Sinner è ancora al centro dell'attenzione mediatica a causa dei problemi con il doping. Trovato positivo agli Indian Wells al Clostebol, Jannik sta vivendo mesi delicatissimi, che in parte hanno spiegati alcuni risultati negativi sul rettangolo di gioco, ed è stato lui stesso a parlare del periodo delicato che lo attende. Dopo una prima assoluzione, la Wada ha deciso di appellarsi, ma come mai allo scadere dei termini? Ce lo ha spiegato l'ex tennista Daniele Bracciali, che ci ha parlato di “pressioni esterne”, di condizionamenti e di “regole non uguali per tutti”. Ma quindi l'azzurro rischia o no la squalifica? E questo potrebbe influire sulla presenza dell'altoatesino in Coppa Davis? Visto che non c'è Matteo Berrettini perché non è stato scelto da mister Volandri, potrebbe bastare solo Lorenzo Musetti? Ricordiamo che l'italia deve difendere il titolo di vincitrice della Davis 2023. Ecco tutto quello che dobbiamo sapere sul futuro del tennis italiano (e non solo).
Daniele, non ti sei ancora mai espresso sul caso di Sinner e del Clostebol. Cosa ne pensi?
Prima di tutto vorrei dire che quando si viene a sapere che è un giocatore è entrato a contatto con un farmaco, non necessariamente il Clostebol, e che questa assunzione non ha cambiato in alcun modo la prestazione fisica dell’atleta bisognerebbe lasciar stare. È chiaro però purtroppo che questo non è previsto dal regolamento sportivo e nel caso di Sinner è stata fatta una grandissima sciocchezza, una grave mancanza da parte del suo Fisioterapista e del suo preparatore atletico, che ora gli potrebbe costare, come è successo ad altri sportivi, una squalifica. Squalifica che però non penso sia di uno o due anni come è stato chiesto, ma potrebbe essere di qualche mese. In questo momento, con l’appello che è stato fatto dalla Wada, purtroppo la squalifica è da mettere in previsione e tutto dipenderà dai tre arbitri del Tas.
Cioè?
Credo che molto si potrà capire quando verrà designato il presidente, in modo da provare a interpretare quali sono le intenzioni. Io ci sono già passato e ci sono delle dinamiche che le persone da fuori non immaginano nemmeno lontanamente. Mi dispiace vedere che ci sia molto accanimento contro Sinner, questo perché chi vince e chi è forte spesso e volentieri attira l’invidia degli altri. Al momento possiamo solo sperare che ci sia una sentenza positiva, anche se forse è ora di cominciare a entrare nell’ottica che qualche mese di squalifica gli possa essere dato purtroppo.
Perché lo dici?
Lo ritengo possibile perché quello che gli verrà contestato è la responsabilità oggettiva, tanto quanto è stata contestata in altri casi e purtroppo, nonostante venga provata e capita la buona fede, gli si imputerà il fatto che doveva stare più attento. Poi è importante il fatto che il contatto con la sostanza sia avvenuto a causa di una mancanza di attenzione da parte del team di Sinner, non da una persona esterna o a lui estranea. E con questo intendo che una minima responsabilità a lui potrebbe essere riconosciuta, per quanto spero ovviamente che non sia così.
Non pensi che ci sia un accanimento nei suoi confronti? C’è chi dice che Sinner sia scomodo a qualcuno.
Sì, assolutamente non metto in dubbio che lui risulti scomodo. Ma con altrettanta onestà ti dico che il trattamento che Sinner ha ricevuto fino a oggi rispetto ad altri casi non è stato sicuramente un accanimento, perché lui è stato trovato positivo due volte al Clostebol e non gli è stata data una sospensione provvisoria come invece è stata data a dei suoi colleghi. Anzi, gli era stata data e poi subito tolta nell’arco di 24 ore, dopo che lui si è opposto. Per cui, in realtà, da parte dell’Itia non mi sento di dire che si siano accaniti. La Wada, invece, è stata anche un po’ costretta a fare appello perché ci sono stati anche diversi giocatori che si sono lamentati e che hanno chiesto un trattamento uguale per tutti. Essendo lui il numero uno questo ha suscitato un clamore enorme. La Wada non penso avesse alcuna intenzione all’inizio di fare appello ma è stata un po’ costretta. Bisogna leggere l’appello della Wada, ed è da lì che si capisce se loro davvero vogliono che arrivi o meno la squalifica.
Quindi questo spiegherebbe il perché la Wada si sia espressa così tardi?
Sì, perché all’inizio, appunto, non pensava di fare appello. Ma la pressione esterna ha contato tantissimo e loro, per salvare la faccia, hanno dovuto procedere così. Il tempismo spiega tanto, infatti l’hanno fatto praticamente alla scadenza del termine. Ripeto, bisogna leggere l’appello, perché se non è fatto bene si sa già a priori che viene respinto. Comunque, la Wada si comporta in modo diverso a seconda di chi ha davanti. Quando si è trattato dei nuotatori cinesi li hanno lasciati stare e sono rimasti impuniti, mentre il cestista italiano Moraschini lo hanno prima sospeso in modo provvisorio e poi lo hanno squalificato per dodici mesi. La differenza di trattamento lascia riflettere molto su che organi sono la Wada e l’Itia e, in quest’ottica, il mio caso dovrebbe far riflettere molto. Vi invito a leggere la sentenza sul caso Schwarzer del giudice di Bolzano. Per cui no, la giustizia non è uguale per tutti, nemmeno in ambito sportivo.
In ottica della Coppa Davis come si mette?
I tempi del Tas sono abbastanza lunghi, quindi Jannik non credo abbia alcun problema nel giocare la Davis, ma anche lì dipende da come vogliono muoversi. Ci sono sentenze che tirano fuori dopo mesi e altre dopo un anno. Non c’è uniformità di metodo, per cui non penso che abbia problemi per il torneo e non credo nemmeno che riescano a fissare la data dell’udienza.
Perché?
Perché dopo l’appello della Wada Jannik ha un tempo per scegliere il suo arbitro e il Tas deve scegliere il presidente. Non rischia la Davis, mentre Matteo se ha un infortunio grave agli addominali rischia di stare fuori tanto. Se si tratta di uno stiramento o di uno strappo non si mette bene, ma se fosse solo una contrattura i tempi sarebbero nettamente minori. Anche se Matteo per la coppa Davis non è stato convocato speriamo comunque che possa essere disponibile anche nell’ottica di un’eventuale mancanza di Sinner. Per noi Italia non avere né berrettini né Sinner sarebbe un problema serio. Abbiamo ottimi giocatori e siamo molto competitivi, questo è vero, ma se dovesse venire a mancare il numero uno capite bene che non sarebbe la stessa cosa e sarebbe un grosso danno.
E Berrettini non convocato in coppa?
Con due doppi sti come Bolelli e Vavassori che non si possono dividere, consideriamo che i singolaristi sono solo tre e che tra questi rientra sicuramente Sinner. Musetti fuori non lo puoi lasciare anche perché il ranking parla chiaro, e abbiamo dei giovani che oggettivamente stanno spingendo tantissimo, per cui ci sta che Cobolli venga chiamato. Ma poteva starci anche chiamare Berrettini al posto di Cobolli ecco.
Musetti basterà?
Se Jannik non c’è è lui a doversi caricare sulle spalle la squadra e dovrà essere il trascinatore.