re Mida di Sanremo”, risponde: “Mi fa sorridere, non mi piacciono gli appellativi. Sono solo un ragazzo che scrive canzoni nella sua stanza. Il lavoro che amo”.
La sua presenza al Festival di Sanremo è cresciuta negli anni, passando da due pezzi di due anni fa a tre l’anno scorso, fino agli attuali cinque. Su questo, Simonetta spiega: “È dal 2013 che vado a Sanremo, dipende dai vari progetti e dagli artisti. Per alcuni sono produttore, per altri autore. Non scrivo pezzi appositamente per Sanremo, scrivo per urgenza di scrivere”. Per quanto riguarda, invece, i brani in gara, l’autore rivela un legame particolare con la canzone di Achille Lauro: “Con Achille Lauro, con cui sono amico, è stato anche al mio matrimonio, c’è stata una gestazione lunghissima, con discussioni infinite sulle parole di Incoscienti giovani. Lui ci muore nelle canzoni, come me, è esigente, per come il pezzo verrà visto e cosa toccherà a livello inconscio. Dentro ci ho messo tutta la musica che amo, gli anni 60, le trombe, gli organi, gli strumenti veri. L’ho scritta con Paolo Antonacci: siamo ormai una coppia di fatto”. Durante l’intervista, Davide Simonetta parla anche di Elodie e del brano “Dimenticarsi alle sette”, evidenziando la natura meno pop del solito e sottolineando l’anima intimista dell’artista e la sua passione per la melodia, ispirata da artisti come Mina e Battisti.
E Francesca Michielin? Simonetta su di lei e sul brano racconta: “Quella di Francesca Michielin, con Alessandro Raina, è nata come un fiume: Fango in paradiso. Con Francesca con cui mi trovo benissimo anche umanamente, è una delle poche italiane con piglio straniero, alla Lorde. Con le donne lavoro meglio, sia per indole per range vocale”. Quando, invece, durante l’intervista gli si chiede un parere sulla presunta tendenza del Festival a essere “giovanilista”, Simonette non concorda, vedendo invece un equilibrio tra artisti dello streaming e quelli più tradizionali. Durante l’intervista rivela poi il sogno di collaborare con Zucchero, artista con cui è cresciuto, e pronostica la vittoria di Giorgia. Infine, alla domanda sulla sua presenza a Sanremo risponde: “No, Sono andato dieci anni. Troppo stress. Finalmente lo vedrò dal divano di casa. Sto cambiando lo studio, la Crema a Milano, e per questa fase è delicatissima. Ho bisogno di tranquillità”.