“Finita la festa, gabbato lo santo”. Nemmeno tre giorni di tregua e si ricomincia a fare la lista dei luoghi dove gozzovigliare a Roma. Ed è per questo che solerti come grufolanti artiodattili della famiglia dei suidi abbiamo revisionato i meglio posti per mangiarci una pizza degna di questo nome. A Testaccio, precisiamente in Via Marmorata, nei pressi della Piramide Cestia e di Monte de Cocci segnaliamo Il Grottino. Senza prenotazione, chi prima arriva meglio alloggia. Celeri, la pizza è anni settanta style, vivaddio, classica, senza fronzoli, sottile e alla romana. D'estate si mangia fuori sui tavolini apparecchiati sul marciapiede scalcinato. Dieci e lode. Ottimi pure i fritti. Procedendo verso il Gazometro incontriamo la Pizzeria Ostiense, c'è sempre la fila fuori perchè la semplicità paga e si mangia fino a tarda notte. Poche parole, tanta caciara e pure troppi, ahò. Buona la margherita e ancor di più la marinara, quella che prendiamo quando non abbiamo previsto la copula per il dopocena. Noi, parchi in questo, abbiamo dunque ordinato la marinara doppio aglio per una fiatella a prova di abbordaggio e quella alla nutella per dessert. “E quando a tordi e quando a grilli”, si dice. In zona Ardeatina ci conserviamo con affetto da più di cinquant'anni l'Osteria dei Cacciatori. In una vecchia casa di quell'antico borgo parallelo al Mausoleo di Cecilia Metella, questa trattoria-pizzeria serve piatti romani, carne alla brace e pizze non sottilissime ma nemmeno alla napoletana. L'atmosfera è semplice e accogliente, come ai tempi “der mi nonno”. Consigliato.
Troviamo poi Sorbillo al centro storico, esattamente in Piazza Augusto Imperatore. A parte il servizio sbrigativo che pullula di regole antipatiche - non potete sedervi prima che tutti i commensali siano presenti, e svariati simpatici diktat - la pizza è la classica napoletana con il bordo alto e la parte centrale sottile. Visto che il centro storico deficita di pizze decenti a favore di abomini culinari turistici, ci sentiamo di rinfocolare la speme ai viandanti pizzavori. Stessa scuola di Sorbillo, troviamo poi Salvatore Di Matteo in Via Marianna Dionigi, accanto la Cassazione in Piazza Cavour. La pizza è buona, carica di ogni e, volendo, con il cornicione ripieno. Ancora una napoletana la possiamo mangiare da 50 Kalo, nei pressi delle Terme di Diocleziano. Qui è buono davvero tutto e potete sbizzarrirvi. La pizza ovviamente è ottima e super consigliata, il tavolo si libera con solerzia, per cui vi sbrigate e riuscite ad andare anche al cinema. Altro giro altra corsa qualora vogliate sondare la ridente località di Centocelle. La pizzeria Buone Maniere, sempre che riusciate ad entrare, vi sollazzerà con pizze ottime e nuvolette alla nutella per dimenticare i mali di questa vita maiala. Segnaliamo vieppiù, in zona Tuscolano - Arco di Travertino Il solito Porzio, pizze napoletane con qualsiasi cosa sopra, cornicione imbottito compreso - abbiamo visto cornicioni ripieni di polpette- e mozzarelle di bufala a raffica. Consigliamo in estate un ventilatore portatile o un tavolo all'esterno, perché dentro si schiatta. Per andare sui classici rispolveriamo l'evergreen San Marino, in Piazza Istria, anche se il locale avrebbe bisogno di una bella rinfrescata. Pizza romana classica, vai sul sicuro e non ti sbagli. Per i nostalgici del passato e vogliosi di rassicurazione. Non tralasceremmo certo il pilastro della romanità trasteverina, Picchioni, per tutti L'obitorio, per via dei tavoli di marmo e del servizio easy a mo' di osteria, col quartino di bianco e i bicchieri di vetro impilati, in attesa dei facioli all'uccelletto. Se desiderate una pizza cristiana e senza le velleità delle nuove mode, qui farete a botte volentieri per entrare. La pizza è la pizza, vento in poppa, con la pummarola 'ncoppa!