Novak Djovovic ha vinto abbastanza facilmente contro un avversario che si è dimostrato ostico, Pierre Hugues Herbert, ma a Ginevra aveva preoccupato il mondo del tennis per via di un tremore alla mano. Ne abbiamo parlato con il giornalista Riccardo Bisti, che ci ha sottolineato come il problema di Novak potrebbe non essere quel tremore su cui tutti si sono focalizzati, bensì un altro. Gli abbiamo chiesto della forma fisica di Jannik Sinner che però “non è ancora al 100%”, della sua relazione con Anna Kalinaska e dell’ennesimo forfait di Matteo Berrettini, che non sappiamo se vedremo davvero sull’erba quest’anno a partire dal torneo di Stoccarda. Come si prospettano, invece le partite Sinner-Gasquet e Musetti contro Monfils? Per Lorenzo Musetti ci potrebbe essere un’insidia non da poco. Poi ci ha svelato dei particolari sul futuro di Rafa Nadal e sul suo scontro con il padre di Camila Giorgi, la tennista italiana che sembra ancora non dare spiegazioni alla sua “sparizione”, anche se, stando alle ultime informazioni, sembrerebbe avere dei problemi con il fisco.
Djokovic come sta? Si parlava di un tremore al braccio prima che scendesse in campo. Poi la vittoria.
Quella del tremore è una cosa che non prendo neanche in considerazione. Prima della partita, invece, si è toccato più volte il polso sinistro, lo scrollava e ha fatto anche un po’ di stretching. Quindi quello, semmai, sarebbe da controllare, anche se non abbiamo la minima idea sulla problematica che possa avere. Questo però è inevitabilmente il suo inizio anno più complicato da quando è professionista, non è mai successo che arrivasse a maggio senza aver vinto neanche una finale, non sono risultati in linea con quella che è la carriera di Djokovic. Dopo il primo turno conferma che negli Slam bene o male riesce sempre ad avvicinarsi a un buon livello. Mi sembra che stia bene fisicamente, il rovescio è ok e ha tenuto a bada un giocatore sempre molto complesso da affrontare. Detto che, nei grandi Slam le prime gare servono a sopravvivere.
Cosa ha sbagliato nella partita di ieri?
Può migliorare nella profondità dei colpi, ieri il suo problema è stato questo. Ma va testato contro avversari più impegnativi. Sarebbe interessante vederlo al terzo turno contro Musetti
È un momento complesso per lui, ma questo preannuncia un possibile ritiro?
In questo senso non ci sono segnali, lui ha ancora enorme motivazione, soprattutto quella dei giochi olimpici che sono l'unico titolo che manca nel suo palmares. Credo che eventuali ragionamenti sul suo futuro li farà a fine anno, guardandosi indietro e capendo quali sono stati i risultati complessivi del 2024 e soprattutto valutando come si sente. Djokovic, comunque, a differenza di Nadal, non ha mai ancora dato segnali di questo tipo.
Tutti si aspettavano il ritiro di Nadal dopo la sconfitta al Roland Garros. Sta aspettando per annunciarla dopo le Olimpiadi?
Alle Olimpiadi Nadal ha la suggestione di giocare sui campi del Roland Garros e tra l'altro giocherà il doppio in coppia con Alcaraz. Questo è molto importante per Nadal, perché hanno lasciato Granollers, numero 1 al mondo in doppio che sarà costretto a trovare un altro compagno. Hanno quindi deciso di puntare su una coppia di grandi campioni che però non sono doppisti, lasciando quello che è il miglior doppista, almeno secondo le classifiche attuali, con un compagno che sicuramente non sarà alla loro altezza. Questo fa capire quanto credano in Spagna a un doppio competitivo Nadal-Alcaraz. Per quanto riguarda il singolare, invece, bisogna vedere le classifiche olimpiche per capire se si qualificherà, perché potrebbe anche non essere ammesso.
Lo ha visto convinto quando ha detto che probabilmente l'anno prossimo lo rivedremo al Roland Garros?
È stato molto chiaro e ha detto che tra qualche mese verificherà le sue condizioni fisiche e capirà se varrà la pena continuare a giocare. Lui è convintissimo di quello che dice, anche perché le parole di Nadal hanno sempre corrisposto ai fatti. L'anno scorso ha fatto la conferenza stampa in cui dava il forfait al Roland Garros 2023, dicendo che si sarebbe preso sei mesi di tempo. Purtroppo per lui non è andata esattamente così, perché è andato in Australia ma ha dovuto dare forfait ed è stato fermo ulteriori tre mesi. Ma lui lo aveva detto che nel 2024 sarebbe sceso in campo con l'idea che poteva essere l'ultima stagione, ma lasciando sempre una porta aperta sul futuro. Se sta bene e ha ancora voglia di giocare sono sicuro che andrà avanti.
Bottazzi a MOW è stato molto duro su Matteo Berrettini: secondo lui se non torna sull'erba, e se comunque non fa risultati neanche lì, quello rappresenta per lui il terzo grado di giudizio. Cosa ne pensa?
L'erba è sicuramente la superficie più importante per lui, quella su cui ha vinto di più. Da un punto di vista strettamente tecnico, rinunciare al Roland Garros ci poteva anche stare, perché ci sarebbe arrivato con un mese senza tornei. Per cui, giocare solo un torneo sulla terra in vista della stagione sull'erba non avrebbe avuto tutto quel senso. Chiaramente ci si aspetta che si presenti sull'erba e che sia competitivo, cosa che peraltro ha sempre dimostrato e l'anno scorso si è espresso molto bene a Wimbledon. Poi ha avuto questo problema di tonsillite e febbre che gli hanno impedito di giocare a Madrid.
Una tonsillite importante ed evidentemente molto lunga.
No assolutamente, quella è relativa solo a Madrid e non certo a quello che è successo dopo. Ha giocato Montecarlo, poi a Roma ha dato forfait a tabellone già compilato e questo è stato il forfait che ha fatto più discutere: era già lì e il tabellone era già stato sorteggiato, lui ha detto che non ci sarebbe stato uno o due giorni prima di scendere in campo. A quel punto, presentarsi a Parigi senza tante partite sulle gambe che senso avrebbe avuto? Si è preso tanto tempo, per cui ovviamente mi aspetto che già a partire da Stoccarda sia molto competitivo. Sull'erba deve essere competitivo, perché si è preso tutto il tempo per esserlo.
Jannik Sinner ha ufficializzato la sua relazione con Anna Kalinaska e in molti lo hanno accostato proprio a Berrettini temendo che potesse farsi distrarre dalle donne. È così?
Sinner non si fa deviare proprio da niente. Anzi, frequentarsi con un’atleta, che fa il suo stesso lavoro e che quindi comprende perfettamente le esigenze, i tempi morti che deve vivere un tennista tra viaggi e attese negli aeroporti, allenamenti, routine e conferenze stampa, un’atleta come Anna Kalinaska lo capisce benissimo. Anzi, molto meglio di qualunque fidanzata che non provenga dal mondo del tennis. Comunque, la stabilità di un giocatore non dovrebbe essere dettata dalla professione della propria compagna, ma il fatto che in questo caso fa anche lei la tennista può essere solo che un bonus. Quello che conta è la professionalità del giocatore.
Sinner contro Gasquet: è difficile per lui? Come lo ha visto nella prima partita?
Nel primo turno ha trovato un avversario che non conosce la terra battuta, per cui non possiamo considerarlo un test così valido. Lui in conferenza stampa ci ha tenuto a ribadire che l’anca non avesse problemi, aggiungendo che ha perso un po’ di muscolatura e chiaramente non potrà essere al 100%. Io spero che questo 100% lo possa raggiungere durante il torneo, cosa che capita spesso, soprattutto per giocatori di alto livello. Se non dovesse farcela non vedo assolutamente il problema, perché non andrebbe a intaccare minimamente quello che è il suo progresso. Sono quattro anni che dico che diventerà il numero 1 al mondo, non posso che confermarlo adesso ed è probabile che lo diventi già dopo il Roland Garros. Dovrebbero verificarsi una serie di condizioni estremamente favorevoli a Djokovic affinché lui non raggiunga quella posizione, cosa che vedo oggettivamente difficile. Per quanto riguarda la partita contro Gasquet, Sinner è nettamente favorito, ci ha già vinto due volte su due senza problemi. Dovrebbe vincere agevolmente anche stavolta.
Lei, come ci ha detto Lorenzo Cazzaniga, aveva avuto uno scontro con il padre di Camila Giorgi. Ci può raccontare che cosa è successo?
Il padre si era risentito molto del fatto che io avessi scritto un articolo che metteva in evidenza i debiti che la famiglia aveva lasciato negli Stati Uniti circa 12 anni fa. Questo fatto era uscito circa un mese prima su Sports Illustrated, la più importante rivista sportiva al mondo, ma erano solo dichiarazioni di questi creditori senza che ci fossero delle vere prove a corredo. Io però trovai la sentenza di un giudice americano che condannava la Giorgi a pagare una cifra anche piuttosto bassa, parliamo di 20.000 $, per via di debiti lasciati tra campi o allenamenti non pagati. Quella rappresentava la pistola fumante e metteva nero su bianco il fatto che la famiglia avesse tenuto quella condotta. Il padre, quando mi vide dopo l'uscita di quell'articolo, mi prese a male parole. Due anni dopo ho avuto con lui una chiacchierata, in cui c'è stata una sorta di riappacificazione da parte sua, perché io so benissimo che la professione di giornalista può portare anche a reazione di questo tipo.
Sembra che lei nuovamente abbia problemi con il fisco.
Non appena ho sentito la notizia ho ripensato a quei fatti, per cui è possibile che ci siano delle pendenze da sistemare, anche se è legittimo pensare a questo punto che sia un modus operandi ricorrente.
Per Musetti invece è passata la crisi?
Abbastanza bene, mi sembra che sia in ripresa e già a Miami aveva mostrato dei segnali positivi, poi ha giocato due finali in tornei più piccoli, come Cagliari e Torino, che sono però pur sempre delle finali. Ha esordito bene contro un giocatore di medio livello, ma adesso per lui arriva la parte difficile, perché contro Monfils sarà complicato anche da un punto di vista ambientale. Monfils gioca in casa ed è molto bravo a entusiasmare il pubblico, per cui ci sarà un'atmosfera da Coppa Davis. Dovrà essere bravo lui a non farsi condizionare. Dopodiché teoricamente al terzo turno ci sarebbe Djokovic, ma è presto per parlarne.