“Il Gabibbo in versione rock”. “Emma Marrone con i pannoloni”. “Emma si sta trasformando in Grignani”. Ci risiamo: la cantante salentina è di nuovo bersaglio di critiche per la sua forma fisica (e non solo), mentre monta una polemica pretestuosa sul suo invito a votare per le elezioni europee (nel video originale, Emma sottolineava quanto fosse importante partecipare al voto, ma alcuni hanno distorto il suo messaggio, facendo intendere il contrario). Le tristi figure degli haters così come la piaga del body shaming hanno trovato attraverso i social una sorta di megafono, che ne amplifica la voce, la cattiveria e la stupidità, e la Marrone ne è consapevole. Del resto, non è una novità per lei. Ad esempio, era già successo durante il Festival di Sanremo 2022, quando si era presentata sul palco indossando calze a rete. “Se hai una gamba importante, eviti”, aveva detto Davide Maggio. Ignorare certi commenti sarebbe la prima regola da seguire, ma in quell'occasione (e non solo), la cantante aveva risposto a tono: “Evitate di leggere o ascoltare commenti del genere - aveva detto alle sue fan - il vostro corpo è perfetto così com'è, dovete amarlo e rispettarlo. E soprattutto dovete vestirvi come vi pare”.
Ma gli anni passano, e la speranza di cambiare rotta si infrange contro i nuovi attacchi. La storia recente prende vita dai video pubblicati su TikTok, che mostrano le ultime esibizioni della voce di Femme Fatale, che appare sul palco con culotte e calze a rete. Un look che non passa inosservato e che scatena reazioni tutt'altro che gentili riguardo al suo outfit e al suo peso: “Sta imitando Elodie e Annalisa, ma lei è goffa”, scrive qualcuno.
Un altro aggiunge: “Sembra abbia i mutandoni di mia nonna, ma chi la veste”. E ancora: “Chissà dove vendono la panciera”. Qualcuno esagera: “Sembra Asia Argento… dopo aver pippato. A me sa tanto di Grignani... ma di cosa si è fatta?”. Ancora un altro: “Emma dopo la morte del padre è andata fuori di testa. Secondo me non sta bene, è inguardabile. Non si vergogna?”.
Un breve sunto di odio da manuale, che mette in luce la mancanza di empatia e la scarsa intelligenza di una fetta di utenti 2.0, che confondono la libertà di pensiero con il permesso di insultare chiunque.
Troppo magra, troppo grassa, troppo rifatta, e poi le rughe, il look e i paragoni infondati, e persino accuse di presunte dipendenze: sui social nessuno è esente da giudizi non richiesti, e spesso le celebrità sono le vittime preferite. Ma quando è troppo, è troppo, vi pare?