Rientro a casa stanco, mi siedo sul divano, fuori dalla finestra il sole sta calando, penso che anche oggi ho la testa annebbiata, è tanto che non riesco a prendermi del tempo… Sul mobile alla mia destra un copertina rossa mi chiama: Resistenza Intellettuale (Nfc editore, 2024) non è un titolo, è un manata… Passo le mani sulla copertina, “Introduzione al Lucidismo” mi è arrivato solo una settimana fa ma la copertina è già stranamente coperta di una patina di polvere e fumo… È un segno, dovevo leggerlo ieri, il momento migliore è già passato. Una serie apparentemente non organica di riflessioni, sfoghi, poesie, sentenze, citazioni da leggere e rileggere, ricordi e immagini da film danno forma a invettive contro il degrado culturale contemporaneo. Ma questa volta non siamo davanti alla solita sequela di luoghi comuni, verità scientifiche o didascaliche spiegazioni da professorini… Il mondo brucia non ve ne siete accorti? O forse proprio perché ce ne siamo accorti, per salvare noi stessi, ci siamo rinchiusi nelle nostre bolle sociali, estraniati dal mondo che ci circonda come se non ci riguardasse. “Abbiamo smesso di lottare”, siamo schiavi del lavoro, dei social, di modelli fasulli, degli algoritmi, talmente bombardati da informazioni, stimoli esterni che ci riduciamo al soddisfacimento di bisogni immediati, e ci siamo dimenticati cosa conta davvero. Mentre ci ibridiamo con le macchine, la tecnologia, la globalizzazione, internet e i social stanno già smantellando il mondo materiale. Viviamo frammentati in cluster omogenei di persone uguali a noi: parliamo tutti la stessa lingua, mangiamo gli stessi prodotti, ascoltiamo la stessa musica e pensiamo le stesse cose… stiamo cancellando il linguaggio, il pensiero… tutto ciò che è diverso.
“Raccogliamo quanto resta del pensiero umano e rimettiamolo insieme […] perché noi, signori, siamo gli ultimi”. Siamo gli ultimi figli dell’uomo, cresciuti senza le macchine, liberi dal pensiero unico della razionalità matematica e della logica algoritmica: non siamo traducibili in numeri e in dati, replicabili in copie virtuali della nostra identità e del nostro sistema nervoso. Ecco perché sono importanti le parole di Moreno Pisto: “Torniamo lucidi: Alleniamoci a vedere la realtà per com’è! Questo è il lucidismo, liberarsi dal giudizio altrui ma anche dal proprio giudizio; è amore verso se stessi fino a dimenticarsi di essere chi siamo, perché oltre che esseri umani, siamo una missione”. Mentre leggo penso al Cammino dell’uomo, è questa la premessa necessaria di cui parla Martin Buber, per “riunificare mente e corpo” e compiere la nostra missione individuale: dare senso alla nostra vita.
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Nella postfazione Camillo Langone (scherzando spero) addita l’autore di aver peccato di ira e di lussuria ma RESISTENZA INTELLETTUALE non è l’ennesima e vana, per quanto puntale, critica alla società o all'inerzia della politica, che elenca e cerca di mettere in luce problemi che abbiamo tutti davanti agli occhi, è un grido nelle orecchie per vedere se c’è ancora qualcuno, se le teste sono abitate…un atto di fiducia, un atto folle nella speranza di risvegliare l’umano nell’uomo… che ci richiama alla vita, quella unica e fragile che grida per farsi sentire! Ascoltate il libro, non leggetelo… lo ripete più volte Moreno Pisto: “ASCOLTATE!”
Immaginate di essere seduti al buio intorno al calore di un fuoco, o di essere su una panchina al freddo con la condensa che vi esce dalle narici, o in uno squallido bar di un posto qualsiasi nel globo… con voi c’è un uomo, è vostro fratello, non parla molto e non si lamenta mai, ma questa sera sì, ha bisogno di parlare e voi, se è davvero vostro fratello avete bisogno di ascoltarlo… Sapete già a chi faranno bene quelle parole! In apertura il libro è dedicato
A tutti gli eremiti
e viandanti
ed esploratori
a tutti i pellegrini
e contadini guerrieri
di ogni epoca
e di ogni sorte
Bella la dedica, forse, se conosceste l’autore, Moreno Pisto, vi piacerebbe ancora di più. Ho lavorato per Moreno a MOW, mi ha accolto nel suo gruppo di ragazzi claudicanti dandomi fiducia, senza contrattazioni. Dovete immaginarvi MOW un po’ il gruppo di The Boys dove gli scarti, della società degli eroi, salvano il mondo. A me piace ricordare MOW come la X-Mansion, dove Moreno Pisto come Charles Xavier ospita giovani talenti riottosi e incompresi, proteggendoli dalle asperità del mondo, fino a quando non arriva per loro il momento di andare da soli.