Le Iene mettono le mani su un tema che divide come pochi: la dieta vegana. Nic Bello accetta di eliminare qualsiasi cibo di origine animale per 100 giorni. Un esperimento estremo per lui, che ha mangiato davanti alle telecamere la sua ultima fetta di carne prima di dare il via alla sfida. Monitorato da medici, vuole sapere cosa succede davvero al corpo quando si rinuncia alla carne, al pesce, ai latticini. Più energia o più problemi? Più salute o più carenze? Per affrontare questa esperienza, Nic deve imparare da zero. Cosa mangiare, come cucinare, dove trovare le proteine. Le creator di Cibo Supersonico gli insegnano i trucchi per non sbagliare e una di loro racconta come il veganesimo abbia fatto parte del suo percorso oncologico. Informazione cruda, senza giri di parole. Nel viaggio, Nic incontra anche Giulia Innocenzi e Marco Mazzoli, due voci forti del mondo veg. Va in un rifugio per animali salvati dai macelli e si scontra con una realtà che molti preferiscono non vedere. La vera domanda è: questa dieta fa bene o male? La scienza dice che la carne rossa lavorata - salsicce, insaccati, hamburger - è cancerogena di grado uno, come il fumo di sigaretta. Eppure, la mangiamo senza pensarci due volte. Perché? Per abitudine? Per pigrizia? Per paura di cambiare?

"Stai per affrontare una dieta che va contro la tua natura", lo avverte la dottoressa Susanna Bramante. Ma è davvero così? Nic Bello si mette alla prova per scoprirlo, senza tergiversare. Questa non è l’ennesima sfida a colpi di slogan tra vegani e carnivori. È un’indagine sul cibo che mettiamo nel piatto ogni giorno, su quanto sappiamo davvero di quello che ingeriamo. Dopo 100 giorni, Nic avrà una risposta. E noi? Il servizio non si limita all’esperienza personale dell’inviato, ma approfondisce il dibattito con dati scientifici, testimonianze di esperti e persone comuni che hanno scelto questa alimentazione per motivi etici, ambientali o di salute. Ci saranno momenti di difficoltà, di riflessione, ma anche di sorpresa. Un viaggio che smonta preconcetti e costringe a porsi domande scomode: quanto siamo disposti a cambiare per la nostra salute? E, soprattutto, siamo pronti ad affrontare la verità sul cibo che consumiamo ogni giorno?

