“Olé, olé olé olé, Sinner, Sinner”. Torino canta, e il mondo osserva. Jannik Sinner, primo italiano a conquistare il numero uno nel ranking del tennis maschile, è ormai un fenomeno che trascende lo sport. Come scrive The Athletic (comparto sportivo del New York Times), Sinner non è solo il protagonista delle Atp Finals: “È il torneo, dentro e fuori dal campo”, scrive Matthew Futterman.
Da outsider a eroe nazionale
Sinner, nato a San Candido in Alto Adige, ha superato ogni aspettativa, conquistando l’Italia e imponendosi come il nuovo volto dello sport nazionale. “Tre anni fa era un talento acerbo, due anni fa un progetto con ‘lavori in corso’, un anno fa ci ha dato un assaggio del futuro battendo Djokovic. Ora è qui, numero uno, ed è l’atleta più popolare d’Italia”, scrive The Athletic. La sua ascesa è coincisa con un’esplosione d’interesse per il tennis in Italia, sfidando perfino l’egemonia del calcio. “La sua partita con De Minaur ha attratto più telespettatori di Inter-Napoli”, sottolinea l’articolo.
Un’icona fuori dagli schemi
Con i suoi capelli rosso fuoco, i piedi un po’ "a papera" e un carattere umile, Sinner incarna un nuovo tipo di eroe. “Cammina come un papero e sembra non possedere un pettine, ma è la perfetta fusione tra grazia e furia”, si legge su The Athletic. Eppure, fuori dal campo attira ogni genere di sponsor: Gucci, Lavazza, Nike, Rolex e persino De Cecco. “Durante i cambi di campo, i suoi avversari non hanno un attimo di respiro: sui maxi schermi scorrono pubblicità di Sinner che beve caffè o sponsorizza banche”, scherza il pezzo.
“L’Italia ha una lunga e illustre tradizione di stelle del calcio. Molto più rare le figure che riescono a far breccia tra persone che non seguono da vicino lo sport. Ma il Paese trova il modo di radunarsi potentemente attorno ai suoi campioni olimpici e ai campioni di altri sport. Per anni il motociclista Valentino Rossi e poi la nuotatrice Federica Pellegrini sono stati al centro della scena. Gente che non ha mai messo gli sci sa tutto di Sofia Goggia. Sinner è l’ultimo di questo gruppo, e probabilmente il più adorato”.
La sua capacità di coinvolgere nonostante la sobrietà assoluta ai limiti della freddezza è evidente nei “Carota Boys”, tifosi vestiti da carote in onore dei suoi capelli. “I loro costumi fluorescenti brillano nell’arena di Torino, e i social sono inondati di emoji a forma di carota e volpe”, aggiunge l’articolo.
La pressione e l’incognita doping
Nonostante il successo, Sinner rimane con i piedi per terra: “Sono solo un ragazzo di 23 anni che gioca a tennis”, ha dichiarato in conferenza stampa. Ma un’ombra incombe: il caso doping Clostebol, per il quale la Wada chiede una squalifica di uno o due anni, rischia di frenare la sua ascesa. “La spiegazione di Sinner – una contaminazione accidentale dal fisioterapista – è stata accettata da tre tribunali, ma il verdetto finale non arriverà prima del 2025”, ricorda The Athletic.
Eppure, per il pubblico di Torino e oltre, tutto questo passa in secondo piano. “Gioco, partita, incontro, Sinner” chiude emblematicamente il pezzo.
Angelo Binaghi, presidente della Fitp, ha elogiato l’impatto di Sinner: “Ha preso un movimento già in crescita e lo ha fatto esplodere. Ora ci mancano scuole e campi per accogliere tutti i bambini che vogliono giocare”, ha detto, aggiungendo con un sorriso: “La burocrazia è il nostro limite, ma Sinner è la nostra forza”.