Venghino, i signori venghino! Mettendo da parte (e provando a dimenticare) la tristezza per le notizie e le immagini che arrivano da Valencia, potrebbe essere questo l’incipit perfetto per raccontare il venerdì di Sepang. Perché è stato un circo vero in cui, ve lo diciamo subito, è mancato il pagliaccio, visto che a due GP dalla fine della stagione proprio nessuno ha voglia di ridere. E, anzi, tutti vogliono fare sul serio e oltre il limite della perfezione. Non significa, però, che l’alzataccia degli appassionati non sia stata giustificata. Ma l’esatto contrario.
Perché ognuno dei protagonisti s’è preso un ruolo e perché, con ancora gli occhi gonfi di un venerdì di festa con la sveglia puntata prima ancora di quando festa non è, c’è stato da restare incollati alla tv fino all’ultimo secondo dell’ultimo giro oltre la bandiera a scacchi delle prequalifiche. Da dove cominciare? E’ d’obbligo cominciare dall’illusionista. Quei panni li ha vestiti Pecco Bagnaia, che per tutto il turno è sembrato in difficoltà tra setting e gomme giuste da montare. Roba da far gridare “è la fine”, dimenticandosi le parole dette proprio a Bagnaia dopo Buriram: “mai sottovalutare il campione del mondo Pecco Bagnaia”. Il pilota della Ducati, infatti, negli ultimi minuti del turno è sembrato un altro pilota rispetto a quello visto fino a poco prima e ha martellato un paio di time attack fermando il cronometro su uno stratosferico 1.57.679. Risultato? Lo stesso di un illusionista che piazza la magia. Anche se il lavoro da fare per Pecco è ancora tanto. "Mi manca un po' di feeling al settore 2 – ha spiegato a Sky - Alla curva 5 faccio un po' fatica, ma per il resto sono a posto e ci concentriamo su quello. Trovare un bilanciamento equo per tutta la pista qua è difficile perché sono grandi staccate ma anche curve veloci. Stiamo lavorando per cercare di adattarla. Jorge è molto forte nelle curve a sinistra come Marc, siamo migliorati nella curva 12 che era un'altra curva in cui facevo fatica come la curva 5, abbiamo già fatto un passo in avanti e domani ne faremo ancora un altro".
Analisi lucida, sguardo concentrato e anche consapevolezza che Jorge Martin, che oggi ha chiuso il turno con una caduta (proprio nel tentativo di fermare il suo crono un millesimo prima di quello d Pecco), s’è esibito nel ruolo di equilibrista nel folle circo di Sepang. Perché è stato perfetto sin da subito, perché è sembrato più a suo agio di tutti gli altri tra le curve e le strane pendenze della pista malese e perché dal minuto uno ha mostrato un passo che per altri avrebbe significato cadere nel vuoto. Tanto che, al di là della caduta, il giovane spagnolo di Pramac s’è detto più che soddisfatto del lavoro fatto. “Pecco è davanti a me nel time attack e è in forma – ha detto - Forse per domani la media è la decisione giusta, ma se fa troppo caldo non ce la faremo a portarla e dovremo andare con la hard. C'è un secondo di differenza, con la hard sarà difficile girare perché è una carcassa molto dura. Buono cadere durante i turni perché capisci i limiti e il perché queste cadute mi aiutano a capire e a migliorare e per provare a non ripetere quell'errore".
Filosofia alla Marc Marquez, quindi, per un Jorge Martin che sembra aver trovato il perfetto equilibrio anche a livello mentale, contrariamente a quanto gli era successo nella scorsa stagione. A proposito di Marc Marquez, invece, che ruolo s’è preso nel circo di Sepang? Semplice: l’escapologo. Perché il fenomeno di Cervera è stato in difficoltà per tutte le prequalifiche, come uno che è salito sul palco tra catene e lucchetti che volevano impedirgli di passare in Q2. Alla fine, però, l’otto volte campione del mondo, proprio all’ultimo ce l’ha fatta e occupando quella decima posizione che è anche l’ultima che garantisce l’accesso alla Q2.
Quanto al resto dei migliori che non dovranno passare dalla Q1, tra Pecco e Martin, primo e secondo, e Marquez, decimo, si piazzano, nell’ordine, Bastianini, Vinales, Alex Marquez, Quartararo, Morbidelli, Rins e Miller. Costretti alla Q1, invece, Acosta, Bezzecchi, Zarco, Binder, Nakagami, Raul Fernandez, Aleix Espargarò, Marini, Augusto Fernandez, Mir, Iannone, Savadori.