I giochi sono fatti, gli Home Visit sono finiti. Bene, ma com’è andata l’ultima puntata prima dei Live, la vera fase decisiva di X Factor? E soprattutto, come cantano i concorrenti e che decisioni hanno preso i giudici? Lo andiamo a scoprire all'interno della Viper Room, la rubrica di Clara Moroni, cantante, autrice, compositrice e produttrice, tra le prime donne rock in Italia, vocalist per più di 20 anni con Vasco Rossi, sei album all’attivo e uno in dirittura d’arrivo. Chi meglio di lei? Infatti nelle analisi tecniche che trovare di seguito non ha lasciato scampo a (quasi) nessuno. Ecco le sue “velenose” valutazioni.
La squadra di Achille Lauro
I Patagarri - Voto 8
Iniziano con un inedito “La banca in pieno centro” un pezzo che sembra uscito dal repertorio di Fred Buscaglione, bravi. Lauro, prima gli dice che bisogna guardare anche a quello che chiede anche il mercato. Dopo la loro esibizione, gli dice che roba cosi’ in Italia, non c’è nessuno a farla, pero’ conclude che il loro potenziale è li ma anche altrove. Sono smarrita come Cappuccetto Rosso ma tra piante di Lauro.
Lorenzo Salvetti - Voto 6
Propone “Le parole piu’ grandi” di Coez. Rispetto all’originale, che ha la grandezza di essere una canzone d’amore buttata addosso al pubblico come fosse fango, gli infonde dolcezza e grazia, ma così perde quella discrepanza che è anche la forza del pezzo e di un cantautore come Coez. Dice di voler essere un cantautore, ma fino ad ora ho visto solo un cantante che trasforma in marzapane tutto ciò che tocca, un Hansel senza Gretel. Tanto passsera’, il mercato lo vuole!
Ibrahim Guiblawi - Voto 6
“Heathens” dei Twenty One Pilots. Il problema di questi pezzi inglesi, è che pur essendo relativamente melodici e all’apparenza innocui, invece parlano dei profondi disturbi della società in cui viviamo. Non sappiamo se siamo seduti vicino ad uno psicopatico che ci fara’ esplodere il cervello se facciamo un movimento repentino. Ma questo non passa nella performance di Ibrahim, che ha una bellissima e particolare voce, ma che in questa performance è
concentrato solo su quella e non sul significato del pezzo. Ma non è l'unico a non capirlo.
Les Votives - Voto 7
Non c'è niente da fare, il cantante ha tutto giusto! Il look, i capelli, gli è venuta persino la bocca alla Mick Jagger. Rischiano con un “Citta Vuota” di Mina e devo dire che gli riesce pure bene. Avrebbe potuto anche farla con un accento inglese alla Mal dei Primitives e sarebbe andato bene lo stesso. Fanno vedere un certo gusto e intelligenza anche negli arrangiamenti, il riff di chitarra iniziale, sostituisce benissimo la frase iniziale del pezzo originale. Per me sono pronti ad entrare nel paese delle meraviglie.
Achille Lauro - Voto 6
Ibrahim Guiblawi non viene caricato sull’astronave Lauro. Dispiace, aveva una bellissima voce, ma ci sono dei bei calibri nella squadra.
La squadra di Jake La Furia
Potara - Voto 8
Sono forse quelli che mi piacciono di più. Presentano un mashup tra “Parole, parole" di Mina e “Quante parole” dei Bunker 44 (mai sentita, ammetto). Inutile dirlo a me piacciono. Oltre a cantare molto bene e ad avere tutti i requisiti che pretende il mercato, sanno molto bene quello che fanno e come lo fanno. Padroni della scena. Sono un gran bel duo come il Gatto e la Volpe.
Francamente - Voto 3
Ma perché c'è la perversione di cercare di rendere canzoni ultraleggere, ultra commerciali e ultra note, dei brani esoterici che dovrebbero provocare turbamenti esistenziali nell'ascoltatore? “The rhythm of the night” di Corona, non puo’ diventare niente se non The rhythm of the night di Corona, suonata con l’acustica. Come far cadere una lacrima in un oceano e pretendere che si noti. Vien voglia di offrirle una bella mela rossa, fresca di pentolone!
The Foolz - Voto 2
Nomen omen, frase latina che significa “il nome è un presagio” e siccome Foolz è la storpiatura della parola inglese Fools, folli o anche fessi, la scelta di fare una versione di “E la Luna busso’” della Bertè, mantiene tutti i presagi del nome e ne testimonia il significato. La versione è nulla. Il cantante, seppur dotato di voce, la butta lì, “quasi per caso, dove al lusso e alla fortuna, c’è bisogno della Luna”, tanto per citare il pezzo, ma qui siamo sprofondati piu’ su Giulio Verne e il suo “viaggio al centro della terra”.
Elmira Marinova - Voto 7
Continuiamo a parlare di pianeti con Bruno Mars, Mars come Marte in inglese, non la barretta al cioccolato e caramello, e la sua “Talking to the Moon”. Elmira ha una bellissima voce, ma in questo pezzo, a mio avviso, tradisce la sua giovane eta’ ed una certa mancanza di esperienza che mantiene tutto il pezzo su un'intenzione troppo leggera e sbarazzina. Intendiamoci, lo canta benissimo, anche con colorazioni interessanti nella voce, sembra Dorothy del Mago di Oz, un po’ stranita ma coraggiosa.
Jake La Furia - Voto 2
Potara eliminati. Resto basita. Tra loro e i The Foolz c'è un abisso dove i The Foolz sono sul fondo. Qui, non so dare spiegazioni, doppio Gin tonic, che è meglio.
La squadra di Paola Iezzi
Dimensione Brama - Voto 2
Copio e incollo: Ma perché c'è la perversione di cercare di rendere canzoni ultraleggere, ultra commerciali e ultra note, dei brani esoterici che dovrebbero provocare turbamenti esistenziali nell'ascoltatore? In questo caso è “Can’t get you out of my head” di Kyle Minogue. Una versione, quella dei Brama, che non si capisce nemmeno che stile stia perseguendo. Sembra una jam session di un gruppo di amici che si è trovato in sala prove per passare la serata, ma solo per caso. Consiglio tante palline di mollica di pane alla Pollicino, perché non si capisce dove stiano andando e soprattutto se c’è una base a cui ritornare e se hanno dei riferimenti.
Pablo Murphy - Voto 5
Riesce a rendere natalizio il pezzo dei Cure “Friday I’m in love”, con tanto di cornamuse. Questo folletto salta, suona e canta esprimendo energia positiva pura. Mancava lui, Peter Pan, riuscira’ a diventare adulto o restera’ sempre bambino negli anni 80?
Frammenti - Voto 10
“Born Slippy” degli Underworld con il testo in italiano scritto da loro. Un bel testo con un bel significato, la vita alienata dell’uomo lavoratore moderno. Sono gli unici a proporre una commistione interessante, cantautorato ed elettronica. Bella voce e bell'arrangiamento elettronico. Gli altri miei preferiti.
Laura Fetahu - Voto 8
Porta “If I were a boy” con barre scritte da lei in italiano. Le barre come sempre non brillano per originalita’, la performance è meno dirompente rispetto a quelle in studio, dice di non essere emozionata ma forse ha mentito, ma la porta a casa piu’ che bene, sappiamo gia’ cosa sa fare. Vediamo se ci stupirà con qualcosa, che so, apparire e scomparire come una Stregatta!
Paola Iezzi - Voto 2
Frammenti: mi casca la mascella. Il terrore di esibirsi che vede la Iezzi nei Frammenti, e che le fa decidere di segarli dal programma, lo vede solo lei. Uno dei migliori act del programma e della squadra della Iezzi, se ne va.
La squadra di Manuel Agnelli
Punkcakes - Voto 5
Si confermano una band solidamente ancorata al Punk e alle sue caratteristiche sonore. Non so cos'altro aggiungere. Ci pensera’ Agnelli a cosa fargli fare. Meglio farsi il classico gin tonic e allietare i miei pelosi con delle crocchette.
Beatrice Fita - Voto 7
Un riarrangiamento di “Hey” dei Pixies. Bello. Piu’ bello dell’originale. Lei conferma le sue caratteristiche vocali ed interpretative. Forse esagera ed in certi punti è meno precisa. Agnelli le fa notare una certa staticità nelle performance a livello di espressione corporea. È vero, poi ha sempre gli occhi chiusi. I grandi hanno sempre gli occhi aperti quando si esibiscono. Fateci caso. Dobbiamo portare alla festa Cenerentola.
Mimi’ Caruso - Voto 10
Non ci delude nemmeno stavolta. Con “Earfquake” di Tyler, The Creator. Fa la sua versione del pezzo, che non si discosta molto dall’originale, ma la rende comunque sua. E mentre canta, sa esattamente cosa sta cantando. Voce celestiale, interpretazione personale e matura. Per me una delle migliori in campo, se non la migliore. La favola è lei!
Danielle - Voto 9
L’unico vero cantante “Italiano”. Porta Battisti e non delude. È troppo particolare, lui, la sua voce e la sua visione. Agnelli gli solleva delle critiche che io non condivido, o che trovo di lana caprina, tipo di essere un po’ perso nel suo mondo e di risultare televisivamente, freddo. E chi se ne frega della Tv davanti al talento? Oppure Agnelli ci svela inavvertitamente che X Factor è prettamente un programma televisivo?
Manuel Agnelli - Voto 4
Beatrice Fita. Agnelli la scarica con un sacco di promesse. Io non mangiavo Pancakes nemmeno quando vivevo negli States. Da oggi è vietato anche nominarli, i Punkcakes. Non concordo per niente, ma posso capire che c’è da fare spazio e non sovrapposizioni.