Questa volta s’è fatto aspettare e, per dirla con una battuta, Gigi Dall’Igna è l’unico ducatista che è arrivato dopo. L’ingegnere di Borgo Panigale, infatti, ha affidato la sua consueta disamina del post gara a Linkedin solo poche ore fa e, quindi a una settimana di distanza da quel GP di Spagna che ha segnato la prima vittoria in MotoGP di Alex Marquez. E’ proprio per il più piccolo dei fratelli di Cervera che Dall’Igna spende le sue parole, definendo la sua una impresa storica e meritata. “Il pilota – scrive – lo conoscevamo bene e ha avuto un fantastico inizio di stagione, con continuità, qualità, intelligenza, ritmo e velocità. La sua prima vittoria nella top class, arrivata proprio sul circuito di casa, non poteva essere più speciale e il fatto che sia ora anche in testa al Campionato del Mondo è un bonus che dice tutto su questo magico weekend a riconoscimento dell'eccellente lavoro di squadra del Team Gresini. Congratulazioni!”

Un lavoro, quello della squadra di Faenza, che ha prodotto frutti ogni anno, con almeno una vittoria messa nel sacco in tutte le stagioni e Dall’Igna che, però, sembra per nulla preoccupato della possibilità che Alex Marquez e i Gresini, proprio come Jorge Martin e Pramac nel 2024, possano “infastidire” la cavalcata del team ufficiale verso la riconquista del numero 1. All’ingegnere italiano, infatti, dei colori importa poco e è il nome, Ducati, che deve dominare. Lo spiega – ancora e di nuovo – anche nello scritto appena pubblicato, provando a tenere altissima la motivazione verso la conquista di nuovi record. “E’ la ventiduesima vittoria consecutiva in MotoGP per Ducati – afferma - Una serie record eguagliata (quella di Honda negli anni ’90 che ora potrà essere battuta a Le Mans, ndr) e, grazie al superbo risultato di Alex Marquez, ora sono cinque piloti diversi hanno preso gli onori in questa splendida catena di successi. E non dimentichiamo il risultato della Sprint Race di sabato con sei Ducati a occupare le prime sei posizioni. Un sogno continuo di un record da battere e di motivazioni che non diminuiranno mai”. E che neanche possono diminuire, visto che gli avversari stanno arrivando. “A Jerez in particolare – ha ammesso Dall’Igna - i nostri rivali hanno mostrato di cosa sono capaci: naturalmente non ci sorprende e rende le nostre sfide e questo meraviglioso sport ancora più avvincenti. E’ il promemoria che dobbiamo costantemente lavorare duro per alzare il livello delle nostre performance e per rendere felici i nostri tifosi”.
Un avviso di concretezza, quindi, ma anche e soprattutto gioia e entusiasmo, nonostante all’appello al GP di Spagna siano in qualche modo un po’ mancati i due grandi protagonisti. Che, però, in un solo giro o poco più hanno messo in piedi quello che probabilmente è stato fin qui il miglior spettacolo della MotoGP 2025. Il riferimento, chiaramente, è a Marc Marquez e Pecco Bagnaia: uno caduto e l’altro “solo” terzo. “Cosa posso dire di Marc? – si chiede Dall’Igna - purtroppo il suo è stato un errore fatto troppo presto, ben prima che il GP prendesse forma e i valori in pista diventassero chiari. È meglio che cominciamo a pensare al nostro prossimo impegno, senza nutrire dubbi, ma tenendo tutto questo a mente. Possiamo certamente aggiungere, e apprezzare sempre, la grinta del pilota nel voler tornare in pista, portando una moto gravemente danneggiata a conquistare punti, e, considerate le circostanze, a una straordinaria dodicesima posizione finale”.
E su Pecco Bagnaia? E’ chiaro che Gigi Dall’Igna, conoscendo perfettamente il valore e il potenziale del pilota, non è soddisfatto e non ne fa un segreto. Ma fermi tutti: non c’è nessuna polemica o frecciatina. Solo una analisi che lo stesso Pecco Bagnaia sottoscriverebbere senza alcun problema, visto che da settimane ormai ripete le stesse cose. “Pecco – conclude Dall’Igna - non ha soddisfatto le aspettative principalmente perché ci ha sempre abituati a performance migliori la domenica rispetto al sabato, ma anche per la grinta e la determinazione che ha mostrato in quel primo giro spettacolare: nel ritmo di gara, tuttavia, gli è mancata la 'facile brillantezza' (nel senso che ha dovuto faticare più di quanto ci si aspettasse, ndr) che tutti ci aspettavamo, così come quei picchi che sono necessari per riportarlo a competere per la vetta. Dal punto di vista del Campionato, tuttavia, ha segnato un prezioso terzo posto da aggiungere al suo bottino, ma resta il fatto che migliorare è, per noi, un imperativo”.