Prosegue la stagione del tennis sull’erba, che ha avuto come protagonista Matteo Berrettini nel 250 di Stoccarda, che però ha visto sfumare il raggiungimento del trofeo perdendo in finale contro Draper. Lo stesso che ha battuto Carlos Alcaraz al Queen’s: lo spagnolo non sarà più quindi il numero due al mondo ma scenderà alla terza posizione della classifica Atp. Spagnolo che era ed è al centro di un acceso dibattito di chi si chiede se sia o meno più forte di Jannik Sinner: a questa domanda ha risposto a MOW Ivaz Zazzaroni a sfavore dell'italiano. Per quanto riguarda il torneo di Halle, Berrettini non è arrivato ai quarti, perdendo contro Macors Giron. Che cosa vogliono dire questi risultati? E, soprattutto, Matteo sta tornando in forma? Ce lo dice l’esperto Luca Bottazzi, che parla anche del ritorno dopo l’infortunio di Novak Djokovic e del futuro di Rafa Nadal alle Olimpiadi. Olimpiadi che, sempre secondo Bottazzi, non giocherà l’altoatesino nonostante sia arrivata la conferma da parte del suo entourage. Ma il doppio olimpico tra Sinner e Lorenzo Musetti? E che cosa ne pensa, invece del momento che sta vivendo il calcio italiano con gli europei di calcio? E le critiche a Luciano Spalletti?
Matteo Berrettini è tornato sull’erba. Che bilancio si può fare finora? C’è chi non lo vede in forma.
Ha giocato una finale a Stoccarda e ha perso da Draper, un giocatore da erba vecchio stile, mancino, tant’è che ha fatto fuori Alcaraz al Queen’s. Per cui Berrettini è andato in buca, c’è stato un risveglio con la finale in un 250. Ad Halle, però, ha fatto un passo falso perché Giron era alla sua portata, ma un Berrettini tra le non teste di serie a Wimbledon, che saranno 32, è sicuramente uno dei giocatori peggiori da incontrare per le teste di serie. Ma, andando avanti con il torneo, non avendo più la fisicità e la forma di un tempo, tenderà a smarrirsi. Per cui, incontrare Berrettini nei primi turni può essere pericoloso. Non sarebbe una passeggiata se Sinner o Alcaraz incontrassero Matteo.
Ma è solo un piccolo risveglio o c’è speranza?
Berrettini ha fatto capire che ce la può fare a rientrare ed è un protagonista del circuito, perché, se ha fortuna nel sorteggio, due o tre turni li fa e torna nei primi 50. Ma ritengo molto improbabile che torni nei primi dieci.
Alcaraz battuto da Draper e quindi Carlos ora tornerà numero tre.
Lui ha delle punte assolute, ma nel rendimento è molto meno performante di Sinner. Quello che fa Alcaraz è un continuo dentro e fuori. È uno che ha vinto al Roland Garros ed è uscito così al Queen’s. È vero che solitamente i giocatori che occupano i primi tre o quattro posti nel ranking contano le prove dei grandi Slam, ma intanto ha perso punti rispetto a Sinner. Lui doveva difendere la vittoria al Queen’s e invece ha perso al secondo turno.
Sinner ha perso nel doppio, ma nel singolo ha vinto a fatica. Vuol dire che l'erba proprio non fa per lui?
Non è così, assolutamente. Sull'erba le partite sono molto più ravvicinate nel punteggio per via della superficie. Un 7-5 sull'erba è come un 6-2 sulla terra, per cui è normale che si vada di più al tiebreak o al set decisivo.
Che prospettive ha però il doppio Sinner-Musetti alle Olimpiadi? Visto che anche in Coppa Davis Lorenzo non aveva brillato.
Sinner-Musetti non è un doppio, è solo un'accoppiata di due singolaristi, non so come andranno ma non si può classificare come doppio. Oramai il doppio è un pianeta disabitato, perché non lo giocano più i grandi campioni come un tempo, ma lo giocano dei tennisti normali che non sono dei fuoriclasse in quel settore. Certo, se si combinano due grandi singolaristi, potrebbero anche fare bene, ma non è un doppio. È come mettere insieme una scarpa e una ciabatta che, visti i tempi del doppio che non solo più gli stessi, potrebbero anche cavarsela. Ma questo definisce il livello del doppio attuale, ovvero il nulla cosmico.
Chi è il favorito per Wimbledon e per le Olimpiadi? Consideriamo che c'è anche il ritorno di Novak Djokovic.
Djokovic a Wimbledon tenta un rientro flash nella speranza di far bene. L'erba è una superficie di scivolamento, per cui se hai dei problemi alle ginocchia non è l'ideale e potrebbe essere un'arma a doppio taglio. Lui è un grande campione e ha vinto questo torneo tantissime volte, per cui ha sicuramente l'esperienza per navigare sopra il ghiaccio verde di Wimbledon. Ma oramai Djokovic è talmente lontano dai successi, tanto da non avere ancora vinto nulla, che vincere la prima dell'anno proprio a Wimbledon la vedo molto improbabile, per essere generoso.
E Nadal ha delle possibilità alle Olimpiadi?
Scende in campo perché sta salutando i suoi fan, mi sembra palese. Le possibilità di vittoria le ha come tutti i partecipanti che iniziano il torneo, non più perché Rafa Nadal. Ricordiamoci che non si vince a tennis con il passaporto, per quanto sia glorioso. Tornando alla domanda sul mio favorito, per Wimbledon e Alcaraz quello che deve difendere il titolo, anche se Sinner si avvicina molto a lui. A inizio anno, prima che Sinner vincesse gli Australian Open, avevo detto che avrebbe dovuto vincere un torneo dello Slam e che quello in cui aveva più chance era Wimbledon.
Ma confermi ancora che non giocherà alle Olimpiadi?
È una mia previsione, che potrà poi essere smentita. Credo però che non giochi perché le Olimpiadi, in questo momento, sono un ostacolo per lui alla corsa per il mantenimento della posizione numero uno al mondo. Ora per lui l'unica priorità è essere incoronato numero uno al mondo alle Atp finals, punto. Le Olimpiadi sono certamente prestigiose, ma bisogna stare molto attenti a non scivolare su quella buccia di banana, rappresentata dal vecchio proverbio “chi troppo vuole nulla stringe”.
E Berrettini come lo vedi a Wimbledon e alle Olimpiadi?
A Wimbledon bene, perché sull'erba deve raccogliere tanti punti e per ora in parte l'ha fatto. Se a Wimbledon ha un buon tabellone riuscirà a fare altri punti. Se però fare bene per i tifosi significa una finale o una semifinale scordatevelo, forse può arrivare agli ottavi. Se va oltre siamo oltre le colonne d'ercole del mondo conosciuto.
Hai visto L'Italia contro la Spagna? Non stanno risparmiando critiche a Luciano Spalletti.
Se la prendono tutti con Spalletti perché è lo sport nazionale: quando le cose non funzionano la colpa è sempre dell'allenatore. È più probabile pensare, invece, che questo è il quadro del livello del calcio nazionale. Siamo andati sotto contro l'Albania e l'abbiamo dovuta rincorrere, con la Spagna non abbiamo visto palla, per cui lo ritengo significativo. Fa un po’ tristezza vedere una squadra come l'Italia, quattro volte campione del mondo, non essere all'altezza della sua tradizione in un momento in cui lo sport italiano sta esprimendo dei risultati straordinari. Il calcio sembra non essere allo stesso livello in cui gli azzurri lo sono in altre discipline.