Sul palcoscenico dell’Australian Open, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono pronti a (continuare a) riscrivere la storia del tennis. Il 2024 ha consacrato l’italiano e lo spagnolo come i due dominatori del circuito maschile, spartendosi equamente i quattro Slam della stagione e incarnando un gioco capace di ridisegnare i confini dello sport.
Un nuovo modo di giocare
Sinner, 23 anni, e Alcaraz, 21, non si limitano a vincere, trasformano il tennis in qualcosa di mai visto, come analizza Matthew Futterman su The Athletic del New York Times. “Per i loro avversari,” scrive Futterman, “il loro tennis sembra uno sport diverso rispetto a quello per cui si erano preparati entrando nel circuito professionistico.”
Entrambi con una fiducia incrollabile, non mancano di dichiararlo apertamente. "Sono un tipo ambizioso," ha affermato Alcaraz a dicembre, durante un evento al Madison Square Garden. "Sono sicuro che prima o poi vincerò l’Australian Open."
Dall’altro lato, Sinner sembra più filosofico: “Qualunque cosa riusciamo a fare nostra, la prendiamo, e il resto lo impariamo,” ha detto dopo la vittoria alle Atp Finals di Torino, chiudendo la stagione con uno straordinario record di 73 vittorie e 6 sconfitte.
Una rivoluzione tecnica
Futterman paragona l’impatto di Sinner e Alcaraz a quello di icone come Steph Curry nel basket: “I grandi giocatori vincono, i più grandi cambiano il modo in cui si gioca.” I due stanno rivoluzionando il tennis, trasformando la difesa in un rischio e l’attacco in un imperativo categorico. “Colpire una palla neutrale,” osserva Futterman, “equivale a essere in difesa. Essere in difesa contro di loro significa perdere.”
Il dominio tecnico di Sinner e Alcaraz si manifesta in situazioni apparentemente impossibili. “Il campo da tennis è lungo 23,77 metri e largo 8,23, ma loro fanno sembrare che abbia dimensioni maggiori,” scrive Futterman. Alcaraz, con velocità folgorante, riesce a trasformare colpi dalla linea laterale in vincenti incredibili, mentre Sinner combina la potenza con l’equilibrio di uno sciatore. “È come se affrontasse uno slalom, piegandosi basso e spingendo indietro per ritornare al centro.”
Una sfida senza precedenti
Alexander Zverev, numero 2 del mondo ma non nello spirito, ha sperimentato in prima persona quanto siano devastanti. "Non è più un gioco di difesa," ha dichiarato Zverev dopo una sconfitta contro Alcaraz a Torino. "Il 90% delle volte giocano solo in attacco. Il problema non è contrastarli difensivamente, ma riuscire a stare al passo con la loro velocità e i loro colpi."
Non è una sorpresa, quindi, che molti giocatori stiano rivoluzionando i propri allenamenti. Ben Shelton, ad esempio, ha assunto un preparatore specifico per il movimento. Anche Naomi Osaka si è rivolta a una ballerina per migliorare la fluidità nei movimenti laterali. Come sottolinea Futterman, “l’open-stance backhand è diventato essenziale per risparmiare frazioni di secondo nel ritorno al centro del campo.”
Il paradosso del dominio
I dati di TennisViz confermano quanto Sinner e Alcaraz siano unici. “Nel circuito Atp,” osserva Futterman, “i giocatori colpiscono fuori dalla linea laterale il 17% delle volte, ma Sinner e Alcaraz vincono il 45% dei punti da quelle posizioni.” Al di fuori delle linee del doppio, le percentuali restano sbalorditive: Alcaraz vince il 43%, Sinner il 42%. “I loro avversari, al confronto, non superano il 22-29%.”
Casper Ruud, finalista di tre Slam tra il 2022 e il 2023, ammette la frustrazione: “Non riconosco più il tennis che mi ha portato fin qui,” ha detto. “Quei colpi profondi e in topspin che usavo per guadagnare tempo non funzionano contro di loro. Devo cambiare o sarò tagliato fuori.”
L’incognita Djokovic e il sogno australiano
Nonostante il dominio della nuova generazione, Novak Djokovic, con i suoi 24 Slam, resta un’incognita. Ma la finale dell’Australian Open che tutti sognano è un’altra: Sinner contro Alcaraz. “Quando ci affrontiamo,” ha detto Sinner, “di solito il livello è altissimo. Portiamo entrambi il meglio di noi stessi.”
Alcaraz, dal canto suo, non manca di punzecchiare: “Io e i miei amici troviamo divertente che Sinner sia il numero 1 senza avermi battuto lo scorso anno.”
Un futuro tutto da scrivere
Il duello tra Sinner e Alcaraz non è solo il presente del tennis, ma il suo futuro. Il loro stile sta costringendo un’intera generazione a ripensare strategie, allenamenti e ambizioni. In un gioco in continua evoluzione, come conclude Futterman, “stanno trasformando il tennis in un’arte dell’evasione.” E il mondo non vede l’ora di assistere al prossimo capitolo.