Non si può certo dire che Amadeus non abbia creato hype attorno alla prossima edizione di Sanremo 2024. Del resto il direttore artistico con questa cinquina (sulla carta dovrebbe essere l'ultima stagione del Festival per lui) è riuscito a trasformare in evento anche l'annuncio dei Big in gara, che come aveva già svelato sui social, ha snocciolato (da prassi liturgica) nell'edizione delle 13:30 del Tg1. Abbiamo fatto trenta. E così nottetempo ha forzato anche il regolamento e allargato il numero dei cantanti: ai 27 di oggi si aggiungeranno i tre che si qualificheranno a Sanremo Giovani. Trenta canzoni, quindi, e più che altro trenta cantanti: mettiamoci l'anima in pace, si farà notte fonda.
Artisti, che a ben guardare, sono in buon parte fenomeni dell'ultima stagione, per quanto riguarda almeno streaming e follower. Un obiettivo sempre centrato dal conduttore; a sorprendere piuttosto (ma neanche tanto) l'altissima percentuale di ex talent, sulla falsariga della versione Giovani. Se non altro, i Kolors autocandidati con un pezzo che vedrà la band guidata da Stash provare a consolidare il successo di “Italodisco”, puntando, chissà, all’Eurovision. D'altra parte Cibelli (Warner) ha messo in fila una bella sfilza dei suoi: da Geolier rapper newpolitano (mangia-classifiche) che ha appena annunciato il suo primo stadio Maradona, all'ala tormentone Fred De Palma, e poi Il Tre, Nek, che si presenta con Renga (ormai coppia di fatto), Ghali (altro colpo ben piazzato), la regina Loredana Bertè, Mr Rain e Rose Villain. E per tornare alla quota Amici (senza dimenticare la co-conduttrice per una sera, Lorella Cuccarini), Annalisa, che cercherà la sua prima vittoria in sei partecipazioni (questo d'altronde è il suo anno) e Irama ormai di casa all'Ariston; cambia la major ma non la sostanza, con altri habitué, Emma e Sangiovanni. Debutta invece Alessandra Amoroso (già vista in qualità di ospite) che necessita di smacchiare l'immagine dopo le ultime shit shorm, e Angelina Mango (anche quota podio dai pronostici!), lanciata dall’ultima edizione del talent, e sostenuta dalla potente manager Marta Donà (che il Festival lo ha vinto tre volte negli ultimi dieci anni: nel 2013 e nel 2023 con Marco Mengoni, nel 2021 con i Maneskin). Dalla scuola di Maria (De Filippi) anche l'outsider Maninni - eliminato a un passo per non aver superato la prova di sbarramento - (visto poi lo scorso anno a Sanremo Giovani) che con Gazzelle rappresenta anche la quota indie.
Sul lato X Factor invece Alfa (scartato ai provini del 2018, per precisione), che per strane logiche l'anno scorso, malgrado i numeri portentosi, se la sarebbe dovuta sudare tra i Giovani, e Mahmood, che in pochi ricorderanno, nell'anno 2012 (alla sesta edizione del talent) venne eliminato durante gli Home Visit, ma poi prese parte allo show e nella terza serata venne fatto fuori al ballottaggio dai voti contrari di Morgan, Elio e Arisa. Breve parentesi su di lui: salta l’ospitata di questa domenica da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Il regolamento del Festival vieta ogni esibizione agli artisti in gara, pena l’esclusione: “Doveva esserci Mahmood. Stamattina la casa discografica ci ha comunicato che dal momento che va a Sanremo, non sarebbe venuto. Mi sono chiesto ‘ma è tra due mesi’. Ci saranno delle regole, non so”, ha infatti sottolineato il conduttore in diretta. Chiudiamo con gli ex talent (ma Dargen D'Amico va contato in quota Fedez o X Factor?), così senza pensarci troppo, Il Volo, il trio composto da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, che si è formato durante la messa in onda della trasmissione Ti lascio una canzone condotto da Antonella Clerici nel 2009, e in cerca della seconda vittoria (e del riscatto con la stampa). Insomma, siamo a una decina su 27 partecipanti, questo è quanto.
Curiosità supplementare: debutto d'eccezione per i Negramaro, che alle prese con le celebrazioni del ventennale di carriera, tornano lì dove tutto è cominciato con “Mentre tutto scorre” (e l'eliminazione clamorosa del 2005) per aprire una nuova fase della carriera. Che dire poi di Fiorella Mannoia e Diodato (che merita una miglior consacrazione) e i Ricchi e Poveri che tornano dopo parecchi anni, eguagliando a 13 partecipazioni Fausto Leali, Claudio Villa e Michele Zarrillo. Insomma, un buon cast, e pochi artisti controversi (leggi, ad esempio, La Sad); si punta dunque al pieno di spettatori, mentre gongola Rai Pubblicità.