L’elemento da tenere a mente è il bando per l’assegnazione dei diritti televisivi del nuovo triennio della Champions League, dal 2024 al 2027, che sarà lanciato nei prossimi mesi. È su quel terreno che potrebbe misurarsi, se fosse pronta in tempo utile, la nuova applicazione di Amazon per lo sport mondiale in streaming. Nei giorni scorsi si è letto – l’anticipazione è stata del sito americano The Information - della volontà di Amazon di creare un’app riservata solo allo sport. Soprattutto al live streaming, per affiancare, anzi potenziare l’offerta, già ragguardevole e di alta qualità, fornita da Prime Video, che conta solo in Italia (dati AgCom fino a settembre 2022) oltre 6,4 milioni di abbonati, alle spalle di Netflix. In realtà non ci sono ancora certezze su tempi e modi del lancio della piattaforma, ma secondo il Ceo di Amazon, Andy Jessy, “lo sport dal vivo rappresenta una risorsa unica”. L’idea sarebbe creare un’app con spazio per il live streaming, con una sezione per i contenuti on demand. Così la multinazionale americana lavora alla sua ristrutturazione, anticipata nei giorni scorsi dal Wall Street Journal, che prevede una revisione della spesa, con blocco delle assunzioni.
L’app di Amazon riservata esclusivamente allo sport dal vivo sarebbe di sicuro una tappa verso la rivoluzione del settore. E andrebbe a toccare, forse è meglio scrivere a fare a pezzi, la concorrenza dello sport in tv, sia nel microcosmo delle applicazione che per le pay per view. Perché Amazon possiede le potenzialità per sbaragliare il mercato e prendersi gli eventi più importanti. Soprattutto, avendo mostrato di saperli produrre e intercettare il gusto dei suoi abbonati. In Italia, almeno sinora, è stato così per il mercoledì di Champions League. Dall’inizio della passata stagione Amazon trasmette il match di cartello della giornata, ottenendo grandi risultati tra ascolti e critica.
Ma l’offerta del colosso di Jeff Bezos va ben oltre la Serie A. Fino al 2025 Amazon trasmetterà 20 partite all’anno di Premier League, di cui 11 sono andate in onda su Prime a Santo Stefano, che è la finestra preferita dagli inglesi che si gustano il Natale davanti a tv e smartphone. Il servizio non prevede costi aggiuntivi per gli abbonati al servizio Prime, mentre l’integrazione per i non abbonati costa 79 sterline annue (89 euro). Dall’Inghilterra alla Spagna, da agosto Amazon si è assicurata i diritti della seconda divisione del calcio spagnolo, la Liga SmartBank, assieme a Movistar, Orange, Telecable, Euskaltel, R, Virgin Telco, MasMovil, Yoigo e Guuk, tutti i broadcast presenti nell’elenco di chi ha acquistato i diritti di trasmissione. Amazon Prime dal 2020 trasmette, dividendosi il pacchetto delle gare con Dazn, anche la Bundesliga, il campionato tedesco. Il gigante dell’e-commerce quindi ha messo a punto negli anni una strategia per collocarsi nei principali tornei europei. Ha piantato le basi per il suo canale sportivo in streaming.
Andando oltre il calcio europeo, per Amazon la sfida viene da un competitor connazionale. C’è infatti Disney+, diventata a novembre 2022 l’app con più utenti al mondo (236 milioni e soprattutto 164 milioni di abbonati), mettendosi dietro Netflix (223 milioni), che domina nel segmento sportivo statunitense, possedendo Espn+, una specie di Bibbia dello sport in tv per gli americani. Sullo sport c’è margine per la sfida, ma Amazon dovrà, se l’app per lo sport dovesse diventare una realtà, misurarsi anche con YouTube, che si è aggiudicata il Sunday Ticket Nfl: trasmetterà le partite domenicali della lega sportiva più seguita dagli americani. Poi, c’è Apple che a marzo si è assicurata per Apple Tv (senza l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento) il Friday Night Baseball, il baseball in prime time della Major Soccer League. Sempre Apple ha investito parecchio anche sulle partite della Major Soccer League. E poi c’è Facebook-Meta, con gli highlights della Mls e del baseball.