Io e Selvaggia Lucarelli non è che siamo proprio amici, diciamo. La prima volta che ci siamo visti è stata nella redazione di Riders. Venne a provarsi una tuta da moto perché da lì a qualche giorno avrebbe raccontato cosa si provava a fare da zainetto, cioè da ragazza che sta nel sellino posteriore di una moto sportiva. Quando arrivò era tardo pomeriggio e scatenò il panico: trasudava sesso (è un complimento Selvaggia, un complimento!). Io e il direttore di allora, Roberto Ungaro, ci guardavamo di nascosto e con lo sguardo ci dicevamo: madonna che bomba che è. Poi, anni dopo, un collaboratore sempre di Riders scrisse un pezzo infelice su di lei, la chiamai per scusarmi e per dirle che avevamo modificato quel pezzo. Cari saluti e in pace come prima. Da un anno a questa parte però le cose sono peggiorate: prima l'intervista a Corona (dove lui se la prendeva anche con lei), poi la vicenda del fratello che in tempi di Covid aveva fatto esattamente quello che lei denunciava sui social, e cioè una festa in un locale che gestiva, hanno provocato telefonate cattivissime dai toni tipo: ti querelo, ma come ti permetti, io sono io e tu non sei nessuno, eccetera. Risultato: mi ha bloccato su Instagram e su Whatsapp. Di querele per ora non ne sono arrivate.
Tutto questo potrebbe far pensare che ce l'abbia con lei. Sbagliato. A me Selvaggia piace, è sempre piaciuta. Tutte le volte che mi ha chiamato per lamentarsi ho provato a spiegarglielo, purtroppo però non mi lasciava il tempo di parlare. Mi piace come scrive, mi piace la sua ironia, mi piace come attacca, mi piace la sua grinta. Mi dispiace solo che se la prenda per minchiate (la frase detta da Corona lo era) e che sia così permalosa. Alla fine se sei Selvaggia Lucarelli critiche e riferimenti non proprio carini li devi mettere in conto. Lei è la prima che conosce le regole di questo grande gioco che è lo showbiz italiano, perché ogni tanto finge di dimenticarsene?
Quello che è successo stavolta però non ha scuse né giustificazioni. Non erano critiche, non erano frasi dette per farla incazzare. Ieri i tassisti sono scesi in piazza e l'hanno offesa. Ieri i tassisti sono scesi in piazza a Napoli, a Milano, a Roma e hanno gridato in coro: Selvaggia Lucarelli è una puttana. Erano anni che non sentivo cori contro una giornalista che prende una posizione (anche se lei lo aveva già denunciato). Non è una roba degna di Paese civile. Non lo è. E poi perché darle della puttana, cosa c'entra con il merito delle denunce che fa contro i tassisti? Datele della venduta ai poteri forti, casomai, datele della giornalaia, della cazzara, trovate un'offesa più pertinente al merito della questione, non è che l'attaccate perché è donna e quindi puttana.
E poi diciamolo: i tassisti hanno rotto il cazzo. La politica che li protegge e campa anche sui loro voti ancora di più. Per come la vedo io, dato che loro stanno recando un danno a tutti i cittadini con questi scioperi a oltranza, non appena ripartiranno dovrebbero essere i cittadini a scioperare contro di loro. Car sharing, monopattini, metro e autobus, Uber: oramai le alternative sono tante e molte di queste piuttosto valide. Vai avanti Selvaggia. Se continua così lanceremo l'hashtag Je Suis Selvaggia.