È abbastanza surreale ciò che sta accadendo ai piloti di casa Honda. In particolare, sembra essersi creata una sorta di maledizione al fianco di Johann Zarco e dello specialista endurance Takumi Takahashi, che gareggeranno con la Cbr 1000 nella otto ore di Suzuka in programma il prossimo weekend. Come tutte le altre squadre, la Honda dovrebbe schierare un terzo pilota, ma è proprio questo il problema: tutti coloro che erano stati incaricati di dare il cambio a Johann e a Takumi, si sono fatti male.
Luca Marini due mesi fa aveva svolto proprio a Suzuka i test in sella alla moto con cui avrebbe dovuto partecipare all'endurance. Quella moto, adattata sulle dimensioni del fisico minuto di Takahashi e quindi decisamente scomoda per il pilota più alto della MotoGP, aveva scaricato il 27enne nel ghiaione nel tratto velocissimo tra curva 1 e curva 2, dove era rimasta bloccata in folle nella scalata tra quarta e terza marcia. Risultato? Lussazione dell'anca sinistra, fratture allo sterno e alla clavicola sinistra, danni ai legamenti del ginocchio sinistro. Luca, rientrato in Italia dopo una settimana disteso su un lettino d'ospedale giapponese, disse testuali parole: "Tornare a Suzuka? No grazie, sono a posto così".

Poi è stato il turno di Somkiat Chantra, che si è rotto il legamento collaterale del ginocchio destro durante un allenamento privato in enduro. Takaaki Nakagami, chiamato a sostituirlo sulla RC213V di Lucio Cecchinello nei Gran Premi di Germania e Repubblica Ceca, nella Sprint di Brno è stato travolto dalla scivolata di Augusto Fernandez che lo inseguiva, rimediando la rottura del legamento crociato posteriore del ginocchio destro. In tutto questo il collaudatore Aleix Espargaró era impegnato nel Giro d'Austria di ciclismo - esordio da professionista per il catalano su due ruote senza motore - dove è caduto riportando la rottura del legamento del pollico della mano destra. Come se non bastasse questo weekend Iker Lecuona, a cui Asaka aveva chiesto gli straordinari d'agosto per la Otto Ore prima e per sostituire Chantra in MotoGP poi, si è fratturato ulna e radio dopo la fagiolata di Gara 1 di SBK di Balaton Park.
Secondo il regolamento della Otto Ore, ciascun team può benissimo presentarsi al via dell'endurance con due piloti. Resta da capire se la dirigenza Honda, che tradizionalmente tiene moltissimo all'appuntamento di metà estate a Suzuka, sceglierà di schierarsi "menomata" oppure tenterà l'impresa ardua di convincere un altro fatidico terzo pilota. Difficile vengano disturbati gli unici tre dipendenti ufficiali sani di cui Asaka in questo momento dispone in MotoGP e SBK (oltre a Luca Marini - guarito - stiamo parlando di Joan Mir e Xavi Vierge). Più probabile un'investitura esterna, con allegata "toccata" di ferro da parte del nuovo eletto. Nell'altra ipotesi, saranno Johann Zarco e Takumi Takahashi ad ingarellarsi con la Cbr 1000 per quattro ore a testa. Trentacinque anni uno, trentacinque anni l'altro. È già romantico così.