L'Hello World Tour dei Pinguini Tattici Nucleari è stata un’inaspettata scoperta. Secondo tour negli stadi per il gruppo, che ha girato tutta l’Italia. Partito il 7 giugno, i PTN si sono esibiti a Reggio Emilia, Milano, Treviso, Torino, Firenze e Napoli. L’ultimo appuntamento è a Roma. Non si è trattato solo di un concerto, ma di un vero e proprio spettacolo. Ultimamente si è parlato tanto di finti sold out, di biglietti svenduti, della smania di suonare negli stadi senza passare per le tappe “classiche” di un artista. Si dice anche che ci siano troppi concerti e che sia diventato difficile scegliere a quale andare. Ma al concerto dei Pinguini c'erano più di 40mila persone, e loro erano carichissimi. Negli anni scorsi, i live negli stadi degli artisti italiani erano tanta musica ma poco show. Ora, seguendo il modello internazionale, sono diventati spettacoli completi: e il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari non ha avuto niente da invidiare a quelli delle grandi star americane. Non mancava nulla: giochi di luce, fuochi d’artificio, momenti di puro intrattenimento. E si respirava un’aria piena di emozioni: si passava dalle risate con gli sketch del gruppo alle lacrime, con l’intervento della sorella di Giulia Tramontano e la canzone a lei dedicata. Tutto è iniziato con un’esplosione di colori: coriandoli e allegria all’ingresso del gruppo, con brani memorabili e tutti pronti a ballare. Ma il finale è stato davvero epico: durante Titoli di coda, tutte le passerelle si sono accese con lingue di fuoco, un braciere centrale ha cominciato a bruciare e il mandala scenografico si è animato con un grande anello di fuoco. Una cosa mai vista, neanche nei tour più celebrati degli ultimi anni.

E la chiusura? I Pinguini hanno lasciato il palco seguiti da una telecamera, che li ha accompagnati fino ai camerini: è lì che si è concluso anche il concerto, con un ultimo saluto intimo, quasi cinematografico. Sullo schermo, il pubblico ha assistito a ciò che succede dietro le quinte. Un effetto wow. Il super ospite? Altro wow: Max Pezzali. Scelta azzeccatissima. Ha cantato con loro Bottiglie vuote. Il tema centrale era l’intelligenza artificiale, esplorato con attenzione nel loro ultimo album. Ogni tanto, tra una canzone e l’altra, prendeva voce sul palco con riflessioni acute e toccanti. Sullo schermo, immagini realistiche si alternavano a volti trasformati dall’IA in personaggi cartonizzati. Non è mancata una dedica alla Palestina, alla pace, alla libertà, con la bandiera proiettata sugli schermi. E vogliamo parlare del ritornello di Pastello Bianco cantato in dialetto napoletano? “P’ favor nu chiagnr”… Inaspettato, ma bellissimo. Un momento che ha toccato tutti. Questo tipo di coinvolgimento emotivo non si trova facilmente, neanche ai concerti più chiacchierati. I PTN sono riusciti a tenere il pubblico incollato dall’inizio alla fine, senza momenti di stanca, divertendosi e facendo divertire, parlando con i fan e coinvolgendoli. E poi, si sa: Napoli è una città più viva che mai. Non me ne vogliate, ma il pubblico lì è un’altra cosa. E lo dimostra il coro partito spontaneamente - “I campioni dell’Italia siamo noi” - non appena è stato nominato il quarto scudetto dal palco.
