Tre indizi fanno una prova: Marc Marquez in alcune foto è apparso con una fasciatura che arrivava fino al polso e che immobilizzava anche il primo dito della mano destra, dai profili social del pilota sono scompare alcune immagini precedentemente pubblicate e relative alle radiografie dell’omero e, in ultimo, il pilota si è mostrato, di recente, con un grosso tutore al braccio. Sarebbero questi i tre indizi che, almeno a giudicare dalle parole affidate a MotoRaceNation dal fisioterapista spagnolo, Rubén García Ruiz, costituirebbero la prova che il secondo intervento a cui è stato sottoposto il Cabroncito “non sia andato affatto bene”. Una lunga intervista, quella al fisioterapista ed osteopata, esperto nella valutazione dei danni fisici, che lascia poco spazio alle suggestioni e che sembra configurare uno scenario tutt’altro che positivo per i tifosi del 93. Anche ieri, in un post pubblicato su Instagram dal prato della sua villa e mentre giocava con i suoi bassotti, Marquez ha mostrato il grosso tutore che già nei giorni scorsi aveva catalizzato l’attenzione – e la preoccupazione – di molti.
“Quel tutore che copre il braccio, fissandolo – ha detto il fisioterapista spagnolo – viene utilizzato per ottenere una perfetta immobilizzazione del braccio, immobilizzazione che si spiega solo perché la pseudoartrosi del braccio del campione e lo spostamento della frattura sono stati molto importanti . E’ probabile che dopo il secondo intervento ci siano state delle complicazioni: nello specifico si sarebbe formato uno spazio cavo fisico che non consente un corretto consolidamento osseo e che ha finito per interessare il gomito”. Certo, si tratta di una ipotesi e viene da sperare che nella sagra degli errori (perché così può essere definita l’intera vicenda dell’infortunio di Marquez) a sbagliare possa essere anche Rubén García Ruiz che nell’intervista a MotoRaceNation aggiunge sibillinamente: “Il fatto che alcune delle foto del primo intervento siano scomparse dai profili social di Márquez fa riflettere. Ho un'altra ipotesi più rischiosa: il secondo intervento potrebbe non essere andato come sarebbe stato desiderato, l'omero ha potuto in qualche modo scheggiarsi, cosa che di solito accade in questo tipo di intervento e che per me spiegherebbe la prima fasciatura, quella in cui appariva immobilizzato anche il primo dito della mano destra. La verità è che tutto il materiale e le sollecitazioni a cui è stato sottoposto l'osso non danno alcuna facilità a riposizionare tutto in condizione ottimale”.
Parole che fanno il paio con quelle già pronunciate all’indomani della notizia del secondo intervento a cui avrebbe dovuto sottoporsi Marc Marquez anche dal dottor Claudio Marcello Costa, il medico dei piloti. Pur senza criticare i suoi colleghi, il dottor Costa si era detto molto preoccupato circa i nuovi tempi di recupero dell’otto volte campione del mondo, con l’applicazione di una seconda placca in titanio che avrebbe potuto danneggiare ulteriormente la membrana che riveste l’osso e che gli consente di saldarsi in maniera più rapida. Tanto che lo stesso dottor Costa aveva in qualche modo criticato la scelta di non procedere, a questo punto, con l’applicazione di un chiodo intramidollare. Ma le colpe, sia chiaro, non sono solo dei medici, che comunque nel primo intervento avevano fatto un buon lavoro, poi vanificato, probabilmente, dalla fretta con cui Honda e Marquez hanno voluto riprovare a correre e dall’ormai famoso incidente domestico del finestrone raccontato da Alberto Puig.
“All'inizio – ha concluso Rubén García Ruiz nell’intervista di MotoRaceNation - alcuni di noi pensavano che il nervo radiale fosse interessato, ma sembra che questa ipotesi sia stata definitivamente scartata. La prima operazione è stata un successo e sebbene il braccio del campione assomigliasse all'omero di Terminator, dopo averlo visto fare flessioni, sono rimasto sbalordito come tutti gli altri. Ovviamente un atleta professionista deve lottare per riprendersi il prima possibile, ma quello che abbiamo visto con Marquez è stato disumano. L'omero è stato sottoposto a uno stress significativo che si è concluso con un nuovo intervento che non è andato bene. Ora temo che Marquez farà fatica a recuperare e che accelerare ulteriormente i tempi ,almeno per provare la Honda HRC del 2021 prima della fine della stagione, possa essere rischioso. Perché il braccio lesionato potrebbe non aver raggiunto ancora un completo consolidamento”.