Tele Meloni si o Tele Meloni no? Dalla ultime notizie che arrivano da Viale Mazzini, sembrerebbe proprio di si: al punto che il direttore del Tg1 sarebbe pronto a dare le dimissioni per diventare portavoce della Presidente del Consiglio. La notizia l'ha data Il Foglio, secondo cui la trattativa con Gian Marco Chiocci sarebbe ormai conclusa.
Il direttore del primo tg nazionale dunque, andrebbe a ricoprire l'incarico di portavoce della rappresentante del governo in vista delle elezioni del 2027, occupandosi della comunicazione. Un salto di carriera che arriva a ridosso di un'altra notizia: il Tg1 è stato superato negli ascolti dal Tg5.

Alla Casa Bianca la Meloni aveva detto a Trump che lei non vuole mai parlare con i giornalisti: probabilmente però, non con tutti. Il direttore del primo tg nazionale che passa a suo portavoce è una conferma: quella di un rapporto precedente.
Come infatti scrive Il Foglio, Chiocci è considerato un uomo di fiducia: “un amico e un consigliere, oltre che un cronista di razza in grado di gestire i casi più complicati”. Per esempio, la famosa intervista all'allora Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in pieno affare Boccia: diciassette minuti di chiacchierata riparatoria in cui Sangiuliano raccontava a Chiocci di aver conosciuto la Boccia all'inizio della campagna elettorale per le europee, e spiegava di averla nominata consigliere per l'organizzazione dei grandi eventi a titolo gratuito.
Pochi giorni dopo Sangiuliano, che era arrivato al Ministero dopo l'incarico di direttore del Tg2, si dimetteva e al suo posto subentrava Alessandro Giuli. Ma Sangiuliano poteva stare tranquillo, tant'è che al momento è corrispondente Rai: certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Come niente fosse. Dal giornalismo alla politica e, se va male, ritorno: il cane da guardia del potere che diventa un cane da compagnia.

Gian Marco Chiocci è il giornalista che sul Giornale di Feltri firmò lo scoop sull'appartamento di Montecarlo. Si trattava di un appartamento di 72metri quadrati che la vedova di Almirante aveva donato ad Alleanza Nazionale per attività politiche; il Giornale scoprì invece che l'immobile era stato venduto per 300mila euro, poi affittato a Giancarlo Tulliani, il fratello della compagna di Gianfranco Fini. Era il 2010, lo scoop del giornale di Berlusconi travolse Fini, che si dimise: con la fine di Alleanza Nazionale, si fece strada la destra meno moderata, evolutasi nella Lega di oggi e in Fratelli d'Italia.
Il portavoce di Fini dell'epoca, Fabrizio Alfano, è attualmente capo ufficio stampa di Palazzo Chigi e affiancherebbe Chiocci nel suo nuovo ruolo. Raggiunto dall'ADN Kronos, il giornalista non ha smentito: ha dichiarato invece di essere stato “sondato informalmente” dalla Meloni per una “chiacchierata come tante altre”, ma senza aver preso ancora alcuna decisione. Se ciò avvenisse, informerebbe l'azienda.
La domanda però, rimane sempre la stessa: altro che chiacchierata informale, ma il potere una volta, il giornalismo non doveva temerlo? Che credibilità può avere un tg, il primo nazionale, il cui direttore è così vicino al Presidente del Consiglio? La risposta a una Rai politicizzata è nei fatti: l'azienda perde i telespettatori che, alla fine, guardano il Tg5.
