Il servizio moda che pone al centro della narrazione Valentino Rossi è stato pubblicato sull’ultimo numero cartaceo di Office Magazine. Julien Boudet, fotografo e anche creative del progetto, ha iniziato a lavorare alla fashion story nel 2021 per poi vederla realizzata nel 2023. Due lunghi anni che lo hanno portato ad avere il Dottore nelle sue foto. Allo styling Ramona Tabita, mentre l’eccezionale mano di Assia Caiazzo si è occupata del body painting, andando a ricreare una tuta da corsa sul corpo della modella. “L’idea del body painting era già ben definita nella mente di Julien, soprattutto perché è comune vederlo nel mondo del racing. Con il mio lavoro dovevo rispettare l’estetica di Valentino Rossi: dai loghi ai colori, passando per il design. Per portare a termine il lavoro ci sono volute cinque ore e mezza di body painting, dalle 4.45 di mattina fino mezzogiorno, però è stato un lavoro veramente straordinario”. Abbiamo incontrato Julien Boudet durante EICMA 2023, che ci ha raccontato com’è nato il progetto.
Com’è nato questo editoriale con Valentino Rossi?
Premetto che non sono un grande fan della Moto GP, anche se io stesso vado in moto e mio padre era un grande appassionato. Ho scoperto Valentino Rossi grazie al suo merchandising, perché vedevo molte persone che lo indossavano. Mi sono, quindi, chiesto cosa fosse, e da lì è nata la mia curiosità verso Rossi e il suo incredibile mondo. Ho iniziato a fare ricerche online, ho visto moltissimi video: sono entrato nel suo mondo ed è stato d’ispirazione. Ho pensato potesse essere interessante realizzare un servizio moda sulla sua estetica e sul mondo che ha creato, non necessariamente sulla sua persona. Ho iniziato a lavorare su questo progetto che era il 2021 ed è uscito nel 2023.
E poi?
Poi sono andato a Tavullia, e lì mi si è aperto un mondo. Tutto il Comune ha a che fare con Valentino Rossi. Tutto gira intorno a questo straordinario pilota. Dovevo per forza ambientare la mia storia lì. Così ho contattato lo staff e l’ufficio di Rossi, perché volevo fosse una specie di collaborazione. Ma, purtroppo, mi hanno risposto declinando l’offerta.
Ma non ti sei arreso…
Assolutamente no, ho iniziato a controllare tra i miei contatti chi potesse conoscerlo. Ho scoperto che un mio caro amico è amico di Valentino, così gli ho mostrato il progetto che reputo interessante perché basato sull’estetica di Rossi e non tanto su di lui come pilota. Alla fine, hanno accettato. Così ho ottenuto l'accesso a tutti i luoghi di Rossi a Tavullia, dal suo HQ al Ranch, anche se il manager mi aveva avvisato che Valentino non sarebbe stato presente.
Avere Valentino Rossi nelle tue foto però era fondamentale. Casa hai fatto allora?
Esatto, bastava una sola foto con lui. Una specie di timbro sull’editoriale, come per dire: “Rossi approved it”. Abbiamo cercato di far combaciare le nostre agende, perché mi serviva Valentino Rossi a Tavullia, ma dovevo saperlo prima dato che dovevo organizzare tutta la produzione. Passa un anno e niente, tutto era ancora fermo. Allora, ho chiamato il manager e mi sono fatto di dire la data precisa in cui Rossi sarebbe stato lì, avrei organizzato lo shot per quelle date e avrei cercato di intercettarlo per quel famoso scatto. Le giornate di lavoro sono state due: nella prima abbiamo scattato i modelli, un ragazzo e una ragazza; nella seconda, invece, siamo andati nel Ranch a scattare Valentino Rossi.
Com’è stato lavorare con Valentino Rossi?
È stato magnifico. Lui è super disponibile, ha fatto foto con tutti e ha firmato autografi. È veramente una persona splendida, però molto impegnata (ride, ndr).
Nei tuoi scatti ci sono riferimenti ad alcuni momenti iconici della storia di Valentino Rossi…
Si, esatto. L’idea era proprio quella di ricreare alcuni momenti iconici della storia di Rossi, quelli che lo hanno reso uno dei più grandi. È un servizio moda che scava nel profondo, una sorta di tributo. Per questo c’è uno scatto con la bambola, uno con il tricolore, la moto è la sua personale con cui corre e via discorrendo.
Tutto il progetto è nato da te e per lo styling hai scelto Ramona Tabita, che input le hai dato per questo progetto?
L’idea era quella di unire marchi di lusso e il merchandising di Valentino Rossi; quindi, tutti quei simboli che ci riportano alla mente il mondo del Dottore che, allo stesso tempo, incontrano i grandi brand della moda creando dei look fantastici.
Ci puoi dire in sole tre parole il tuo editoriale?
Tributo, divertimento e 46.
E il numero 46 ha un particolare significato per te?
È il doppio di 23, che è il numero di Michael Jordan, atleta che stimo molto. Un grande sportivo che ha democratizzato il basketball e lo ha reso interessante, cool e popolare. Alla fine, quello che ha fatto Rossi con le moto. E Michael è nato il 17 febbraio, mentre Valentino il 16 (sorride, ndr).
La tua foto preferita?
Ti direi la prima, quella con Valentino, ma ovviamente mi piacciono tutto. La foto con Valentino è iconica.