Nel 2006 Tiziano Ferro era già una star riconosciuta: più di tre milioni di dischi venduti, tre album di successo e la hit delle Olimpiadi del 2004 (Universal Prayer). Della sua vita privata si sapeva ancora poco, niente più di ciò che traspariva dalle sue canzoni. In quell’anno, in un’intervista pubblicata su Donna Moderna, il direttore di MOW, Moreno Pisto, chiedeva al cantante: “A te è mai capitato di avere una relazione con un uomo?”. Ferro rispose che “Mi succede spesso di ricevere attenzioni da parte di una persona del mio stesso sesso, molto spesso. La cosa non mi dà fastidio. Finora non ho mai ceduto, ma mai dire mai… Faccio parte di una generazione abbastanza spregiudicata”. Sempre su questo punto aggiunse che “se dovessi avere una storia con un uomo non la vivrei come un dramma. L’omosessualità è una cosa che può far parte della vita di una persona, è inutile negarlo”. Una non-negazione che poi, con il passare del tempo, si è rivelata essere la verità. Da giorni, infatti, si parla di come, in una fase iniziale della sua carriera, Mara Maionchi avrebbe costretto il cantante a nascondere la sua omosessualità (oltre che a obbligarlo a dimagrire): su questo è da leggere l’articolo di Grazia Sambruna su MOW, ripreso dallo stesso Tiziano. Insomma, Ferro avrebbe dovuto modificare la sua immagine in nome del successo (c’è chi, come Michele Monina, sempre su MOW, ha parlato della collaborazione con Mara Maionchi come comunque necessaria). “Ma i tuoi genitori come la prenderebbero?”, chiese ancora il direttore di MOW: “Non ne farebbero una tragedia: sono persone sufficientemente intelligenti. Mi hanno dato un’educazione all’insegna del ‘vivi e lascia vivere’. Per loro l’importante è che io sia felice. Mia madre, per esempio, sarebbe molto più preoccupata se mi vedesse bere una birra di troppo”, la risposta del cantante.
Ma il direttore e il cantante parlarono anche di donne: “È vero, tante canzoni le ho scritte pensando alle figure femminili che fanno parte della mia vita e che, in qualche modo, l’hanno cambiata”. In particolare, Ferro si riferisce a “Miss due canzoni” (poi si scoprì chiamarsi Silvia), ovvero colei che ha ispirato Ti scatterò una foto ed Ero contentissimo, e la nipote Alice, nata il 17 marzo del 2004. A queste, però, c’è da aggiungerne una terza: “Raffaella Carrà? È un mito. Pensando a lei ho scritto E Raffaella è mia. Gliel’ho fatta ascoltare sul mio iPod a Madrid”. Tiziano Ferro, quindi, al tempo non aveva realmente fatto coming out. Se quella scelta fu dovuta a una necessità di marketing, una reticenza personale o l’imposizione di Mara Maionchi lo possono sapere solo i diretti interessati. Visto il caos che si è creato (e che continueremo a raccontare su MOW), forse quell’aspetto della sua vita non era esattamente, come disse nell’intervista, come “bere una birra di troppo”.