“Nel giorno più caldo del torneo, Sinner appariva pallido e disorientato mentre si divideva i primi due set contro il pericoloso danese Holger Rune. Durante il cambio campo all’inizio del terzo set, le sue mani tremavano vistosamente mentre si copriva il volto con un asciugamano. Al cambio successivo, il medico è intervenuto per valutare la situazione e Sinner ha lasciato il campo per una consultazione di sei minuti, lasciando Rune, come lui stesso ha detto, “seduto al caldo, a cuocere là fuori. Date le circostanze, è sembrato poco tattico da parte di Sinner, già accusato da molti giocatori e tifosi di aver ricevuto trattamenti di favore per i suoi test positivi al Clostebol di marzo, ringraziare l’organizzazione degli Australian Open per essersi preso cura di lui durante l’intervista post-partita”. Queste le parole del Telegraph dopo il malore che Jannik ha accusato in campo. Un malore le cui cause ancora non sono note e su cui diversi esperti si sono pronunciati, parlando non solo di cause fisiche ma anche psicosomatiche.
Ma l’avversario, Rune, non sembra aver mostrato la minima empatia e in conferenza stampa, ha ammesso di essere stato ingenuo a non lasciare il campo durante la lunga pausa, aggiungendo: “Oggi è stata una giornata davvero calda, anche se a tratti il sole è stato coperto. L’umidità si sentiva eccome, quindi è stato giusto che lui si sia fatto controllare, ma penso che ci sia voluto più tempo del previsto. È durato circa dieci minuti, forse di più, ed è stato un po’ brutale nel bel mezzo del set. In quel momento avevo un bello slancio. Lo hanno controllato in campo, poi il giudice di sedia ha detto che era necessario un ulteriore controllo per assicurarsi che fosse tutto a posto. Quando è tornato, stava benissimo, quindi non so cosa gli abbiano fatto”. E ha sottolineato: “Nel primo set lui ha giocato meglio di me, è stato davvero superiore. Nel secondo ero io a essere migliore. Nel terzo, finché non ha chiesto il medical time-out, è stata una battaglia vera, con scambi lunghi. È stata davvero dura. Stavo quasi morendo, era una lotta e vedevo che anche lui faticava. Stare lì fuori per 10-12 minuti seduto in panchina è stato terribile, stavo cuocendo. È stata dura. Dovevo muovermi di più o forse essere più intelligente la prossima volta e aspettare fuori dal campo. Comunque, sì, è stato un break troppo lungo”. Insinuazioni che non dovrebbero essere consentite soprattutto quando si tratta di questioni di salute.