La storia si ripete, è un dato di fatto. Da qualche anno, da quando il rap ha trovato sempre più spazio all’interno del Festival di Sanremo, le polemiche cominciano ancor prima di aver ascoltato i brani in gara. E sono più o meno sempre le stesse, incentrate sui testi sessisti, volgari, troppo espliciti. Utopico pensare che le polemiche rimangano circoscritte al Festival. Il Codacons si è già espresso sulle scelte di Carlo Conti: “Con la decisione di portare al Festival di Sanremo 2025 rapper e trapper che in passato si sono contraddistinti per testi violenti, sessisti e omofobi, la Rai e Carlo Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere”. Non vengono fatti nomi, ma non è difficile immaginare a chi si riferiscano. E adesso, a poche settimane dalla fine del 2024, la polemica si sta concentrando sulla partecipazione di Tony Effe al concerto di capodanno al Circo Massimo a Roma, che vedrà tra gli ospiti anche Mahmood e Mara Sattei.
Ancora una volta, il rap diventa terreno di scontro. E il copione è sempre lo stesso, con la richiesta di rinunciare al concerto per via di testi ritenuti sessisti. Qui viene da chiedersi: ma ve ne siete accorti adesso? Tony Effe, tra l’altro, è tra gli artisti che ha dominato l’estate italiana. Lo abbiamo visto praticamente ovunque, e nessuno ha detto nulla. E non è stato solo in giro per l’Italia con il suo “Icon Tour”, ma anche sui principali palchi dei festival delle radio italiane e non solo. “Sono onorato di cantare al Circo Massimo nella mia città. Voglio ringraziare il Comune per questa opportunità. Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario. Roma ci vediamo a Capodanno” ha scritto Tony Effe su Instagram.
Cosa c’è di nuovo in questa polemica? Nulla. Il copione, come detto, è sempre lo stesso: vengono annunciati i big di Sanremo, ci sono dei “personaggi scomodi”, qualcuno si accorge che forse, in passato, hanno scritto testi sessisti, volgari, molto poco politicamente corretti, e si comincia la “caccia alle streghe”. Così, non ogni anno ma quasi, assistiamo alla stessa sceneggiata fatta di gran polemiche, che arrivano anche dalla politica (e non solo dai social). “Una scelta scellerata organizzare un concerto - dove il target saranno le ragazze e i ragazzi - nel quale sarà tra i protagonisti un cantante come Tony Effe, autore di testi sessisti, misogini e violenti” ha commentato Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna. “Non possiamo accettare che il Comune di Roma, così importante e così impegnato nel contrasto alla violenza maschile sulle donne, possa persino aver soltanto pensato di ospitare un artista le cui parole sono un’istigazione continua alla mancanza di rispetto e gravemente lesive della dignità delle donne”. Adesso, aspettando ulteriori polemiche e la decisione del Comune, c’è un’altra domanda che sorge abbastanza spontanea: Carlo Conti prenderà una qualche decisione o rimarrà fermo sul cast annunciato per l'edizione 2025? Come detto, è la prima volta che un artista finisce al centro di polemiche di questo tipo (vi ricordate la partecipazione di Junior Cally a Sanremo 2020?). Se mai dovesse decidere di escludere Tony Effe dalla manifestazione, si creerebbe un precedente dal quale, poi, molto probabilmente sarebbe difficile uscire.