Cari amici, colleghi, musicisti, compositori ed autori, Ho appena pubblicato il singolo “Sono vivo” e vi scrivo per raccontarvi la mia esperienza con l’Ai. Già... La famosa “intelligenza artificiale”, così tanto temuta, ma nello stesso tempo sottovalutata. Siamo di fronte ad una svolta epocale, unica ed anche inaspettata. Ebbene sì, l’intelligenza artificiale è arrivata anche nella musica. Con un software, spesso gratuito, puoi scrivere libri, articoli, creare profili, e da qualche tempo anche far “cantare” qualcuno che in realtà… Non esiste. Come Boom Bay. Perché ho duettato con un cantante creato dall’intelligenza artificiale? Mi sono divertito e questo gioco mi ha riportato bambino, proprio come quando da piccolo hai un amico immaginario a cui confidi sempre tutto. Premetto che io sono un cantautore, e scrivo e compongo tutte le mie canzoni, compresa “Sono vivo”. Ho all’attivo tantissimi singoli ed album. A sei anni ho iniziato a studiare il pianoforte, la chitarra e il canto. Ho un mio “laboratorio” di cantanti che si chiama “SimoneLab”, e vivo di musica da sempre! L'Ai dapprima mi ha incuriosito, e poi ho iniziato a provare a conviverci, perché coloro che spesso consideriamo nemici, hanno anche potenzialità enormi, e spaventano solo perché non li conosciamo abbastanza. “Sono vivo”, il titolo del brano, nonché il verso più significativo e riconoscibile del pezzo, è ovviamente una provocazione. In questo caso l’intelligenza artificiale spaventa ancora di più perché non ha sembianze umane, umanoidi o robotizzate, ma è una “presenza non presenza”. Semplicemente… Non c’è! È intoccabile, imperscrutabile. Ma c’è ed è qui tra noi. Respira, ma non respira. E canta, ma non ha seguito neanche una lezione di canto. E canta bene! Molto meglio di chi non ha nemmeno un minimo di idea di come si canta e usa un marchingegno magico per essere intonato. E magari arriva al primo posto delle classifiche (il riferimento non è per nulla casuale)...
Perché? Il futuro spaventa, ma a me è sempre piaciuto e mi ha sempre affascinato sperimentare, giocare, emozionarmi. Molti dei miei illustri colleghi che hanno studiato musica ad alto livello vanno ad attingere sempre da lì (a volte con cognizione di causa, a volte no), sempre dal passato: Mozart, i Queen, i Beatles, Lucio Dalla, Pino Daniele, Giorgio Gaber, Lucio Battisti. Anche nelle ultime edizioni dei talent tipo X-Factor e Amici, i vari coach attingono quasi sempre dal passato, decantandolo e osannandolo. Cari colleghi, perché non avete mai provato a “curiosare” nel presente? Perché non provate a comunicare con i giovani artisti con meno “spocchia” e ascoltandoli davvero? Negli anni ’90 facevate i ribelli mettendo il rossetto e giocando a vestirvi da punkettoni, ma se i ragazzi lo fanno oggi loro sono degli sfigati? Troppo spesso giudicate i ragazzi senza conoscerli… e soprattutto vi siete dimenticati di quando voi eravate dei giovani con solo belle speranze. Vi comportate allo stesso modo con l’intelligenza artificiale. Non avete nemmeno idea di quelle che possono essere le sue potenzialità. I discografici di una nota etichetta discografica a cui ho presentato “Sono vivo” prima hanno ascoltato il brano e hanno dimostrato un forte apprezzamento, ma quando poi ho comunicato del lavoro svolto con l’intelligenza artificiale si sono immediatamente irrigiditi! “Ah no! Noi non pubblichiamo nulla creato con l’intelligenza artificiale!”. Come se dovessero difendere un praticello ormai privo di piantine da annaffiare e far crescere. Come se l’AI fosse il demonio, come quando arrivò Napster o quando poco più di un decennio fa si fece di tutto per contrastare Spotify. Ora è arrivato il demonio Ai. Tanto lo sappiamo! Quelli che entrano nella Top 50 di ogni classifica devono poi sperare e pregare ogni santo in paradiso per restarci e rimanerci anche con il singolo successivo. Perché se per caso poi non ci sono, diventa un problema serio e si dimenticano dell’unico vero comandamento importante: “Sono vivo”! Ripeto, io sono un cantautore, ed ora sto lavorando al mio nuovo album che uscirà a settembre per festeggiare i 20 anni dal mio Festival di Sanremo del 2004. Ho suonato ovunque, negli stadi, in tv fino ad arrivare ai peggiori bar di Caracas perché sono un musicista, e i musicisti non devono avere paura di suonare. Un musicista vero… dovrebbe avere il piacere di suonare ovunque! Non solo in tv o per la radio importante. Esistono anche le piccole tv e le piccole radio locali, che sono centinaia e quotidianamente passano i miei brani, anche quelli meno recenti. Trovo nei report passaggi radiofonici di miei brani che non avrei mai immaginato di ascoltare on air. E continuerò sempre a ringraziarli! Cosa abbiamo in comune io e Boom Bay? Siamo vivi e siamo aggrappati alla vita, anche se in modo diverso. Cosa succederà se l’AI prenderà piede anche nella musica? Cambieremo tutti mestiere? Scriverà i pezzi per gli artisti “veri”? Canterà al posto nostro? Il pubblico si affezionerà a personaggi che non esistono? Quest’idea fa paura, ma il lavoro dell’intelligenza artificiale nella musica ha creato progetti interessanti. Come per esempio l’ultimo singolo dei Beatles o l’inedito di Franco Califano.
L’Ai può anche fare miracoli. Se la si conosce a fondo (valutandone pregi e difetti), perché non utilizzarla? Anni fa ho duettato virtualmente con Charlie Chaplin, cantando i suoi aforismi e facendoli interpretare anche alla nipote Kiera. Nonostante tutto io penso che… “cambiare direzione è l’unica ragione”. Le novità sono fondamentali e possono salvare la vita e farti urlare “Sono vivo”! Oggi sono vivo, e vivo davvero, senza ansia da prestazione ma solo con la voglia di comunicare il mio amore per l’arte. La mia musica è di tutti e per tutti. Tutti possono usarla, cantarla, viverla e dedicarla a qualcuno. Mio nonno Felice mi ha insegnato a non aver paura di sbagliare perché si impara di più vivendo. Non potevo non regalargli la mia nuova “esperienza artistica e scientifica” il giorno del suo compleanno. Il 16 aprile è nato Boom Bay e ha urlato “Sono vivo”. Io non ho paura dell’Ai e nessuno dovrebbe averne, ma è l’Ai che deve avere paura di noi perché siamo fatti di carne ed ossa, siamo fatti di emozioni. Fortunatamente siamo pieni di vita! Non dobbiamo dimenticarlo mai. E io… Sono vivo! E vivo di Emozioni! Vere!
Con affetto, Simone Tomassini.
Ps: vi saluta Boom Bay, adesso è di là che compone e si allena suonando Beethoven :-)