Si torna a parlare di Miss Italia, come ogni anno con una novità. Hanno proclamato Miss Roma 2024 Beatrice Mazzoni il 7 agosto, in un’iniziativa a cui hanno preso parte Patrizia Mirigliani, la patron dello storico concorso, e don Coluccia, che da sempre si occupa di combattere spaccio e criminalità organizzata. Iniziativa dal valore sociale estremamente importante, in cui l’attenzione si è focalizzata anche sul look della vincitrice, la ventenne Beatrice, che aveva indosso degli shorts neri e una camicetta bianca. Ma come mai l’inserimento di questo look? Tornerà mai il vecchio e iconico costume su cui le miss potevano poggiare la fascia di vincitrice? Di trend, ma non solo, abbiamo parlato direttamente con la Mirigliani, che ci ha svelato le novità del concorso della bellezza per eccellenza. A quando i prossimi appuntamenti? Dal 4 al 7 settembre ci saranno le prefinali a Numana, nel Conero nel Resort De Angelis, e, nella medesima location dall'8 al 15, ci sarà la prima academy targata Miss Italia. Subito dopo potremo assistere alla finale nazionale, che sarà sempre nelle Marche.
Patrizia, Beatrice Mazzoni è la prima Miss Roma in camicia bianca e shorts. Questo verrà esteso anche a Miss Italia? Sembra un cambiamento radicale.
No, allora, le ragazze durante le selezioni hanno vari cambi, si vestono in vari modi. Noi abbiamo abolito il costume da bagno nelle selezioni e per questo abbiamo adottato vari tipi di abbigliamento. Hanno anche un outfit che ha sostituito il costume, che sono i completi Givova, ovvero dei pantaloncini e dei toppini. Poi introduciamo anche altri look, come dei vestitini paillettati o altro. Cerchiamo di non avere più omologazione nel modo di raccontare le donne; quindi, in ogni selezione si varia anche per dare la possibilità di dare sempre immagini diverse alle ragazze. Ad esempio, la Liguria ha scelto di vestirle con una camicina, un pantaloncino e una cravatta nera. Questo dipende anche dalla creatività dell'agente regionale.
Con questi look non sarà più difficile vedere le forme delle donne?
Ma assolutamente no. È la stessa cosa, ma è il fatto che non ci sia più il costume da bagno a dispiacermi, perché è sempre stato storicamente anche la divisa della Miss. Miss che hanno avuto grande successo pur essendosi proposte alcune persino in bikini, da Anna Valle fino a Miriam Leone, come anche la nostra Giusy Buscemi. Lei fa parte dell'ultimo anno della permanenza continua in Rai e aveva un costume già più vicino ai canoni odierni. Abbiamo capito che la bellezza era sotto attacco e abbiamo voluto cercare di evitare critiche sulle ragazze. Questo ci ha portato a decidere di eliminare totalmente il costume da bagno, lo hanno fatto anche altri concorsi di bellezza nel mondo, per andare su un abbigliamento che avesse meno pregiudizi.
Quindi una scelta contro il bodyshaming?
Sì. Una scelta non decisa ma indotta dai tempi. Io spero che questa ipocrisia finisca il prima possibile e che le mie ragazze possano tornare a indossare il costume, perché è un loro diritto. Diciamo che è finito il momento in cui la donna esce solo con il costume su una passerella e questo lo trovo giusto, che abbia anche altri modi di raccontare sé stessa attraverso anche l'abbigliamento.
Prima ha detto che è una “scelta indotta dai tempi”. Ma che cosa ci racconta Miss Italia oggi?
Forse adesso Miss Italia, che ha portato avanti con coerenza, coraggio, la sua filosofia e il suo modo di essere e rappresentare le donne, comincia a essere riconosciuta come un qualcosa di solido, in una società dove di solido non c'è più tanto. Certo, ho deciso di non scendere a compromessi nella vita per far accettare il mio concorso. Non ho voglia, non mi interessa. Io propongo ragazze dai 18 ai 30 anni, che sono in una fase in cui devono imparare a comunicare, raccontare sé stesse, a fare esperienze nuove e la forza di Miss Italia è aiutarle a realizzarsi. Questo è il nostro punto di forza. Il fiore all'occhiello di Miss Italia è la capacità di aver costruito talenti, questa è la nostra forza, che è indiscutibile.
C’è qualcosa che la rende perplessa?
Far gareggiare donne di 30 anni con donne di 60. Lo fanno alcuni concorsi. Esistono, invece, tanti concorsi che esaltano soltanto la Miss Over, che è un concorso solo per donne grandi, che io apprezzo e mi diverte molto, lo trovo giusto e carino. Ma è questo miscuglio che si sta facendo solo per includere. Allora, come posso io che ho un concorso, che ho lanciato donne nel mondo dello star system, della politica, al giornalismo e che quindi creo potenziali nuovi modi di vita, di professionalità, far partecipare una donna che il suo potenziale e il suo percorso lo ha già avuto? Non è un discorso estetico, è un discorso etico. Infatti, io quest'anno ho creato un'accademia, scegliendo donne di età matura , che raccontino esperienze di vita alle nostre Miss. La nostra missione è quella di formare giovani donne, non quella di stabilire se sei più bella a 60 o a 70 anni rispetto a una trentenne. Questo non è uno scopo di vita, questo è uno scoop, che lascia il tempo che trova. Quindi le mie coach sono donne belle, di esperienza e tra queste c'è una modella agè, che è diventata modella proprio a 50 anni.
Perché ha voluto questa donna?
Perché voglio che le mie ragazze capiscano che a qualsiasi età si può trovare la propria realizzazione e che ogni età ha una sua bellezza non solo esterie ma anche contenutistica. Questo lo racconterà la mia coach, Valeria Sechi, che dirà alle ragazze di non demordere se non arrivano a un obiettivo. Valeria è una donna di grande esperienza, e ce ne saranno tante altre di eguale esperienza. La bellezza è in ogni età ed è una bellezza che si arricchisce, anno dopo anno, di altri valori.