Il tennis italiano ha perso su tutta la linea. I doppi di Jasmine Paolini e Sara Errani e Andrea Vavassori e Simone Bolelli si sono arenati in finale rispettivamente contro la slovacca Tereza Mihalikova e la britannica Olivia Nicholls e i tedeschi Kevin Krawietz e Tim Puetz. Le prime sono state private del quarto titolo stagionale a Berlino, mentre i secondi non sono riusciti nel bis sull’erba di Halle. Contemporaneamente Carlos Alcaraz ha conquistato l’Atp Queen’s e si avvicina pericolosamente a Jannik Sinner al numero uno del ranking. Già si fanno le “profezie” sul futuro post Wimbledon e uno scambio tra le prime due posizioni. Possibile. Sull’erba si giocano entrambi tanto, ma qualcuno ipotizza qualche outsider nello scontro al vertice (Jamie Murray ha messo la fiche su Jack Draper). L’unico spiraglio di speranza in questa domenica complicata per il nostro tennis viene, paradossalmente, dall’Atp di Halle, lì dove Sinner ha perso agli ottavi contro Aleksandr Bublik (numero quaranticinque del ranking). Ed è proprio il kazako che ha trionfato battendo in due set Daniil Medvedev, terzo al mondo, dimostrando alle malelingue che no, il numero uno azzurro non ha perso contro l’ultimo della classe. Anzi, sull’onda lunga dell’entusiasmo potrebbe creare diversi problemi agli avversari anche a Wimbledon.

Durante la premiazione ad Halle, Medvedev si è lasciato andare sull’avversario: “Anzitutto Sasha, complimenti a te e al tuo team per la vittoria. Spero che a Wimbledon ti ritroverai dalla stessa parte del tabellone di Carlos. Ti prego, a Wimbledon o Carlos o Jannik”. Giusto per evitare la battuta dal basso, firma tecnica di Bublik. E lì sull’erba del centrale si rivedranno, forse, i primi due tennisti al mondo. Alcaraz arriva con i favori del pronostico e con la carica degli ultimi successi; Sinner, invece, parte dietro e con il morale decisamente più basso. La finale di Parigi pesa ancora troppo.

