Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore di Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che stanno facendo discutere e che, con ogni probabilità, infiammeranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Come sempre, si parte con il motto che ha reso celebre questa rubrica: "Il gossip è la prima forma di democrazia". Fedeli a questa filosofia, siamo lieti di ospitare ancora una volta Roberto Alessi, tra i giornalisti più informati d’Italia, per fare il punto su chi sale e chi scende nel mondo dello spettacolo. Questa settimana si parte con la “rivincita” di Serena Brancale e il suo talento pazzesco, l’attore Pierpaolo Spollon e un look inaspettato (meglio moro o biondo?), Al Bano se ne va in Russia (di nuovo), Lapo Elkann viene premiato all’estero, mentre Giulia Salemi nel suo podcast... A tutto gossip con Alessi.
DOWN
Serena Brancale, la stroncatura della Ventura le ha fatto male?
Mi ha colpito molto leggere un articolo di Ivan Rota su Dagospia in cui racconta che Serena Brancale è stata bocciata a XFactor, quando si presentò nel 2009. È sempre una grande responsabilità quando si fa parte di una giuria, soprattutto se si devono giudicare dei talenti che magari in quel momento sembrano inespressi. Non so se per vendetta o per semplice ricordo Serena, grande rivelazione di Sanremo 2025 con la sua canzone Anema e core, racconta: “Nel 2009 mi presentai a X Factor con la canzone ‘Non mi chiedere’ scritta da Paola Correllesi, ma fu scartata. Simona Ventura disse che ero poco credibile e non le piacevo per come ero vestita. Non capì nulla di me, da allora non l’ho più vista”. Certo, sembrerebbe quasi una stilettata contro Simona Ventura. Però, cara Serena, devi anche capire che se devi fare selezione e fai parte di una giuria ci sono i promossi e bocciati. Purtroppo a te è capitato di essere buttata fuori (e non oso pensare l’imbarazzo di Simona ora), ma a volte le porte in faccia fanno bene e potrei raccontarti centinaia di storie di grandi artisti che furono bocciati dalla critica (Vasco arrivò penultimo a Sanremo) e poi promossi a pieni voti da noi del pubblico. E tu ora sei al prima della classe.
UP
Mahmood, “a me la bocciatura di Simona ha fatto bene”
Un esempio di chi è stato bocciato dalla giuria, ma è stato promosso dal pubblico è sicuramente Mahmood. A X Factor nel 2012 infatti era stata proprio Simona Ventura ad averlo scartato agli Home Visit, poi però, era stato ripescato dal pubblico, arrivando solo fino alla terza puntata del talent show. “Aveva ragione Simona, l’ho sempre ringraziata. Se mi avesse portato avanti sarebbero stati cazzi. Invece quello smacco mi diede la carica per insistere”. Evidentemente Mahmood aveva i numeri per capire che forse il problema non era tanto la Ventura quanto se stesso, tant’è vero che dopo quell’esperienza si è iscritto a una scuola di musica, teoria e solfeggio e aveva iniziato anche a scrivere i suoi testi. E i risultati si sono visti: studiare serve.
UP
Giorgio Armani e La Capannina. Là ha conosciuto l’uomo che gli ha cambiato vita
Non so se il gruppo Giorgio Armani concluderà l’acquisto di La Capannina di Franceschi, locale da ballo con ristorante più antico del mondo (e non ha mai cambiato nome dall’apertura) creato da Achille Franceschi nel 1929, pare che la cosa sia fatta anche se non ancora ufficiale nel momento in cui stiamo uscendo, per circa 12 milioni di euro. Da Giorgio Armani mi dicono che non risulta questo acquisto, e alla Capannina di Franceschi rimangono molto vaghi sottolineando che per ora l’unica proprietaria di La Capannina è la signora Carla Guidi, la vedova di Gherardo Guidi, che è scomparso l’anno scorso. Però mi ha colpito un particolare che è uscito dalle cronache di questi ultimi giorni: a La Capannina di Forte dei Marmi Giorgio Armani nel 1966, quando ancora non era uno stilista e forse ancora non esisteva neanche questa parola, ha conosciuto Sergio Galeotti, l’uomo che gli ha cambiato la vita, sia nel privato, sia nel lavoro. Fu proprio Galeotti a convincerlo a lasciare la Rinascente dove Giorgio Armani aveva un lavoro stabile e a buttarsi nella moda. E fu un successo quasi immediato: già alla fine degli anni Settanta Armani era una storia internazionale, vestiva attori come Richard Gere nel film American gigolò. Ma tutti sapevano che dietro quel successo, dietro al suo incredibile talento c’era la gestione di Sergio Galeotti, un uomo geniale, molto simpatico. Purtroppo, in quegli anni ancora non si sapeva della pericolosità di una malattia che si sarebbe vista solo qualche tempo dopo: l’Aids. E l'Aids colpì Sergio, per Armani e per tutti, fu uno shock. Il pensiero che voglia in qualche modo legare il suo marchio a quello della Capannina mi colpisce e in qualche modo mi commuove perché forse questa scelta non nasce da un’occasione imprenditoriale, ma da una ragione del cuore. E questo sarebbe molto bello. Grazie, signor Armani.
DOWN
Al Bano, voci e polemiche per il suo ritorno in Russia
Sono rimasto molto colpito nell’apprendere che Al Bano ha accettato di esibirsi in Russia, a San Pietroburgo, il 20 giugno. Fino a ieri mi diceva che non sarebbe mai andato a cantare in Russia se non per il concerto della pace. Proprio a me aveva anticipato che si sarebbe esibito il 31 agosto a Mosca chiamato dal suo agente Andrej Agapov per il concerto della pace. La notizia l’avevo data io subito e visto che Andrej Agapov è il più importante agente di spettacolo dell’Est, pensavo avesse delle informazioni particolari per organizzare quel mega concerto: la pace era vicina. Ma è ancora guerra. La scelta di Al Bano, che ha invitato anche Iva Zanicchi a cantare con lui, ha creato un forte clamore anche perché in passato aveva criticato altri che si erano esibiti in Russia. Personalmente non sono contrario perché un conto è l’oligarchia russa capitanata da Putin che ha aggredito l’Ucraina, un conto è il popolo russo e secondo me è stato un errore escluderlo dal nostro mondo occidentale. Lili Marlène era una canzone antibellica (per questo osteggiata da Paul Goebbles), cantata sia dai tedeschi sia dagli americani (interpretata da Marlene Dietrich, scappata dalla Germania) durante la seconda guerra. “Io sono amico di coloro che percepiscono la bellezza del sostantivo pace”. Così si è giustificato Al Bano. Ho capito che il suo pensiero è un filo cambiato quando difese Francesco Totti che è andato a una manifestazione sportiva a Mosca: “Totti ha specificato che sta andando a Mosca non per fare la guerra ma per dare una sensazione di pace, chiamiamolo il messaggero di pace. Possibile che queste cose non le capiscono!”, disse allora Al Bano. Non l’ho ancora chiamato, ma, anche se ci sarà qualcuno che storcerà il naso, sono d’accordo con lui: anche Ornella Muti è andata a Mosca e a San Pietroburgo, oltretutto Ornella è di madre russa ed è andata a trovare anche dei parenti. Là dove le strade vengono interrotte dalle bombe, devono poter continuare le strade del cuore. E il popolo russo è nel cuore di noi italiani, sicuramente nel mio. Ovviamente lo stesso ragionamento vale anche per il popolo ucraino. Ho una mia amica che si chiama Elena ed è di Dnipro, appena bombardata, sua figlia ha sposato un russo. I confini, ripeto, non conoscono l’immensità dei cuori.
DOWN
Pierpaolo Spollon. Mi preferisci biondo o bruno?
Mi ha colpito moltissimo l’immagine pubblicata sul suo account Instagram di Pierpaolo Spollon, l’attore, che per la nuova serie Light Crime in otto episodi di Netflix dal titolo Chiaroscuro, si è fatto biondo. L’elenco dei biondi tinti nel mondo dello spettacolo è infinito, partendo da Brad Pitt continuando per Billy Idol, ma mi colpisce molto la sua scelta che sarà stata fatta ovviamente per la sua parte. Tra l’altro Pierpaolo Spollon è molto simpatico, l’ho conosciuto personalmente al La vita in diretta e devo dire che è stato molto gentile pur essendo sicuramente un uomo molto riservato e protettivo verso il suo privato. Mi ha confidato che ha due figli, Orlando ed Ettore, avuti dalla compagna Angela e con la quale ha una relazione nata sui banchi del liceo. Ma come ho cercato di sapere di più e di avere una foto è come se avessi toccato la Sacra Sindone: chiusura totale. Mi piacciono gli attori che sono così restii a condividere il loro privato: mi fanno avere ancora più curiosità.
UP
Vittorio Brumotti. Amore che vieni, amore che vai
Brumotti mi è molto simpatico anche per il lavoro che fa Striscia la notizia. Ci siamo incrociati un paio di volte in palestra e devo dire che ha un fisico da paura e una forza impressionante, e, come detto, anche una simpatia assoluta. In più è anche un uomo di coraggio che affronta anche gli spacciatori. Ora lo vediamo per l’ennesima volta accanto a Juliana Moreira alla guida del format di Antonio Ricci, “Paperissima sprint”. Nella sua vita privata è molto lineare: ha avuto giusto tre storie importanti una con Roberta Armani, una seconda con Giorgia Palmas, oggi accasata con Filippo Magnini, e dal 2018 è legato ad Annachiara Zoppas, influencer di moda e figlia di Enrico Zoppas e di una modella cecoslovacca di nome Ilona. Gli Zoppas, come si sa, sono la famiglia che ha fatto la sua fortuna con gli elettrodomestici, anche se oggi il padre Enrico è presidente del gruppo San Benedetto, quello dell’acqua minerale famosa nel mondo. Brumotti non ha neanche problemi a parlare del suo passato, soprattutto di Roberta Armani, la nipote del grande stilista e sua collaboratrice, e parlando di lei ha ammesso che è stata molto importante nella sua vita: “Mi ha proiettato verso nuovi orizzonti”. Roberta gli ha fatto un po’ conoscere il mondo, ha viaggiato, gli ha aperto una finestra planetaria fatta di esperienze di cultura. E forse per questo che sua storia con Annachiara, ragazza molto intelligente e attenta, è riuscita ad andare avanti così bene. Per ora non parlano di nozze, anzi parlano anche pochissimo di loro, non si esibiscono. Però, caro Brumotti, ogni tanto un paio di foto potresti anche farle. Saluti a tutti.
DOWN
Marco Columbro. Basta litigare con tutti, ti amiamo, che vuoi di più?
Conosco Marco Columbro da sempre, credo dai suoi primi successi. L’ho visto ospite di Caterina Balivo a La volta buona. E all’ennesima domanda della conduttrice lui ha risposto: “Ma chi ti scrive le domande”. Non proprio simpaticissimo. Sempre leggendo articoli che lo riguardano sul web leggo: “Dopo il mio ictus la tv non mi ha più chiamato, ancora mi chiedo perché”. E parlando di amicizia in un altro articolo leggo: “Lorella Cuccarini è la mia unica amica, gli altri conoscenti”. La verità è che Marco Columbro è un uomo che si può vantare di aver sempre detto la verità, ma se è espressa in termini troppo ruvidi viene vissuta come un’accusa. Può essere vero che la Balivo abbia fatto una domanda non profondissima, sicuramente poi certi autori televisivi non lo hanno più chiamato quando ha avuto problemi di salute, e l’amicizia nel mondo dello spettacolo è piuttosto rara, ma sottolinearlo in maniera troppo trasparente fa antipatia. Marco Columbro a me invece fa solo simpatia, è molto bravo, l’ho visto anche a teatro, è straordinario. Certo deve essere sgradevole, per uno che ha un talento assoluto come il suo, non sentirsi totalmente valorizzato dal mondo del lavoro che per lui è quello dello spettacolo. Ma, lo ripeto sempre, più che riconoscimenti e gli Oscar quello che conta è il gradimento del pubblico. E quello a Marco non è mai mancato.
DOWN
Mauro Coruzzi, Platinette ancora nel dramma, ma noi siamo qui per lui
Avevo rivisto Mauro Coruzzi a gennaio a La Vita In Diretta, ospite di Alberto Matano. Era stato ricevuto con grande tenerezza e simpatia da parte di tutti perché era una delle prime ospitate che faceva dopo l’ictus che lo aveva colpito nel 2023. Oggi scopro, purtroppo, leggendo una sua intervista sul settimanale diretto da Osvaldo Orlandini, Di Più, dove peraltro scrive rubriche di grande successo, che nel febbraio scorso ha avuto un secondo ictus. “Sono rimasto a terra, senza potermi muovere”. Per fortuna è arrivata la sua colf, che, appena resasi conto della situazione, ha chiamato il 118. “Per il primo ictus non riuscivo più a parlare, questa volta invece non riuscivo più a muovermi, però ero cosciente. Ricordo l’intervento dei medici, la corsa in ambulanza, l’arrivo in ospedale”. Fortunatamente anche questa volta Mauro, che è diventato famoso con il suo personaggio di Platinette, popolarissima da Maurizio Costanzo, non si dà per vinto: “Prendo ancora parecchi farmaci. Non mi sono ancora ripreso del tutto, ma continuo a fare progressi e sono sicuro che, piano piano, tornerò come prima”, si legge su Di Più. E noi saremo qui ad aspettarti, per nuove trasmissioni, per altre interviste.
DOWN
Giulia Salemi. Così si cucina Raz Degan “che mi tratta da scema”
Ogni tanto scrivo che la vendetta è un piatto che va servito freddo. Giulia Salemi l’ha servito sottozero. Vittima, se così può essere chiamato, sarebbe Raz Degan. Durante il suo podcast “Non lo faccio per moda” Giulia Salemi ha avuto ospite Paola Barale. E senza nominare Raz Degan, con cui la Barale è stata a lungo fidanzata, la Salemi ha detto: “Io lui l’ho incontrato, l’ho conosciuto in una sera a Venezia. È proprio una persona fastidiosa. Cioè, non è stato per niente carino. Mi ha trattata come se fossi una scema”. Per me era palese che stesse parlando di Raz che è un ragazzo che non ha mai fatto nulla per essere particolarmente gradevole e mellifluo. Però, cara Giulia, ti posso dire una cosa importante: l’antipatia ha un enorme pregio che è la trasparenza. La domanda è questa: meglio una persona sincera o una persona simpatica ma che dietro la sua simpatia potrebbe nascondere falsità? Io una risposta ce l’ho.
DOWN
Lapo Elkann premiato in Portogallo, speriamo che risolva le sue grane in Italia
A me Lapo e Elkann è sempre stato molto simpatico, è venuto anche a casa mia e l’ho sempre difeso quando altri gli rinfacciavano scandali e uso di sostanze. È un uomo buono, gentile, educato. Per questo mi dispiace ancora di più quando leggo di presunte evasioni fiscali, processi contro la madre, sospensioni di stabilimenti che vedono la sua famiglia citata. Non so a che appunto sono queste situazioni e spero che si concludano presto. Intanto mi arriva un comunicato in cui vedo che il Comune di Cascais Cscais, in Portogallo, dove vive con la moglie Joana Lemos gli ha conferito un premio per il suo impegno sociale in occasione delle celebrazioni ufficiali alla festa del Comune, dove gli hanno dato una medaglia al merito della solidarietà municipale, un riconoscimento del suo impegno concreto e continuo a favore della comunità. La sua fondazione Laps è in Portogallo ma anche in Italia ed io spero che, una volta girata la pagina sulle grane, soprattutto quelle che vedono coinvolta come controparte sua mamma Margherita Agnelli, possa ricevere un premio analogo anche in Italia, il che dimostrerebbe che, se ci fossero sospesi, tutti sono stati risolti.
